Archivi categoria: Messaggio Settimanale

26 Giugno 2022 – CAMMINARE INSIEME

Calendario Liturgico

  • Domenica 26(XIII T.O.): ore 8.00: fam. Perversi Necchio
    • ore 9.30 (a S. Damiano): fam. Rebizzi
    • ore 11.00: Anna Groff
  • Lunedì 27: ore 8.30: Lina, Clelia e Zina
  • Martedì 28: ore 8.30: Anime abbandonate      
  • Mercoledì 29: ore 8.30: Ernesta ed Angelo
  • Giovedì 30: ore 8.30: Adelaide e Giovanni
  • Venerdì 1/7: ore 8.30: per i malati
  • Sabato 2: ore 17.00: don Giuseppe e don Piero
  • Domenica 3(XIV T.O.): ore 8.00: per la comunità
    •  ore 9.30 (a S. Damiano): Marco Zavoli
    • ore 11.00: Vincenzo e Maria

Avvisi

Cari fratelli, terminato il ciclo di festività legate alla Pasqua, ci immergiamo nella quoti-dianità del tempo ordinario, tornando alla lettura integrale del Vangelo di Luca interrotta all’inizio della quaresima.

Oggi la prima lettura ed il Vangelo ci propongono due chiamate: quella di Eliseo nella prima lettura e la chiamata al Regno nel Vangelo. Al di là delle considerazioni sulla chiamata di Eliseo, meditando il testo evangelico possiamo dire che la vocazione cristiana è un taglio spesso lacerante con abitudini, compromessi e con un passato spesso comodo. Una fede che non costa nulla o che non scende nella profondità del cuore è senz’altro poco genuina.

La vocazione cristiana è perciò rinunzia e distacco. Questa frattura passa all’interno del cuore e comporta distacco dai beni materiali, da affetti troppo ingombranti e da indecisioni e superficialità. Il discepolo, pur vivendo nella trama concreta della società, è senza guanciale, senza padre e senza nostalgia del passato.

La vocazione cristiana è movimento e libertà. Non si può essere grettamente chiusi in se stessi e cristiani; non si può essere stanchi e pigri e contemporaneamente cristiani; non si può coltivare i propri idoli e dirsi cristiani.

Il cristianesimo è abbandono alla volontà di Dio, riponendo in lui ogni speranza ed ogni certezza, fiduciosi che, come dice S. Paolo, tutto concorre al bene di coloro che Dio ha chiamato.

A tutti  una buona settimana.

Don Emilio

19 Giugno 2022 – CAMMINARE INSIEME

Avvisi

  • Domenica 19(Corpus Domini): ore 8.00: per i giovani
    • ore 9.30 (a S. Damiano): Norma e Gildo
    • ore 11.00: Anna Groff
    • Pomeriggio ore 15.00: esposizione del Santissimo e adorazione
    • ore 15.30 Vespro e Benedizione
  • Lunedì 20: ore 8.30
  • Martedì 21: ore 8.30: (S. Luigi) Rina, Piera, Gianluigi Bertolotti e Achille Marizzoli  
  • Mercoledì 22: ore 8.30
  • Giovedì 23: ore 8.30
  • Venerdì 24: ore 8.30: (S. Cuore) per la comunità
  • Sabato 25: ore 17.00: (S. Giovanni) Fanny, Amedeo, Mario, Salvatore e Maria Luisa
  • Domenica 26(XIII T.O.): ore 8.00: fam. Perversi Necchio
    • ore 9.30 (a S. Damiano): fam. Rebizzi
    • ore 11.00: Anna Groff

Messaggio

Cari fratelli, la festa del Corpus Domini chiude il ciclo delle solennità del Signore al termine del periodo pasquale. Oggi siamo chiamati a meditare quel grande mistero d’amore che Cristo ci ha lasciato in sua memoria in quell’ultima sera della sua vita. Festa nata nella diocesi di Liegi, in seguito alle rivelazioni mistiche della B. Giuliana Cornillon ed estesa a tutta la cristianità nel XIII sec. come conseguenza immediata del miracolo di Bolsena. E la nostra riflessione si dilata nel considerare la figura del sacerdote, al quale solo Cristo ha affidato la celebrazione del sacramento.

Il sacerdozio cristiano, esaltato dalla riflessione tradizionale su Melkisedek, presenta oggi le sue origini ed il suo compito principale, riunendo nel nome di Cristo la Chiesa, perché sia sempre cosciente che la sua unità è nel corpo e nel sangue di Cristo.

L’Eucaristia è spirito e carne, fede e carità; impegno verticale di comunione con l’Eterno ed impegno orizzontale di amore fraterno.

L’Eucaristia è attesa della sua venuta ed è da celebrare in piedi, come la Pasqua, in tensione e con ardore; il memoriale non è stanca commemorazione di un evento accaduto duemila anni fa. La nostra liturgia domenicale non è riconducibile ad un semplice precetto, ma deve essere una necessità gioiosa ed un’anticipazione festosa.

L’Eucaristia è connessa al sangue della croce ed al corpo di Cristo donato per noi: espressione quindi della nostra liberazione e della nostra salvezza. Come tutti i sacramenti convergono sull’Eucaristia, così ogni preghiera comunitaria o personale deve orientarsi e con-fluire nella liturgia eucaristica, l’unica che dà efficacia piena alla nostra maturità cristiana.

A tutti  una buona settimana.
Don Emilio

12 Giugno 2022

Avvisi

  • Domenica 12(SS. Trinità):
    ore 8.00: per la comunità
    ore 9.30 (a S. Damiano): Battista e Maria
    ore 11.00: Alice Lunghi e Angelo Grossi
    45°Anniversario matrimonio Fiorenza e Valerio
  • Lunedì 13: ore 8.30: per la pace
  • Martedì 14: ore 8.30: Beppe, Loredana e Giovanni
  • Mercoledì 15: ore 8.30: Angelo Marizzoli
  • Giovedì 16: ore 8.30: per le vocazioni
  • Venerdì 17: ore 8.30: per i malati
  • Sabato 18:
    ore 16.00: Battesimo
    ore 17.00: per la comunità
  • Domenica 19(Corpus Domini):
    ore 8.00: per i giovani
    ore 9.30 (a S. Damiano): Norma e Gildo
    ore 11.00: Anna Groff
    ore 15.00: esposizione del Santissimo e adorazione
    ore 15.30 Vespro e Benedizione
  • La messa feriale del martedì torna al mattino alle 8.30

Messaggio

Cari fratelli, terminato il tempo pasquale con la Pentecoste, nelle prime due domeniche che sanciscono il ritorno alla normalità, siamo invitati a meditare su due grandi misteri che caratterizzano la fede cristiana: la Trinità, oggi, e la presenza reale del Signore Gesù nel pane e nel vino consacrati, domenica prossima.
Nella festività odierna ci viene chiesto di sviluppare un appello al senso di Dio, alla sua incidenza nel tessuto della nostra cultura.
Il Dio biblico è un Dio persona, che si rivela, agisce e si incarna. La Trinità è l’espressione di questa profonda vitalità divina ed è la radice dell’amore che è in noi e si effonde da noi.
Tutta la storia della salvezza ha origine nel Padre, è attuata dal Figlio e perfezionata dallo Spirito in un disegno globale di amore per il quale il Dio dell’Antico Testamento, chiuso nella sua infinita trascendenza, si apre all’uomo e lo vuole trascinare nella partecipazione alla sua vita. Il Dio cristiano è un Dio che si china sull’uomo, ne fascia le piaghe, lo vuole
consolare ed elevare, al termine del suo pellegrinaggio terreno, all’altezza degli angeli.
La considerazione di questo grande mistero, che sfugge alle nostre indagini, dovrebbe rendere il nostro cammino più svelto ed agevole, anche se talvolta impedito da circostanze non dipendenti da noi.

A tutti una buona settimana. Don Emilio

17 Aprile 2022

Cari fratelli,

è Pasqua, la Pasqua del Signore.

La proclamazione dell’angelo “è risorto” esprime la fede della Chiesa nel Cristo vivente ed operante nella storia, dopo la sua morte.

Quell’evento, la cui fenomenologia ci sfugge, perché nessuno è stato testimone diretto, segna la nostra vita di salvati.

Le prime testimoni indirette della risurrezione sono le donne, persone inabilitate nel mondo orientale a testimoniare in sede giuridica.

Non si può quindi pensare ad un’invenzione della Chiesa delle origini, ma ad un dato inserito nella stessa trama di quegli eventi straordinari manifestatisi all’alba di quel primo giorno della settimana.

Evento trascendente, la Pasqua del Signore ha lasciato segni nella storia e nel mondo.

Non è più la Pasqua mosaica, antico rito di passaggio, divenuto memoriale della fuga dall’Egitto, ma un evento nuovo la cui portata è incredibile e stupefacente ad un tempo, per l’enorme valenza che investe ciascuno di noi: il Dio che si riveste di carne mortale e si sacrifica volontariamente sull’altare della croce e che, risorgendo, ci chiama tutti a con dividere la sua vita divina.

Domenica prossima sarà tra di noi il vescovo per il sacramento della Confermazione a nove nostri ragazzi: è un momento importante per la nostra comunità che vede crescere i suoi ragazzi e li accompagna nel loro cammino di fede.

Con mercoledì prossimo inizierò la benedizione pasquale delle famiglie al pomeriggio cominciando da Vaccarizza.

A tutti caloroso augurio di una santa Pasqua.

Don Emilio

10 APRILE 2022

Cari fratelli,

entriamo nella grande settimana nella quale siamo chiamati a rivivere le ultime ore dell’esistenza terrena del Signore e la sua risurrezione.

Innanzitutto alcuni avvisi: le funzioni del triduo pasquale sono tutte alle 20.45, sia la Messa del giovedì santo, con la lavanda dei piedi, sia l’azione liturgica del venerdì santo e sia la veglia del sabato.

Mercoledì alle 20.30 saranno presenti in chiesa alcuni sacerdoti per il sacramento della penitenza, onde dare la possibilità a chi lo desidera di confessarsi per la comunione pasquale.

Io poi sabato sono disponibile tutto il giorno per chi volesse confessarsi: mi troverete in chiesa oppure in casa.

Venerdì alle 15.00 i nostri ragazzi animeranno la Via Crucis proprio nell’ora in cui nostro Signore è spirato.

 Attenzione che in quei giorni non suoneranno le campane.

Rivivere e riattualizzare i momenti cruciali della nostra redenzione: l’istituzione dell’Eucarestia, il giovedì in quell’ultima cena, la passione e la morte del Salvatore il venerdì ed infine la Resurrezione nella gloria in quel mattino dell’ottavo giorno significa scendere al cuore della nostra fede nel Risorto, che nella sua morte ha vinto la nostra morte e ci ha resi liberi.

Il Dio della croce è il Dio svuotato, solidale con l’uomo sino alla frontiera estrema della morte.

Da questa vicinanza completa e totale nasce una diversa concezione di Dio: non è più un Dio isolato nella sua splendida sfera trascendente, come era il Dio dell’Antico Testamento, ma si fa solidale e fratello.

Da questa concezione di Dio nasce anche una diversa concezione dell’uomo: la carne e la storia dell’uomo hanno ora un senso, contengono un seme di divinità e di eternità che sta crescendo e fiorendo.

A tutti una buona settimana.

Don Emilio

03 APRILE 2022

Cari fratelli,

la Pasqua ormai imminente ci esorta ad affrettare il nostro cammino di conversione e di purificazione del nostro animo, così da poter celebrare degnamente la settimana santa.

La conversione è come l’Esodo, ce lo ricorda Isaia, ed è un evento che bisogna continuamente rinnovare, perché l’incubo della schiavitù è sempre all’orizzonte.

L’esercizio e la coltivazione della vita interiore rende l’esperienza cristiana come una corsa, inadatta a chi è pigro, scettico o imbolsito dall’indifferenza.

L’esodo-conversione ha una meta: la Pasqua di Cristo che tutto trasforma.

Tutti gli altri valori perdono di importanza.

Paolo ci dice: ” Per Cristo tutto io reputo una perdita, una spazzatura, al fine di guadagnare Cristo con la speranza di giungere alla resurrezione”.

Il cristiano sa operare una scelta di valori secondo scale e misure ben diverse da quelle proposte dal mondo.

“Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.

Umiltà e misericordia, coscienza del proprio limite e bontà sono binomi inscindibili.

Questa povertà di spirito è la radice del perdono.

Il Vangelo di oggi è anche un canto alla fiducia: Dio perdona sempre chi ha il cuore contrito, perché Cristo non è venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori e perché Dio non vuole la morte del peccatore ma che egli si converta e viva.

Scriveva Bernanos: “Ho perso l’innocenza dell’infanzia, ma la posso riconquistare attraverso la santità”.

L’adultera, creatura umile, pentita e fiduciosa, se ne va in pace perché ha ritrovato la sua purezza.

E anche l’ipocrisia dei suoi giudici se ne va, ma è solo un cammino verso la confusione.

Sono incapaci di condividere l’eterna scommessa di Dio che spera sempre nel ritorno dell’uomo peccatore.

A tutti una buona settimana.

Don Emilio

27 MARZO 2022

Cari fratelli,

le letture che oggi incontriamo sono un canto alla riconciliazione, bisogno fondamentale dell’uomo peccatore e bisogno irrinunciabile di un Padre che ama.

Scrive un mistico russo: “Esiste un desiderio umano di Dio, ma anche un desiderio dell’uomo. Dio è il desiderio più grande dell’uomo. Ma l’uomo è altrettanto per Dio. Dio ha bisogno dell’uomo perché vuole che non soltanto Egli sia l’amato, ma anche che l’uomo sia l’amato e l’amante”.

La riconciliazione è, quindi, un dialogo di amore restaurato.

La riconciliazione è un passato abbandonato.

Israele a Galgala sente cadere dalle spalle l’infamia dell’Egitto.

Il figlio era morto ed è tornato alla vita; era perduto ed è stato ritrovato.

Dio, dice Paolo, non imputa più agli uomini le loro colpe, perché le cose vecchie sono passate.

Il pentimento, la conversione, la vita nuova, la decisione morale personale sono la radice autentica della riconciliazione.

La riconciliazione è un futuro di creatura nuova (seconda lettura).

È gioia e festa di Dio e dell’uomo (Vangelo).

Il documento preparatorio del sinodo dei vescovi del 1982 sulla riconciliazione e la penitenza così osserva: “Così la persona umana è ricondotta alla sua verità più pura ed è resa capace viverne le esigenze in un’autentica libertà. Infatti, riconciliato con Dio, l’uomo non è più disgregato e diviso in sé stesso, ma ritrova la sua unità interiore e la sua vera libertà, che lo rende capace di un servizio responsabile a Dio ed ai fratelli. L’ambito ecclesiale della riconciliazione è ribadito da Paolo ed è postulato dalla nostra appartenenza al Corpo di Cristo contro cui si indirizzano i nostri peccati; è richiesto dalla dimensione sociale dei nostri peccati contro il prossimo. Anche se celebrata individualmente la riconciliazione sacramentale ha sempre un’atmosfera ecclesiale”.

A tutti una buona settimana.

Don Emilio

20 MARZO 2022

Cari fratelli,

la prima lettura di oggi costituisce una delle pagine più alte di tutto l’Antico Testamento, perché in essa troviamo la rivelazione del nome di Dio.

Egli si rivela come un essere dinamico, non come una divinità terribile.

Siamo quindi invitati a liberarci da tutte le idolatrie, da tutte le false immagini di Dio.

Con Lui ci possiamo incontrare o scontrare perché Egli si frappone sulla via di ogni uomo.

L’Israele della schiavitù l’ha incontrato come liberatore; l’Israele del deserto s’è scontrato con Lui ricusandolo; l’Israele del tempo di Gesù è rimasto indifferente, senza produrre frutti.

A Dio non si sfugge e speriamo che il nostro incontro sia un abbraccio.

Lo scrittore G. Testori ebbe a scrivere: “T ‘ho amato con pietà; con furia ti ho adorato. T ‘ho violato, sconciato, bestemmiato. Tutto si può dire di me, tranne che ti ho evitato”.

Perché il nostro incontro sia un abbraccio, occorre seguire una rotta di conversione, punto nodale della predicazione di Gesù.

È necessario fruttificare.

Il messaggio cristiano non è un vago appello alla spiritualità, ma è un impegno morale, umano e religioso.

Dio è però paziente e misericordioso, lento all’ira e ricco di grazia e di fedeltà.

Egli lascia sempre un altro anno ai nostri tre anni di sterilità e di vuoto, come suggerisce la parabola del vangelo.

Spera sempre che all’orizzonte appaia il figlio amato.

Timore e speranza si fondono dunque in questa liturgia.

Timore per la giustizia e speranza per la bontà di Dio che perdona settanta volte sette.

Giovedì sera alle 21 in oratorio ultima lezione di introduzione alla Bibbia, tenuta dal rev. Don Gianluigi Corti sul tema: la Bibbia, una piccola biblioteca per raccogliere la Parola di Dio.

A tutti una buona settimana.

Don Emilio

13 MARZO 2022

Cari fratelli,

le letture di oggi ci portano alla contemplazione delle grandi rivelazioni che Dio fa di sé stesso.

La rivelazione di Dio, anche se oscura e notturna, richiede però sempre un cuore attento ed aperto.

Abramo è colui che crede e questa è l’opera fondamentale che Dio gli accredita, cioè annota nel libro della vita.

La fede ci fa scoprire un Dio vicino, un Dio alleato, pronto ad impegnarsi per noi.

Dovremmo riscoprire il senso dell’alleanza e dell’amore di Dio, contro la facile tentazione della superficialità e della sterilità.

La rivelazione suprema di Dio è nel Figlio che, nella debolezza della sua umanità, apre in modo evidente il mistero della sua divinità nascosta.

La Quaresima ha al centro la trasfigurazione pasquale ed è perciò protesa verso la manifestazione del volto di Cristo.

Quel volto insanguinato e coronato di spine dovrebbe essere al centro del nostro sguardo e della nostra meditazione.

La rivelazione del mistero avviene ora nella vita di grazia e di fede, ma, ci ammonisce Paolo, sarà piena quando Cristo trasfigurerà il nostro corpo per conformarlo al suo corpo glorioso.

Dobbiamo perciò preparare ogni giorno il nostro corpo, cioè il nostro essere e la nostra vita ad essere simile al corpo di Cristo.

ln questi giorni cari fratelli avete dato una altissima prova di carità e di condivisione per la tragedia che ha colpito il popolo ucraino: sono arrivate offerte e beni al di là di ogni aspettativa, segno che la partecipazione alla sventura di quel popolo ha ferito veramente il cuore di tanti, anche in questi tempi in cui sembra prevalere un individualismo egoista ed indifferente.

È proprio questo lo spirito della Quaresima: il non chiudere gli occhi davanti al fratello bisognoso.

Non dimentichiamo le parole del cardinale Borromeo all’Innominato nei Promessi Sposi: “Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia”.

A tutti una buona settimana.

Don Emilio

06 MARZO 2022

Cari fratelli,

abbiamo iniziato con mercoledì il percorso quaresimale, tempo forte durante il quale siamo invitati ad intensificare le opere di pietà, nel digiuno e nella preghiera.

Il digiuno non è mai fine a sé stesso, ma vuole riportarci all’essenzialità delle cose, del nostro vivere e del nostro essere cristiani.

Il centro della fede biblica è la rivelazione del Dio liberatore e Salvatore nella storia.

Il centro della fede evangelica è la rivelazione di Dio in Cristo fatto uomo, entrato nella nostra storia, morto e risorto.

Il centro della fede cristiana è nella partecipazione continua con il cuore e con la bocca alla sua passione ed alla sua gloria vivendo la nostra storia.

La quaresima ci riporta ad una fede viva, ancorata alla storia, spoglia da ogni incoerenza e da ogni evanescenza.

La tentazione per un messianismo umano e trionfante è vinta da Gesù con la fedeltà alla Parola di Dio.

Un ascolto serio, appassionato, silenzioso nel deserto e nell’essenzialità del digiuno.

Anche per noi i quaranta giorni del tempo quaresimale dovrebbero essere il recupero dell’amore e dell’ascolto della Bibbia, lampada per i nostri passi

La tentazione dell’Adamo che è in noi ha per oggetto la scelta di un altro progetto, la decisione per un altro bene od un altro male rispetto a quelli indicati da Dio.

La tentazione dell’Adamo perfetto che è in Cristo ha per oggetto un altro progetto di salvezza rispetto a quello tracciato dal Padre.

Alla vittoria di Cristo sulla tentazione si giustappongono invece le nostre frequenti sconfitte.

La quaresima è un appello alla conversione, un invito a rettificare i nostri progetti e le nostre decisioni morali su quelle di Dio.

A tutti una buona settimana.

Don Emilio