28 NOVEMBRE 2021

Domenica 28 novembre, I di Avvento

Ore 08.00:   Per la comunità

Ore 09.30:   Ambrogio e Gianna

Ore 11.00:   S. Messa di chiusura della vista pastorale.

Celebra il vescovo Mons. Corrado Sanguineti. Deff. Fam. Sciorati

Lunedì 29 novembre

Ore 16.30

Martedì 30 novembre, S. Andrea

Ore 16.15

Mercoledì 01 dicembre

Ore 16.30

Giovedì 02 dicembre

Ore 16.30

Venerdì 03 dicembre

Ore 16.30

Sabato 04 dicembre

Ore 17.00:   Lucio Salesini

Domenica 05 dicembre, II di Avvento

Ore 08.00:   Per la comunità

Ore 09.30:   Mario, Lina e Santina

Ore 11.00:   Felice e Carla Furiosi

28 NOVEMBRE 2021

Cari fratelli,

cominciamo con oggi il periodo di preparazione al Natale e lo facciamo alla presenza di Mons. Vescovo.

La coincidenza è del tutto casuale, perché il Vescovo viene semplicemente a suggellare la visita pastorale bruscamente troncata dalla pandemia; però è bello pensare di iniziare il nostro cammino di Avvento alla sua presenza.

L’Avvento, è quel periodo di quattro settimane che apre ogni anno il ciclo delle celebrazioni del mistero di Cristo.

Come gli altri tempi, ha una festa come punto di riferimento e dalla quale trae il suo preciso significato: il Natale di Gesù Cristo.

La festa del Natale risale alla prima metà del IV° secolo, ma solo nel VI° si è formato un tempo di preparazione ascetico-penitenziale che assumerà poi un carattere liturgico.

Al centro di questo periodo si trova l’adventus o venuta del Signore, quella storica nella carne e quella finale nella gloria.

Così la parola latina italianizzata passò a designare il periodo che precede il Natale.

Anche nella struttura attuale l’avvento conserva intatte le due caratteristiche: orientato nelle prime due settimane alla venuta gloriosa; nelle ultime concentrato sulla nascita storica, l’incarnazione del Verbo, del Figlio di Dio.

Il Vangelo ci fornisce questa chiara prospettiva.

Quindi l’Avvento non è la commemorazione della lunga attesa del popolo ebraico, proteso verso il Messia, né semplice preparazione del Natale, ma un tempo vissuto sotto il segno della venuta del Signore: della prima venuta storica, che inaugura il tempo della salvezza, e della seconda venuta, alla fine dei tempi, che ne sarà il compimento.

La prima è fondamento della seconda e la seconda il suo coronamento.

Due venute reali, due eventi strettamente connessi.

Tra la prima e la seconda venuta si colloca il tempo della Chiesa, che celebra l’unico mistero di Cristo, il Cristo che è venuto e che verrà, ma che viene anche nell’oggi nella sua costante manifestazione di Salvatore, raccordando così la venuta storica e quella finale.

La presenza o venuta sacramentale non si aggiunge alle due venute, ma le unisce: il Cristo che è nato, che è morto sulla croce ed è risorto, che è apparso e che apparirà, si fa presente nella celebrazione del mistero.

A tutti una buona settimana.

Don Emilio

21 NOVEMBRE 2021

Domenica 21 novembre, Cristo Re

Ore 08.00:   Elsa, Pietro e genitori

Ore 09.30:   Fam. Scoccati e Vigoni

Ore 11.00:   Liberina

Lunedì 22 novembre

Ore 16.30

Martedì 23 novembre

Ore 16.15

Mercoledì 24 novembre

Ore 16.30

Giovedì 25 novembre

Ore 16.30

Venerdì 26 novembre

Ore 16.30

Sabato 27 novembre

Ore 17.00:   Luigi Verri e fam.

Domenica 28 novembre, I di Avvento

Ore 08.00:   Per la comunità

Ore 09.30:   Ambrogio e Gianna

Ore 11.00:   S. Messa di chiusura della vista pastorale.

Celebra il vescovo mons. Corrado Sanguineti. Deff. Fam. Sciorati

21 NOVEMBRE 2021

Cari fratelli,

celebriamo oggi la solennità di Cristo Re dell’universo.

Il regno di Cristo non è però da intendere secondo l’ottica umana.

Gesù stesso davanti al potere politico di Pilato distingue il suo regno fatto di verità e giustizia dai regni mondani.

Il regno di Cristo è la rivelazione dell’amore di Dio; è l’inaugurazione di un progetto diverso la cui attuazione è affidata dal Padre al Figlio dell’uomo ed al popolo dei credenti.

La festa di Cristo re è dunque un appello a collaborare alla creazione di una nuova umanità.

Il Cristo che adoriamo ci appare con il volto trionfatore del Cristo dell’Apocalisse, il vincitore del male.

La storia che sembra un groviglio di contraddizioni e un gioco scandaloso tra potenti, si rivela dotata di una logica, per ora ancora nascosta e non del tutto percepibile.

Cristo energicamente interviene e interverrà: il credente è invitato dalla parte di Cristo contro il male e per la giustizia.

Mentre stiamo camminando verso la Gerusalemme dl cielo non dobbiamo però dimenticare che ad essa si arriva attraverso la sofferenza ed il martirio.

Cristo è processato dal potere costituito ed è trafitto.

Un antico aforisma rabbinico dice: “dieci porzioni di bellezza sono state accordate dal Creatore al mondo e Gerusalemme ne ha ricevute nove; dieci porzioni di scienza sono state accordate al mondo dal Creatore e Gerusalemme ne ha ricevute nove; dieci porzioni di sofferenza sono state accordate al mondo dal Creatore e Gerusalemme ne ha ricevute nove”.

Domenica prossima, prima domenica di Avvento, alle undici, sarà tra di noi il Vescovo per concludere la visita pastorale bruscamente interrotta dalla pandemia.

Lo accogliamo con spirito filiale e devoto ossequio, come nostro padre nella fede.

A tutti una buona settimana.

Don Emilio

14 NOVEMBRE 2021

Domenica 14 novembre, XXXIII del Tempo Ordinario

Ore 08.00:   Loredana Lanati e Giovanni Gatti Comini

Ore 09.30:   Mario, Letizia e Stefano

Ore 11.00:   Jean Paul Merquay, Pierino Lastrico ed Ida Pisani

Lunedì 15 novembre

Ore 16.30:   Edilio Contardi, Enrica Rizzi, Stefano e Luisa

Martedì 16 novembre

Ore 16.30:   Per la comunità

Mercoledì 17 novembre

Ore 16.30:   Per i giovani

Giovedì 18 novembre

Ore 16.30:   Pro orantibus

Venerdì 19 novembre

Ore 16.30:   Per i malati

Sabato 20 novembre

Ore 17.00:   Pasquale, Luigina Certani e fam.

Domenica 21 novembre, Cristo Re

Ore 08.00:   Elsa, Pietro e genitori

Ore 09.30:   Fam. Scoccati e Vigoni

Ore 11.00:   Liberina

14 NOVEMBRE 2021

Cari fratelli,

il clima del Vangelo e della predicazione profetica è spesso pervaso da tensione.

Non è certo la tensione apocalittica di certe sette anche contemporanee, ma è l’appello ad una decisione vitale ed urgente.

Spesso Gesù rimprovera ai suoi interlocutori la non comprensione dei segni dei tempi.

Il primo appello della liturgia di oggi è quello dell’attenzione, della vigilanza e della decisione.

Inerzia ed incomprensione non sono compatibili col cristianesimo che è messaggio della venuta di Cristo e di avvento del Regno.

“Ecco io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io verrò da lui e cenerò con lui e lui con me” dice il Signore.

Nonostante la tensione il messaggio del Vangelo non è quello frenetico ed esagitato degli apocalittici per i quali tutta la storia è sotto il segno del Maligno e tutto l’impegno per il presente è inutile, anzi dannoso.

Il cristianesimo non è una religione-oppio, un’evasione verso un futuro roseo, cercando di bruciare in un grande falò tutte le realtà umane.

Gesù dice esplicitamente che non gli interessa conoscere il giorno e l’ora della fine della realtà creata.

Il presente è invece il seme da cui deve nascere l’albero mirabile del Regno.

Impegnarsi per l’oggi significa costruire il futuro.

Il futuro non è una drammatica corsa verso il baratro del nulla ma è l’orizzonte della luce e della speranza: “risplenderanno come lo splendore del firmamento, come le stelle per sempre” (I lettura).

È comunione con Dio che è luce.

Tenendo davanti agli occhi questa meta, il cammino dell’uomo nella storia acquista senso e speranza.

Domenica prossima con la solennità di Cristo Re dell’Universo si chiude il ciclo liturgico B, mentre tra due settimane, nella prima domenica di Avvento, sarà tra di noi il Vescovo per concludere finalmente la visita pastorale.

A tutti una buona settimana.

Don Emilio

07 NOVEMBRE 2021

Domenica 07 novembre, XXXII del Tempo Ordinario: Giornata del ricordo dei Caduti di tutte le guerre e del Ringraziamento

Ore 08.00:   Fam. Ginardi

Ore 09.30:   Fam. Savini

Ore 10.30:   Battesimo di Ginevra Vadalà

Ore 11.00:   Pietro, Luigina e fam.

Lunedì 08 novembre

Ore 16.30:   Contardi Edilio, Rizzi Enrica, Stefano e Luisa

Martedì 09 novembre

Ore 16.15:   Defunti fam. Frigoli

Mercoledì 10 novembre

Ore 16.30:   Per la comunità

Giovedì 11 novembre

Ore 16.30:   Per la comnità

Venerdì 12 novembre

Ore 16.30:   Luigia ed Ernando

Sabato 13 novembre

Ore 17.00:   Giuseppina Maestri

Domenica 14 novembre, XXXIII del Tempo Ordinario

Ore 08.00:   Loredana Lanati e Giovanni Gatti Comini

Ore 09.30:   Mario, Letizia e Stefano

Ore 11.00:   Jean Paul Merquay, Pierino Lastrico ed Ida Pisani

07 NOVEMBRE 2021

Cari fratelli,

le letture di oggi ci infondono un grande insegnamento: non esistono creature insignificanti agli occhi di Dio.

Anzi la vedova dimenticata di Zarepta e quella ignorata da tutti nel tempio sono parimenti oggetto della premura e dell’interesse di Dio più dei personaggi segnati negli annali della storia e nelle epigrafi delle targhe commemorative.

La storia della salvezza passa attraverso un popolo debole, umiliato e dimenticato: ciò che è nulla confonde ciò che è potente e nobile, ricorda Paolo ai cristiani di Corinto.

L’amore non si misura sulle quantità economiche ma sulla qualità interiore.

L’ultimo pugno di farina ed i due spiccioli, se dati con amore, sono preziosi più di tutti i beni della terra.

L’unità di misura della dignità nella Chiesa non si basa su parametri di censo, di prestigio e di potere ma solo sulla donazione di sé.

Gli scribi, i funzionari, gli osservanti ipocriti della religione; quelli che abusano del nome cristiano per coprire le loro corruzioni ed ingiustizie, anche se hanno i primi posti nelle chiese e nelle assemblee e persino nella storia, non interessano a Cristo.

Anzi riceveranno una condanna più grave (Vangelo).

La Chiesa, che nasce da un atto d’amore infinito, il sacrificio di Cristo (II lettura) deve adottare lo stesso atteggiamento di Dio nel suo comportamento e nelle sue preferenze.

Illuminante a tal proposito è il salmo 146 (145) usato come salmo responsoriale, là dove recita: “Il Signore sostiene l’orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi. Il Signore regna per sempre”.

È il ritratto più fedele di Dio; è il disegno delle sue scelte e dovrebbe trasformarsi nel nostro ritratto.

A tutti una buona settimana.

Don Emilio

31 OTTOBRE 2021

Domenica 31 ottobre, XXXI del Tempo Ordinario

Ore 08.00:   Per la comunità

Ore 09.30:   Tito

Ore 11.00:   Anna Gargiulo e Iolanda

Lunedì 01 novembre

Ore 08.00:   Per la comunità

Ore 09.30:   Ernesto e Carla

Ore 11.00:   Giovanna e Giuseppe

Ore 15.00:   Recita del S. Rosario al cimitero

Martedì 02 novembre

Ore 10.30:   Per tutti i defunti della parrocchia (al cimitero)

Ore 20.30:   Per tutti i defunti della parrocchia (in chiesa)

Mercoledì 03 novembre

Ore 16.30:   Fam. Carena Bianchi

Giovedì 04 novembre

Ore 16.30:   Per i nostri giovani

Venerdì 05 novembre

Ore 16.30:   Per la comunità

Sabato 06 novembre

Ore 17.00:   Jeanne Tohewo

Domenica 07 novembre, XXXII del Tempo Ordinario: Giornata del ricordo dei Caduti di tutte le guerre e del Ringraziamento

Ore 08.00:   Per i caduti di tutte le guerre

Ore 09.30:   Fam. Savini

Ore 10.30:   Battesimo di Ginevra Vadalà

Ore 11.00:   Pietro, Luigina e fam.

31 OTTOBRE 2021

Cari fratelli,

questi giorni, così cari alla devozione della gente, ci invitano a meditare sulla grande chiamata, che il Signore ci rivolge, alla santità cristiana, come pienezza della fede e della grazia.

In ultima analisi la santità si rivela come celebrazione di una disponibilità del cuore che si apre all’azione mirabile di Dio e del suo Spirito: nasce dall’amore divino e si attua nell’amore per Dio e per i fratelli, come ci ricorda la prima lettera di Giovanni.

La parola “persona” nel senso latino significa di per sé “maschera”.

L’uomo può dunque essere l’immagine luminosa di Dio, ed allora è santo, oppure può acquistare la diabolica smorfia d’uno scimmiottamento di Dio (sarete come dei, dice il serpente tentatore nella Genesi).

Questi giorni recano anche il ricordo dei nostri cari, ormai nell’abbraccio di Dio.

Ma questo ricordo, pur venato di tristezza e dolore, deve essere centrato sulla speranza, una speranza che nasce dalla fede nella Pasqua.

La morte resta sempre un oscuro passaggio, una lotta (agonia) e un mistero.

Ma la morte e la resurrezione di Cristo diventano radice di speranza.

Il rischio si illumina e l’orizzonte si rischiara: conquistati dalla sua vita siamo strappati al nulla.

E come celebriamo i nostri fratelli santi, che hanno esercitato in modo eroico le virtù cristiane ed il cui nome è noto per tantissimi di loro solo a Dio, così supplichiamo il Dio della misericordia perché abbia pietà di tutti i defunti che attendono con ansia la resurrezione.

A tutti una buona settimana.

Don Emilio

Diocesi di Pavia