Avvisi – 26 Otobre 2014

  • Domenica 26 c.m., alle ore 10.00 dei ragazzi catechismo dei ragazzi.
    Alle ore 11.00: S. Messa presieduta da Mons. Giovanni Giudici nella quale 9 ragazzi e 6 ragazze riceveranno la Cresima e la Prima Comunione.

    Nel pomeriggio alle ore 15.15, in oratorio: catechismo dei ragazzi di 1° Elementare e Incontro per i loro genitori.

  • Continua in questi giorni la Novena di preghiera per i Defunti.
  • Il catechismo (sia di venerdì sera per i ragazzi di 1, 2, 3 Media; sia di domenica per le elementari) è sospeso.
    Riprenderà per le Medie, venerdì sera 7 novembre; per le elementari, domenica 9 novembre.
  • Vi ringrazio per l’offerta raccolta a favore delle Missioni che è stata di 480,00 E.

26 Otobre 2014

San Leonardo Confessore (Linarolo), 26 Ottobre 2014

Carissimi Parrocchiani,

in questa domenica, 26 ottobre, 9 ragazzi e 6 ragazze della nostra parrocchia saranno ‘confermati’ attraverso il sacramento della Cresima conferita dal nostro Vescovo Mons. Giovanni Giudici; inoltre, riceveranno per la prima volta il dono dell’Eucaristia.

È una tappa molto importante della loro vita. È l’inizio di un cammino che ha come meta la maturità della fede cristiana, cioè quella piena disponibilità alla volontà di Dio che è condizione necessaria perché Egli possa realizzare in ciascuno di loro il suo disegno. Ora, il disegno è abbozzato: si tratta di portarlo a compimento.

Un po’ come nella realizzazione di un’icona: ci sono diversi stadi. Prima bisogna incidere il disegno nel legno che è – come dicono gli iconografi – il lavoro primario; poi, bisogna mettere l’oro quale sfondo e stendere le prime pennellate di colore; da ultimo, si stendono i colori definitivi.

Con i sacramenti che domenica ricevono, possiamo dire che il disegno di Dio nei nostri ragazzi è ben delineato e che adesso hanno a diposizione anche i diversi colori e l’oro (sono i doni i doni di grazia di Dio: lo Spirito Santo, l’Eucaristia, il sacramento del Perdono, la preghiera, la Parola di Dio…). Inoltre, attraverso l’educazione alla fede ricevuta in questi anni, conoscono anche l’Iconografo – che in questo caso è il Signore stesso – Lui che con mano esperta può forgiare la loro vita. Occorre soltanto che con costanza si lascino condurre da Lui, buon Pastore, l’unico che è capace di introdurci nei pascoli fertili, cioè in una vita buona, bella, vera.

È l’augurio che noi facciamo ai nostri ragazzi, con l’impegno da parte nostra ad aiutarli e a incoraggiarli nel cammino intrapreso.

Riporto qui i loro nomi perché abbiamo ad essere loro vicini con la condivisione e la preghiera.

  1. Alberizzi Emanuele
  2. Bernuzzi Nicolò
  3. D’Introno Yara Marie
  4. Ercole Lavinia
  5. Irno Sara
  6. Muggiati Filippo
  7. Napolitano Maria
  8. Polli Riccardo
  9. Pozzoli Riccardo
  10. Ravelli Simone
  11. Scrivani Nicolò
  12. Schirinzi Alessandro
  13. Silini Stefano
  14. Zambelli Rossana
  15. Zurli Sara

Don Luigi Pedrini

Avvisi – 19 Ottobre 2014

  • Questa domenica celebriamo la Giornata Missionaria Mondiale. L’offerta va a favore delle missioni.
  • Alle ore 10.00 dei ragazzi catechismo dei ragazzi.
  • Nel pomeriggio, alle ore 15.30: festa di apertura dell’anno pastorale oratoriano.
    Invito i ragazzi a partecipare.
  • Venerdì alle ore 20.30 inizia l’incontro di catechismo per i ragazzi di 2° e 3° Media.
  • Da lunedì iniziamo la Novena di preghiera per i defunti.
  • Domenica 26 – Cresima e Prima Comunione: celebra Mons. Giovanni Giudici.

19 Ottobre 2014

San Leonardo Confessore (Linarolo), 19 Ottobre 2014

Carissimi Parrocchiani,

accennavo la settimana scorsa che l’Egitto non è una terra che aiuta a fare affidamento alla Provvidenza di Dio. Essa dispone di quel grande fiume che è il Nilo capace di assicurare acqua in abbondanza anche nei tempi di siccità e anche se l’acqua non viene dal cielo, l’egiziano può attingere col lavoro a questo grande serbatoio e così irrigare la campagna perché fruttifichi. Non servono, dunque, mani rivolte al cielo in preghiera, ma mani operose che con la fatica e l’intraprendenza del lavoro sanno porre rimedio alla penuria della pioggia.

La terra di Canaan le cose stanno diversamente. Essa, a differenza dell’Egitto non è attraversata da un grande fiume simile al Nilo. È un “paese di monti e valli” che per essere irrigato ha bisogno, invece, della pioggia del cielo. In quella terra il popolo di Israele, quasi di necessità, sarà portato a vivere maggiormente appoggiato al suo Dio. La geografia della terra favorirà un atteggiamento di affidamento alla Provvidenza divina.

Da questo punto di vista si può dire che Egitto e Terra promessa rappresentano due modi diversi di guardare la vita: l’Egitto rappresenta l’uomo che ritiene di potersi costruire da solo con le proprie forze e la propria intraprendenza; la Terra promessa rappresenta, invece, l’uomo che si lascia costruire da Dio.

A questo si deve aggiungere che l’Egitto era anche la terra della confusione, perché vi si veneravano come divinità gli animali, il fiume, il sole, cioè quelle creature che nel libro della Genesi sono chiaramente distinte da Dio e vengono semplicemente qualificate come ornamenti della creazione. Anche il sole e la luna, tanto considerati dalla religiosità egiziana, per la Scrittura sono soltanto due lampade che illuminano la terra: la lampada grande per il giorno e quella piccola per la notte. Lo stesso faraone in Egitto era considerato una divinità, contrariamente alla Scrittura che sa distinguere bene tra Dio in quanto Creatore e l’uomo in quanto creatura.

Dunque, in Egitto si confondono le creature con Dio e anche questo diventa insieme all’oppressione della schiavitù, un altro motivo per uscire dall’Egitto: non si può vivere nel paese della confusione.

Mosè è l’uomo che riceve da Dio la missione di liberare il suo popolo dalla schiavitù e di ricondurlo nella terra di Abramo: la terra di Canaan, la terra promessa.

Questa missione lo impegnerà a lottare contemporaneamente su due fronti: con il faraone primariamente, ma anche con il suo stesso popolo. E si comprende: è sempre difficile lasciare la terra in cui da tempo si vive, anche se è una terra di schiavitù. Partire per il popolo di Israele voleva dire inoltrarsi nel deserto e incamminarsi verso una terra di libertà che, però, appariva lontana e quasi un sogno impossibile. In questo contesto è del tutto comprensibile che sia molto forte la tentazione di prendere tempo.

 Don Luigi Pedrini

Avvisi – 12 Ottobre 2014

– L’offerta di questa domenica, seconda della mese, va a favore della Caritas parrocchiale.

  • Questa domenica riprende il Catechismo alle ore 10.00 dei ragazzi dalle lementari fino alla 1° Media.. In contemporanea farò l’incontro con i genitori.
  • Martedì
    alle ore 9.30: S. Messa nella cappella di Vaccarizza.
    Alla sera, alle ore 21.00, prove di canto.
  • Questa settimana è sospesa l’adorazione del giovedì sera dalle ore 21.00 alle 22.00 per l’adorazione eucaristica vicariale nella Chiesa di Filighera.
  • Venerdì sera, alle ore 21.00: Veglia missionaria nella Chiesa del Carmine.
  • Domenica 19 c.m., Giornata missionaria mondiale: le offerte andranno a favore delle missioni.

Ringrazio per la numerosa partecipazione ai vari momenti della Sagra. Ringrazio la Fam. Tedeschi per il dono del riso per le due cene: quella della sagra e quella dei pellegrini di Lourdes.

Avviso per la sottoscrizione di cui si farà l’estrazione domenica 19 c.m. in occasione della festa di apertura dell’anno pastorale oratoriano.

12 Ottobre 2014

San Leonardo Confessore (Linarolo), 12 Ottobre 2014

Carissimi Parrocchiani,

 cominciamo a familiarizzarci con la figura di Mosè. Lo si incontra per la prima volta all’inizio del capitolo 2 del libro dell’Esodo e da lì diventa il protagonista dei racconti riferiti nei libri restanti del Pentateuco.

Gli esegeti sono unanimi nell’affermare che Mosè è un personaggio storico, realmente esistito. Vari elementi lo provano. Tuttavia, la prima preoccupazione della Parola di Dio non è di riferire la storia di Mosè, ma di comprendere la storia di Israele alla luce della fede. È, allora, in questo orizzonte teologico-spirituale che vanno letti i racconti biblici, compresi quelli che si riferiscono a Mosè.

La sua vicenda ci porta in Egitto, la terra in cui i figli di Giacobbe sono andati ad abitare. La ragione della loro presenza in questa terra la conosciamo attraverso la storia di Giuseppe, riferita nel libro della Genesi. A motivo della carestia che imperversava nella terra di Canaan l’Egitto era apparso una terra ospitale e appetibile. Per questo i figli di Giacobbe, accogliendo l’invito di Giuseppe vi si erano stabiliti con le loro famiglie.

Da allora, però, molti anni sono passati – circa 400 precisano gli storici – e molte cose sono cambiate: il paese dell’accoglienza provvidenziale si è trasformato, lentamente, nel paese della schiavitù e dell’oppressione. La situazione va peggiorando fino a diventare insopportabile. L’Egitto diventa un paese da cui occorre uscire.

Ma c’è di più. L’Egitto non è soltanto il paese dove i figli di Israele sono trattati da schiavi e, quindi, non possono essere liberi; è anche il paese nel quale è impedita una vera conoscenza di Dio e, di conseguenza, anche un vero culto a Dio. Il bisogno di meglio “conoscere il Signore” e santificare il suo nome diventa un ulteriore incentivo a uscire dall’Egitto per incamminarsi verso la terra di Abramo. Il libro del Deuteronomio offre un testo che mette bene in luce questa dialettica tra la terra d’Egitto e la terra di Canaan.

Il paese di cui stai per entrare in possesso non è come il paese d’Egitto da cui siete usciti e dove gettavi il tuo seme e poi lo irrigavi con il piede, come fosse un orto di erbaggi; ma il paese che andate a prendere in possesso è un paese di monti e di valli, beve l’acqua della pioggia che viene dal cielo: paese del quale il Signore tuo Dio ha cura e sul quale si posano sempre gli occhi del Signore tuo Dio dal principio dell’anno sino alla fine (Dt 11,10-12).

Stando al testo l’Egitto – questa terra che è tutta una pianura desertica attraversata da una striscia di terra verde resa fertile dalle acque del Nilo – è un paese in cui è forte il pericolo di confondere la grazia di Dio con l’efficienza delle forze umane. L’espressione “lo irrigavi con il piede” allude precisamente al lavoro del piede e della gamba degli uomini con il quale si faceva salire l’acqua dal letto del fiume e si irrigava la terra assetata. Non così, invece, nella terra di Canaan… Ma per questo rimandiamo alla prossima volta.

Don Luigi Pedrini

Avvisi

  • Domenica 28 cm., alle 15.30: Battesimo di Lorenzo Scinaldi.
  • Martedì 23 c.m.: ore 9.30, S. Messa nella cappellina a Vaccarizza.
    Ore 21.00: Prove di canto.
  • Mercoledì 24 c.m., ore 21.00, nella sala Parrocchiale: Riunione dei volontari della Sagra.
  • Venerdì 26 c.m., ore 21.00, nella sala Parrocchiale: Riunione con i membri del Consiglio Pastorale.
  • Domenica 28
    Aavremo come ospiti tutto il giorno i ragazzi di Chernobyl che concluderanno così la loro permanenza in Italia.
    Parteciperanno alla S. Messa delle ore 11.00 (preceduta da un momento di accoglienza); poi, pranzeranno nel salone e alle ore 15.00 offriranno uno spettacolo: siamo tutti invitati.Avremo come ospiti straordinari Suor Panacea, Suor Blandina, Suor Alba.
  • Per chi desidera c’è ancora posto per il pellegrinaggio a Caravaggio.
  • Invito anche per l’iscrizione alla cena di sabato 4 ottobre.
  • In questa settimana arriveranno nella case i dèpliant che illustrano il programma completo degli appuntamenti della Sagra.

 

21 Settembre 2014

San Leonardo Confessore (Linarolo), 21 Settembre 2014

Carissimi Parrocchiani,

dopo la pausa estiva che ci ha dato occasione di osservare più da vicino, nei suoi particolari, la bella Icona della Vergine della Tenerezza, riprendiamo il tracciato del nostro cammino accostando la figura di Mosè.

È un altro sentiero di fede che insieme percorriamo, dopo quello di Abramo, di Giacobbe e di Giuseppe. Ognuno con la sua originalità e la sua ricchezza. La particolarità del sentiero di Mosè e che la sua vicenda è tutt’uno con una vicenda più grande: quella del nascente popolo di Israele, che non è altro che il germe di quella discendenza numerosa come le stelle che Dio aveva promesso ad Abramo e che, poi, puntualmente, aveva riconfermato agli altri patriarchi.

A partire da Mosè il popolo di Israele diventa il vero protagonista di tutta la storia successiva narrata dalla Bibbia. In questa storia non mancheranno significative figure di fede che, per la loro autorevolezza, si affiancheranno ai Patriarchi: pensiamo, ad esempio, al profeta Geremia, al sapiente Ben Sirach, allo stesso re Davide.

Eppure, d’ora in avanti, l’interlocutore fondamentale con Dio è il popolo di Israele. Dio dialoga con questo popolo che non può vantare meriti né di grandezza e di potenza; né di bravura e di fedeltà. La sua carta vincente è semplicemente quella di essere termine dell’amore preveniente, gratuito e fedele di Dio che lo ha scelto e lo ha privilegiato sugli altri popoli.

Riprendendo l’immagine iniziale del sentiero possiamo dire che i cammini di fede di Abramo, di Giacobbe, di Giuseppe e, ora, di Mosè sono indubbiamente sentieri importanti per elevarci verso la vetta della contemplazione di Dio. Tuttavia, la strada maestra è il filo rosso costituito da questo dialogo che Dio intesse con il popolo di Israele. Un filo che attraversa il solco della storia umana, la segna ed è emblematico per ogni cammino di fede.

La decisività di questo dialogo tra Dio e il popolo di Israele sta nel fatto che ha il suo punto di arrivo in Gesù che è il Verbo di Dio rivestito di umanità, la Parola eterna di Dio fatta carne. In quanto si realizza pienamente in lui l’incontro tra Dio e l’umanità, possiamo dire che in Gesù dialogo iniziato tra Dio e l’umanità rappresentata dal popolo di Israele raggiunge il suo scopo e il suo compimento.

Noi contempleremo questo dialogo seguendo i passi di Mosè, che è stato un vero padre per il popolo di Israele: grazie a lui Israele è nato come popolo di Dio, ha intrapreso una via di libertà, ha imparato a conoscere Dio.

Pertanto, in Mosè ci è offerta una finestra privilegiata per poter contemplare nella fede la storia che andiamo ad iniziare.

Don Luigi Pedrini

 

14 Settembre 2014

San Leonardo Confessore (Linarolo), 14 Settembre 2014

Carissimi Parrocchiani,

anticipo in prima pagina il calendario liturgico per riportare per intero la lettera che il Vescovo ci ha inviato in questa settimana quale conclusione della Visita Pastorale che ha svolto fra noi nello scorso aprile. Egli ringrazia per l’accoglienza ricevuta e ci incoraggia a camminare sulle strade intraprese in spirito di collaborazione e di fede. Rinnovo il mio grazie a tutti con la certezza che sapremo far tesoro delle preziose indicazioni contenute nella lettera e così rendere sempre più luminoso il volto della nostra parrocchia.

Don Luigi Pedrini

Avvisi

 

Venerdì 12 settembre, in Cattedrale, alle ore 17.30: S. Messa del Vescovo in occasione dell’apertura del nuovo Anno Pastorale. Rivolgo l’invito a chi è nelle possibilità a partecipare.

 

Diocesi di Pavia