San Leonardo Confessore (Linarolo), 24 Febbraio 2013
Carissimi Parrocchiani,
dopo aver presentato Giuseppe e le persone che ruotano attorno a lui, il padre Giacobbe e i fratelli, e dopo aver seguito i fatti drammatici del complotto culminato nella vendita di Giuseppe a dei mercanti diretti in Egitto, entriamo, ora, nel cuore di questa vicenda.
Lo facciamo mettendoci in ascolto degli eventi successivi letti, però, da un’angolatura particolare: vogliamo seguire i passi progressivi del cammino di purificazione vissuto prima da Giuseppe e, poi, dai fratelli.
Il cammino di purificazione è un processo lento, graduale, difficile. Non di rado comporta momenti prolungati di oscurità, non scevri da umiliazioni: è un cammino attraverso il quale si è vagliati al crogiuolo, spesso anche attraverso situazioni nelle quali mai avremmo voluto trovarci né mai abbiamo immaginato.
Giuseppe ha, già, sperimentato la grande prova del vedersi rifiutato ed eliminato dai suoi fratelli. Questo, però, è solo l’inizio delle prove che lo condurranno, passo dopo passo, ad una totale purificazione.
Abbiamo appreso dal testo biblico che Giuseppe se, da una parte, si dimostra ancora un po’ ingenuo, tuttavia, è, senza ombra di dubbio, un uomo giusto che crede nell’onestà umana e nel valore dell’amicizia.
Cosa c’è, allora, da purificare in lui? Alla luce del cammino che il Signore gli farà fare, possiamo rispondere che Giuseppe ha dovuto imparare ad andare oltre la sua ingenuità e a vivere i valori dell’onestà e dell’amicizia non solo nell’autenticità, ma anche nel realismo, senza false illusioni o false aspettative che lasciano, poi, l’amarezza dentro.
Solo attraverso questo cammino dì purificazione questi valori mettono veramente radici nella vita, si consolidano e resistono anche di fronte agli scacchi che si possono incontrare.
Seguiamo, allora, il cammino di Giuseppe ponendo attenzione in primo luogo alle purificanti disillusioni riguardo all’onestà e, in secondo luogo, a quelle riguardanti l’amicizia.
Don Luigi Pedrini