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24 GIUGNO 2018

Carissimi Parrocchiani,

completiamo questo breve resoconto sull’evolversi dell’amicizia fra Davide e Gionata riferendo un terzo e ultimo passaggio significativo. Lo si legge qualche capitolo più avanti, al cap. 23 e riferisce di un incontro segreto fra i due amici.

Saul si è ormai del tutto convinto che Davide è un ostacolo alla stabilità interna del Regno e pertanto comincia a dargli la caccia per riuscire a liberarsene.

Davide si scopre così non solo è un uomo che vive in esilio forzato, ma anche un uomo braccato da ogni parte: ogni strada per mettersi in salvo sembra ormai preclusa, la sua storia sembra votata a un tragico destino.

Ma proprio in questo frangente Gionata, all’insaputa del padre, mettendo a rischio la propria vita, raggiunge Davide che si trovava a Corsa nel deserto di Zif e gli infonde fiducia con queste parole: “Non temere: la mano di Saul, mio padre, non potrà raggiungerti e tu regnerai su Israele mentre io sarò a te secondo. Anche Saul, mio padre, lo sa bene” (1 Re 23,17). Anche in questa occasione – si legge nel testo – che Davide e Gionata “strinsero un patto davanti al Signore”

Dunque, anche in questo terzo passaggio cogliamo un’ulteriore prova di affetto per l’amico. Peraltro le parole di Gionata non sono soltanto consolatorie, ma ancora una volta parole profetiche che rivelano in Gionata non solo un giovane capace di amicizia disinteressata, ma anche un vero credente che “al di là di quello che le apparenze suggerivano, sa cogliere i disegni di Dio” (Martini, p. 129).

In questo modo Davide ha trovato in Gionata un vero amico. In effetti, se ha potuto preservare la sua vita e salvarla dalla furia omicida di Saul, molto lo deve a Lui.

Davide è pienamente consapevole di questo e sarà grandissimo il suo dolore allorquando gli porteranno la notizia che insieme a Saul anche Gionata è morto. Sono davvero toccanti le parole con le quali egli ricorda l’amico nel canto funebre che intesse per lui:

                 25Come son caduti gli eroi

          in mezzo alla battaglia?

          Giònata,sulle tue alture trafitto!

          26Una grande pena ho per te,

          fratello mio, Giònata!

          Tu mi eri molto caro;

          la tua amicizia era per me preziosa,

          più che amore di donna.

          Come sono caduti gli eroi,

          sono perite le armi? “

Don Luigi Pedrini

17 GIUGNO 2018

Carissimi Parrocchiani,

stiamo riferendo una seconda prova di amicizia gratuita e fedele di Gionata nei confronti di Davide. I due amici hanno avuto un primo dialogo che ha permesso a Davide di mettere al corrente l’amico delle intenzioni omicide che Saul nutre verso di lui.

A questo punto si apre una seconda scena. I due amici vanno in aperta campagna e insieme concordano la strategia da mettere in atto. Gionata dovrà accertarsi di quali siano le reali intenzioni del padre: se i suoi sentimenti sono pacifici, allora rassicurerà Davide ed egli potrà tornare tranquillamente a corte; se invece sono malevoli, allora glielo farà sapere e a quel punto non gli resterà altro da fare che fuggire e darsi alla macchia.

Nella messa a punto di questa strategia sono particolarmente degne di nota alcune parole di Gionata in quanto assumono un carattere profetico sul destino futuro di Davide quale re di Israele e testimoniano inoltre una fiducia nei confronti dell’amico che va al di là della morte.

14Fin quando sarò in vita, usa verso di me la benevolenza del Signore. Se sarò morto, 15non ritirare mai la tua benevolenza dalla mia casa; neppure quando il Signore avrà eliminato dalla terra ogni uomo nemico di Davide, 16non sia eliminato il nome di Giònata dalla casa di Davide: il Signore ne chiederà conto ai nemici di Davide”. 17Giònata volle ancora far giurare Davide, perché gli voleva bene e lo amava come se stesso (1 Sam 20,14-17).

La terza scena ha come protagonisti Gionata e Saul e si svolge nel contesto di un pranzo. Il re fa notare al figlio che Davide per il secondo giorno consecutivo è assente dalla mensa e per questo gli chiede spiegazioni. Gionata giustifica l’assenza dell’amico riferendo quanto aveva concordato con lui. Saul però si rende conto che il figlio sta prendendo le difese dell’amico, va su tutte le furie e pronuncia parole taglienti sia nei confronti di Davide sia nei confronti di Gionata: “Figlio di una scostumata, non so io forse che tu preferisci il figlio di Iesse, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre? 31Perché fino a quando vivrà il figlio di Iesse sulla terra, non avrai sicurezza né tu né il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo qui da me, perché merita la morte”. E alla replica di Gionata: “Perché deve morire? Che cosa ha fatto?”, Saul reagisce in modo violento palesando che il proposito di nuocere a Davide ha messo radici in modo irreversibile nel suo cuore: Saul afferrò la lancia contro di lui per colpirlo e Giònata capì che suo padre aveva ormai deciso di uccidere Davide. 

La quarta scena vede nuovamente protagonisti Davide e Gionata. Attraverso il segnale pattuito, Gionata mette al corrente l’amico delle reali intenzioni del padre nei suoi confronti. Quindi, dopo aver rimandato in città il ragazzo che aveva al suo servizio, rimasto solo, può finalmente incontrare Davide. Il testo riferisce che Davide, subito dopo la partenza del ragazzo, si alzò da dietro la collinetta, cadde con la faccia a terra e si prostrò tre volte, poi si baciarono l’un l’altro e piansero insieme, finché Davide si fece forza. 42E Giònata disse a Davide: “Va’ in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore in questi termini: «Il Signore sia tra me e te, tra la mia discendenza e la tua discendenza per sempre»”.

Don Luigi Pedrini

10 GIUGNO 2018

Carissimi Parrocchiani,

dopo aver considerato il carattere di singolarità e di straordinarietà del rapporto amichevole che si instaura tra Davide e Gionata, è opportuno a questo punto porre attenzione ai passaggi più significativi dell’evolversi di questa amicizia.

Tra questi almeno tre meritano di essere ricordati: si tratta di tre iniziative di Gionata che sono state decisive per salvare la vita di Davide dalle intenzioni omicide di Saul.

La prima iniziativa consiste in un intervento di mediazione con il quale egli prende le difese dell’amico presso il padre. Lo invita ad abbandonare i propositi di nuocere a Davide considerando il fatto che è sempre stato leale nei suoi confronti e con la sua abilità militare gli ha permesso di riportare vittoria sui suoi nemici: “Non pecchi il re contro il suo servo, contro Davide, che non ha peccato contro di te, che anzi ha fatto cose belle per te. 5Egli ha esposto la vita, quando abbatté il Filisteo, e il Signore ha concesso una grande salvezza a tutto Israele. Hai visto e hai gioito. Dunque, perché pecchi contro un innocente, uccidendo Davide senza motivo?” (1 Sam 19,4-5).

Questa prima iniziativa ha un esito favorevole: infatti, il padre dà ascolto al figlio e abbandona per il momento il suo proposito di far del male a Davide.

Col passare del tempo, però, l’animo instabile di Saul ha nuovamente il sopravvento. Il re torna a covare sentimenti di gelosia e di astio verso Davide. Gionata, in questa situazione, offre all’amico una seconda prova di amicizia fedele e disinteressata.

Troviamo la narrazione dettagliata di tutto questo nel capitolo 20 del primo libro di Samuele. Si tratta di un testo molto bello e varrebbe la pena riportarlo per intero per coglierne tutte le sfumature. Data la lunghezza e dovendo contenere il nostro resoconto ci limitiamo a passare in rassegna le scene più significative.

La prima scena è costituita da un incontro tra Davide e Gionata. Davide in questo momento sta fuggendo: in tutta fretta ha lasciato Naiot di Rama per sottrarsi alle trame persecutorie di Saul e va in cerca dell’amico. A lui rivela tutta l’amarezza che ha nel cuore e gli svela il terribile sospetto che Saul voglia veramente la sua morte. Ecco alcune battute del dialogo che intrattiene con Gionata.

Che cosa ho fatto, che colpa e che peccato ho nei riguardi di tuo padre, perché attenti così alla mia vita?”. 2Rispose: “Non sia mai. Non morirai. Vedi, mio padre non fa nulla di grande o di piccolo senza confidarmelo. Perché mi avrebbe nascosto questa cosa? Non è possibile!”. 3Ma Davide giurò ancora: “Tuo padre sa benissimo che ho trovato grazia ai tuoi occhi e dice: “Giònata non deve sapere questa cosa, perché si affliggerebbe”. Ma, per la vita del Signore e per la tua vita, c’è soltanto un passo tra me e la morte”. 4Giònata disse: “Che cosa desideri che io faccia per te?”.  

Alla confessione di Davide fa seguito la piena disponibilità dell’amico a dargli tutto l’aiuto necessario perché abbia a mettersi in salvo. Siamo così alla seconda scena di cui riferiremo la prossima settimana. 

Don Luigi Pedrini

3 GIUGNO 2018

Carissimi Parrocchiani,

prima di vedere i passaggi più significativi dell’amicizia che si instaura tra Davide e Gionata, mi sembra giusto richiamare l’attenzione sul suo carattere di singolarità e di straordinarietà.

Ci troviamo di fronte a due giovani entrambi candidati a diventare re – l’uno per successione legale, l’altro in forza della elezione divina – che gareggiano nello stimarsi a vicenda.

Questa amicizia appare così straordinaria che a qualche commentatore è sembrata “troppo bella per essere vera”. Questa impressione spiega, a giudizio di Donatella Scaiola, il fatto che “nella letteratura dedicata all’amicizia tra Davide e Gionata si trovino interpretazioni […] risibili e preoccupanti” (DONATELLA SCAIOLA, “L’amicizia tra Davide e Gionata: un quadro realistico”, in Parole di vita, luglio-agosto 2016, p. 17) che mettono in dubbio l’autenticità di questo legame e avanzano il sospetto che sia dettato da qualche interesse ambiguo.

In realtà, alla radice di queste letture svalutative, sembra di poter ravvisare – come non manca di rimarcare la stessa Scaiola – un pregiudizio in forza del quale si è già deciso in partenza che è per noi impossibile vivere un’amicizia con sentimenti così nobili. Scrive:

Francamente troviamo queste letture preoccupanti perché sembra che l’amore disinteressato non sia possibile, che nelle relazioni si annidi sempre la ricerca di un tornaconto personale […]. Se noi facciamo fatica a esprimere sentimenti nobili, disinteressati, gratuiti, non per questo dobbiamo escludere a priori che questa sia possibile per altri. Analoghi dubbi si trovano nella letteratura dedicata alla storia di Rut e Noemi, sempre perché una dedizione incondizionata come quella espressa da Rut nei confronti della suocera (!) appare sospetta. Noi riteniamo, invece, che l’amicizia tra Davide e Gionata, come quella tra Rut e Noemi, possa prefigurare alcune pagine evangeliche in cui si descrive un amore incondizionato, quello che Gesù esprime durante tutta la sua vita e che chiede ai discepoli di incarnare a loro volta (Ibidem, p. 17)

Da parte nostra, prendiamo le distanze da queste letture negative e guardiamo alla bellezza e al dono di questa amicizia che, peraltro, viene a collocarsi per Davide proprio all’inizio del suo cammino di ascesa verso il trono.

Questo sarà per lui un fatto davvero provvidenziale: la strada che ha davanti lo porterà molto in alto, ma sarà anche irta di difficoltà e l’avere accanto a sé in questi frangenti un amico affidabile su cui poter contare è davvero un grande dono. Sarà per lui “presenza di aiuto e di conforto, compagno fidato capace di alleviare il peso schiacciante di ogni solitudine (B. COSTACURTA, Con la cetra e con la fionda, op. cit., p. 139).

            Don Luigi Pedrini

27 maggio 2018

Carissimi Parrocchiani,

consideriamo ora più da vicino l’evolversi dell’amicizia tra Davide e Gionata. Il testo biblico riferisce che il momento sorgivo di questa amicizia si colloca nel contesto della vittoria che Davide riporta su Golia.

57Quando Davide tornò dall’uccisione del Filisteo, Abner lo prese e lo condusse davanti a Saul mentre aveva ancora in mano la testa del Filisteo. 58Saul gli chiese: “Di chi sei figlio, giovane?”. Rispose Davide: “Di Iesse il Betlemmita, tuo servo “. 1 Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, la vita (‘nepes’) di Giònata s’era legata alla vita (‘nepes’) di Davide, e Giònata lo amò come se stesso (‘nepes’). 2Saul in quel giorno lo prese con sé e non lo lasciò tornare a casa di suo padre. 3Giònata strinse con Davide un patto, perché lo amava come se stesso (‘nepes’). 4Giònata si tolse il mantello che indossava e lo diede a Davide e vi aggiunse i suoi abiti, la sua spada, il suo arco e la cintura (1 Sam 17,57-18,4).

Possiamo notare nel testo la ricorrenza del termine ‘nepes’. Compare per tre volte nel v. 1 dove si dice che “la nepes di Gionata si era legata alla nepes di Davide e che lo amò Giona come la sua nepes”. Ricompare poi nel v. 3.

Il termine può indicare l’anima, la vita e anche la stessa persona. In questo modo il testo vuole dire che tra le anime dei due giovani viene a crearsi un legame straordinario che ha la caratteristica di un amore totale, senza riserve, senza ripensamenti: l’altra persona è amata come la propria vita.

C’è da notare che l’amicizia viene suggellata mediante un patto accompagnato da una singolare donazione che Gionata fa a Davide: le armi e le proprie vesti (vv. 3-4). Il significato simbolico di questa donazione è evidente: Gionata in questo modo offre all’amico la propria dignità regale con tutto ciò che ne consegue.

Il gesto assume anche un carattere profetico: Gionata riconosce in Davide il futuro re d’Israele, colui che è destinato a succedere al trono del padre Saul.

Il Card. Martini nel suo commento invita a non passare sbrigativamente sul fatto che questa amicizia venga suggellata con un patto: non è un particolare da trascurare. Infatti, il patto “rende le persone sensibili l’una per l’altra, capaci di sacrificarsi l’una per l’altra e di prevenire i desideri dell’ altra. È una realtà buona anche agli occhi di Dio e per questo è raccontata con parole commoventi, belle” (Martini, p. 130).

Il comportamento di Gionata evidenzia ancora una volta la nobiltà del suo animo: è un giovane generoso, dimentico di sé, alieno da qualsiasi sentimento di rivalità e gelosia. Con lealtà e disinteresse si affianca a Davide e lo accompagnerà come amico fedele in ogni passo del suo cammino di ascesa al trono. La progressiva crescita di autorità di Davide non sarà percepita da lui come una minaccia per la sua persona, ma al contrario come un motivo di gioia. E questo è il distintivo della vera amicizia perché l’amico vero – come afferma Gesù – gioisce del bene dell’altro (cfr. Gv 3,29-30).

Don Luigi Pedrini

Immagine del 27 maggio 2018

 

20 MAGGIO 2018

Carissimi Parrocchiani,

la nostra comunità dopo la festa della prima Comunione di Giulia Aruffo, Riccardo Lorato e Ludovica Suergiu si dispone a vivere una seconda festa per la Cresima che sei ragazzi e quattro ragazze riceveranno sabato 26 alle ore 16.30 per mano del nostro Vescovo Mons. Corrado Sanguineti.

Questi i loro nomi:

Immagine 1Alessandra Lanterna

Davide Lombardo

Gaia Marozzi

Alessia Mugoni

Martina Piacentini

Stefano Rotariu

Alessandro Savioni

Renato Schiavon

Riccardo Soffiantini

Luca Zanotti

 

Li accompagniamo in questi giorni di preparazione e di comprensibile trepidazione con la nostra vicinanza e la nostra preghiera.

Don Luigi Pedrini

PREGHIERA A MARIA NELLE PROSSIME SETTIMANE

20 domenica, ore 20,45:       Rosario nel cortile della chiesa parrocchiale

21 lunedì, ore 20,45:              In chiesa: rosario e benedizione

22 martedì, ore 20,45:            Rosario pellegrinante nella Zona Tangenziale

23 mercoledì, ore 20,45:        In chiesa: rosario e benedizione

24 giovedì, ore 20,45:            Rosario pellegrinante in Strada Bassa.

25 venerdì, ore 20,45:            Rosario nella chiesetta di Motta San Damiano. Al termine benedizione della piccola grotta di Lourdes adiacente alla chiesetta.

27 domenica, ore 20,45:       Rosario nel cortile della casa parrocchiale

28 lunedì, ore 20,45:              Rosario – Esposizione che si prolunga fino alle ore 22.00.

29 martedì, ore 20,45:            Rosario pellegrinante in Via Cremona, Via Pavia, Via Varese, via Muzio Costantino

30 mercoledì, ore 20,45:        In chiesa: rosario e consacrazione a Maria

31 giovedì, ore 20,45:            Rosario. Seguono i Vespri e la Processione eucaristica del Corpus Domini.

 

PROGRAMMA DELLE GIORNATE EUCARISTICHE

Lunedì 28

 ore 16.30:       S. Messa – Segue l’esposizione eucaristica

ore 17.30:       Canto dei Vespri – Benedizione eucaristica

ore 20.45:       Rosario – Omelia su Gv 21,15-23. Esposizione eucaristica

ore 22.50:       Preghiera di Compieta

Martedì 29

ore 09.30:       Recita delle lodi – Esposizione eucaristica

ore 11.20:       Recita dell’Ora Media – Reposizione

ore 16.30:       S. Messa – Segue l’esposizione eucarisitca

ore 17.30:       Canto dei Vespri – Benedizione eucaristica

ore 20.45:       Rosario pellegrinante in Via Cremona, Via Pavia, Via Varese, Via Muzio Costantino

Mercoledì 30

ore 09.30:       Recita delle lodi – Esposizione eucaristica

ore 11.20:       Recita dell’Ora Media – Reposizione

ore 16.30:       S. Messa – Segue l’esposizione eucaristica

ore 17.30:       Canto dei Vespri – Benedizione eucaristica

ore 20.45:       In chiesa: rosario e consacrazione a Maria

Giovedì 31

ore 08.10:       Lodi

ore 08.30:       S. Messa di chiusura del Mese di Maggio

ore 20.30:       Esposizione eucaristica – Rosario

ore 21.00:       Vespri – Processione Eucaristica del Corpus Domini – Benedizione

 

 

 

13 MAGGIO 2018

Carissimi Parrocchiani,

dopo aver riferito in modo riassuntivo l’evolversi degli eventi che vanno dalla chiamata di Davide a corte fino alla sua salita al trono dopo la morte di Saul, voglio ora soffermarmi su due focalizzazioni all’interno della vicenda richiamata. La prima focalizzazione riguarda l’amicizia che si instaura tra Davide e Gionata; la seconda riguarda la testimonianza virtuosa che il giovane Davide offre nel periodo che precede l’esercizio della regalità.

Soffermandoci ora sulla prima avremo modo di fare anche qualche considerazione sull’amicizia e di metterne in luce la bellezza sia in quanto realtà umana sia in quanto valore vissuto da Gesù stesso e da lui portato a perfezione.

Teniamo presente che nell’Antico Testamento il tema dell’amicizia non è molto sviluppato. Troviamo al riguardo alcune massime nei testi sapienziali e precisamente nel libro di Giobbe (2,12-13; 6,15-30; 19,19), nel libro dei Proverbi (14,20; 15,17; 17,17; 27,5-6); nel libro di Qoelet (4,9-12); nei Salmi (4,10; 38,12, 133). Il testo sapienziale più ricco è il Siracide (cfr. a d esempio 6,5-16; 7,18). A questi testi la Scrittura aggiunge anche l’insegnamento che si può ricavare da un caso esemplare: quello dell’amicizia tra Davide e Gionata.

Si comincia a parlare di questa amicizia dopo la sfida e la vittoria di Davide su Golia. Gionata è il figlio primogenito di Saul: come tale è il legittimo erede al trono.

La prima menzione di Gionata la troviamo nel cap. 13 del primo libro di Samuele: Gionata viene presentato come un guerriero valoroso avendo egli sconfitto “la guarnigione dei Filistei che era a Gabaa” (13,2-3).

Il testo biblico riferendo in modo sintetico questa impresa mette in luce sia la determinazione con cui Gionata prende l’iniziativa di scendere nell’accampamento dei Filistei, sia la fede che lo anima. Ne sono prova le parole che rivolge al suo scudiero per incoraggiarlo a non aver paura di scendere con lui nell’accampamento nemico: “Vieni avviciniamoci alla postazione […]. Forse il Signore opererà per noi, perché non è difficile per il Signore salvare con molti o con pochi” (1 Sam 14,6).

Dunque, Gionata ha la stoffa del vero condottiero, del vero re; inoltre, è un vero credente. SI può dire che Gionata ha tutte le carte in regola per essere un segno successore al trono del padre.

Ora la cosa che sorprende è che proprio tra questi due giovani, Davide e Gionata, designati entrambi a succedere al re Saul – Gionata in quanto erede naturale; Davide in forza dell’elezione divina – anziché diventare gelosi l’uno dell’altro e quindi rivali, diventano talmente amici da siglare la loro amicizia con un patto: Gionata strinse con Davide un patto, perché lo amava come se stesso” (1 Sam 18,3). C’è da dire che Davide e Gionata hanno molte affinità in comune, si somigliano tra loro nella nobiltà d’animo, ma non di meno nella fede questo li ha aiutati a sentirsi naturalmente in sintonia l’uno con l’altro. Le parole con cui Gionata giustifica l’iniziativa della sua sortita nell’accampamento nemico rivelano una profonda sintonia con quella stessa fede con cui Davide ha affrontato Golia. Entrambi ripongono la fiducia non nelle proprie forze, non nella propria abilità, ma in Jahwé, Signore degli eserciti. Probabilmente è grazie a questa sintonia interiore che essi, incontrandosi, si riconoscono l’uno nell’altro e si accolgono senza reticenze.

            Don Luigi Pedrini

6 MAGGIO 2018

Carissimi Parrocchiani,

in questa domenica, la nostra Comunità parrocchiale è particolarmente in festa perché un ragazzo e due ragazze riceveranno l’Eucaristia per la prima volta. È la loro Prima Comunione.

Vogliamo essere loro vicini specialmente con la preghiera in questo appuntamento che essi vivono con grande emozione e attesa.

Il dono che chiediamo e auguriamo loro è che abbiano sempre a cercare il Signore con semplicità: Egli infatti ama rivelarsi a chi è piccolo e umile di cuore.

Questi i loro nomi: Immagine 06 maggio 2018

 

Giulia Aruffo

Riccardo Lorato

Ludovica Suergiu

Don Luigi Pedrini

29 APRILE 2018

Carissimi Parrocchiani,

tra poco inizierà il mese di Maggio che è per una comunità parrocchiale uno dei mesi più ricchi dal punto di vista pastorale.

Tanti sono gli elementi che lo arricchiscono: anzitutto il ricordo per Maria, la Madre di Gesù: ci aiuterà in questo la preghiera del rosario che si fa ancora più viva in questo mese e il pellegrinaggio che faremo a Certosa venerdì 18 maggio; poi, il rimando al dono dell’Eucaristia quale dono privilegiato con cui facciamo memoria del Signore crocifisso e risorto che si fa presente fra noi. Due appuntamenti in particolare ci inviteranno a porre attenzione al mistero eucaristico: la Prima Comunione di alcuni/e ragazzi/e della parrocchia e le giornate eucaristiche che faremo alla fine del mese in preparazione alla solennità del Corpus Domini; inoltre il richiamo al dono dello Spirito Santo come dono primo del Signore Risorto: ci aiuterà in questo la solennità di Pentecoste e poi la celebrazione della Cresima sabato 26 c.m..

Riporto qui di seguito gli appuntamenti più significativi dei prossimi giorni, affidando a un foglio a parte il calendario della preghiera del Rosario nelle diverse sere del mese di Maggio.

Don Luigi Pedrini

Aprile

Domenica 29 aprile                                    Catechismo 2/3/4/5ª Elementare che si prolunga nel pomeriggio.

Ore 15.15: Incontro per i loro genitori

Maggio

Giovedì 3 maggio                                      Lettura Evangelii Gaudium in oratorio

Domenica 6 maggio                                  Prime Comunioni

Domenica 13 maggio                                 I ragazzi del catechismo vanno alla Casa Famiglia

a Valle Salimbene

Giovedì 17 maggio                                    Lettura Evangelii Gaudium in oratorio

Venerdì 18 maggio, ore 21.00:                  Pellegrinaggio Vicariale alla Certosa.

Domenica 20 maggio (Pentecoste)            Ultimo incontro di catechismo – S. Messa – Pranzo –

Ore 15.00: Spettacolo in salone e conclusione dell’anno

Sabato 26 maggio, ore 16.30:                    Cresima.

dal 29 al 31 maggio                                   SS. QUARANTORE

Giovedì 31 maggio, ore 21.00:                   Vespri – Processione del Corpus Domini      –

Conclusione SS. Quarantore

Giugno

Domenica 3 giugno (Corpus Domini)         Nel pomeriggio: Adorazione eucaristica

Venerdì 8 giugno, ore 21.00:                     In Cattedrale: Celebrazione di chiusura dell’anno

Pastorale

Domenica 10 giugno                                  S. Messa coscritti del 1948 – Pranzo Over 65 anni

Sabato 16 giugno                                      Pellegrinaggio al Santuario di S. Maria del Sasso Ballaro

e al Sacro Monte di Varese

 

MESE DI MAGGIO 2018

CALENDARIO

 

01 martedì       Rosario nel cortile della casa parrocchiale

 

02 mercoledì     In chiesa: rosario e benedizione

03 giovedì         Rosario pellegrinante in Via Case Nuove, Via Cavour , Via Libertà,

Via Allende, Via Roggia Becca.

Partenza all’inizio di Via Case Nuove.

04 venerdì        In chiesa: rosario e benedizione

 

06 domenica    Rosario nel cortile della casa parrocchiale

 

07 lunedì          In chiesa: rosario e benedizione

08 martedì        Rosario a Vaccarizza. Partenza in Vicolo Furiosi presso la cappellina.

09 mercoledì     In Chiesa: rosario e benedizione

10 giovedì         Rosario pellegrinante in Via F.lli Cervi, Via Lombardia, Via Bergamo,

Via Milano, Via F.lli Cervi.

11 venerdì        In chiesa: rosario e benedizione

 

13 domenica    Rosario nel cortile della casa parrocchiale

 

14 lunedì          In chiesa: rosario e benedizione

15 martedì        Rosario pellegrinante in Via Resistenza.

16 mercoledì     In chiesa: rosario e benedizione

17 giovedì         In chiesa: rosario e benedizione

18 venerdì        Pellegrinaggio Vicariale a Certosa

 

20 domenica    Rosario nel cortile della casa parrocchiale

 

21 lunedì          In chiesa: rosario e benedizione

22 martedì        Rosario pellegrinante a Motta San Damiano.

23 mercoledì     In chiesa: rosario e benedizione

24 giovedì         Rosario pellegrinante in Strada Bassa.

25 venerdì        In chiesa: rosario e benedizione (Preghiera Akatistos)

 

27 domenica    Rosario nel cortile della casa parrocchiale

 

28 lunedì          In chiesa: rosario

29 martedì        Rosario Pellegrinante in Via Cremona, Via Pavia, Via Varese,

Via Muzio Costantino

30 mercoledì     In chiesa: rosario e consacrazione a Maria

31 giovedì         Vespri e Processione Eucaristica del Corpus Domini

 

22 APRILE 2018

Carissimi Parrocchiani,

concludendo questo resoconto storico sugli avvenimenti che vanno dal momento in cui Davide viene chiamato a corte fino al momento in cui inizia a regnare al posto di Saul, invito a ritornare per un attimo sui due protagonisti principali di questa vicenda: Saul e Davide. Vorremmo guardarli nell’orizzonte ampio della fede che consente di leggere l’azione dello Spirito che opera nel cuore degli uomini per dipingere in ciascuno l’immagine del suo Figlio Gesù.

Al riguardo ci aiutano queste considerazioni di Rossi de Gasperis quando scrive che ambedue i protagonisti del Primo libro di Samuele, Saul e Davide, ci sono necessari, in modo differente, per assimilare una lezione delicatissima: la complessità del destino dell’uomo del Signore attraverso le vicende della storia; la maggiore o minore possibilità di una purezza di comportamento entro l’economia d’incarnazione del DaBaR di YHWH (Parola di Jahwè) nella carne e nella psiche degli uomini eletti a essere soggetti della storia di Dio nella storia degli uomini (Sentieri di vita, p. 207).

Dunque, le vicende di Saul e di Davide insegnano che tutti noi siamo chiamati a inserirci nella storia che Dio sta portando avanti in modo assolutamente originale e a dare la nostra collaborazione: la offriamo talvolta con un cuore integro e puro, altre volte con un cuore che si lascia catturare da fini secondare e terreni che ci allontanano dalle intenzioni di Dio.

Tuttavia, guardando la storia di Saul e di Davide, la cosa che sorprende è che anche attraverso queste vicende segnate da ombre e da ambiguità Dio ha portato avanti la storia di salvezza che aveva iniziata con Abramo. Davvero, come dice san Paolo nella Lettera ai Romani, tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno (Rm 8,29).

Per questa ragione la storia di questi personaggi, per quanto lontana da noi nel tempo, conserva la capacità di illuminare la nostra vita. È conveniente allora – come ci esorta Rossi de Gasperis – lasciare che la storia dei due destini di Saul e Davide, con tutti i suoi dettagli, accenda e spenga i noi – come avviene nei nostri presepi nel tempo natalizio – piccole e grandi luci, e criteri di sapienza spirituale o carnale, che a distanza si rivelino confermati o invalidati dalla luce del sole, che è Gesù, il Cristo, l’ultimo Messia-Re d’Israele.

E per incoraggiarci a credere nella fecondità di questo dialogo a distanza aggiunge anche questa considerazione: Questa storia ci deve avvincere profondamente per preservarci da un ingolfamento esagerato nelle notizie quotidiane nei servizi televisivi, negli aggiornamenti su internet; e per liberarci da quelle divoranti passioni politiche e sociali (o addirittura sportive), che nei nostri abbagli pseudo-apostolici scambiamo e giustifichiamo come notizie su cui dovremmo mantenerci costantemente aggiornati in vista del nostro impegno per il regno di Dio.

In sostanza, padre Rossi de Gasperis ci ricorda che il rischio a cui siamo esposti è quello di pensare che per servire al meglio il Regno di Dio dobbiamo essere perfettamente aggiornati e quindi rincorrere a tutti i costi le ultime notizie. Per questa strada si dimentica che il miglior aggiornamento è invece quella sapienza di vita che va al di là delle notizie contingenti e che risplende nella vicenda di tanti personaggi di cui ci parla la Scrittura: in loro in modo parziale; in Gesù, il Figlio di Dio che per amore nostro si è rivestito della nostra umanità, in modo perfetto. È soprattutto in lui la sorgente della vera sapienza alla quale dobbiamo attingere.

Don Luigi Pedrini