Tutti gli articoli di Marco

27 DICEMBRE 2020

Domenica 27 dicembre, Sacra Famiglia

Ore 08.00:   Cisari Franco e fam.

Ore 09.30:   Floriano ed Anita

Ore 11.00:   Maria

Lunedì 28 dicembre

Ore 16.30

Martedì 29 dicembre

Ore 16.30

Mercoledì 30 dicembre

Ore 16.30

Giovedì 31 dicembre 

Ore 17.00:   Messa di ringraziamento e canto del Te Deum

Venerdì 01 gennaio 2021, Maria SS. Madre di Dio

Ore 08.00:   Ercole e Lidia

Ore 09.30:   Per la comunità

Ore 11.00:   Deff. Fam. Sozzani

Sabato 02 gennaio

Ore 11.00:   Battesimo

Ore 17.00

Domenica 03 gennaio, II dopo Natale

Ore 08.00:   Boggiani Antonio e Vitti Anna

Ore 09.30:   Noemi

Ore 11.00:   Per la comunità

27 DICEMBRE 2020

Cari fratelli,

siamo ormai prossimi alla fine dell’anno, un anno denso di nubi e di difficoltà.

Tutti ci auguriamo che il 2021 sia più sereno e ci permetta il ritorno ad un ritmo di vita normale.

Oggi il calendario liturgico ci invita a soffermarci sulla Famiglia di Nazareth.

Ogni creatura che appare sulla faccia della terra ha un suo destino misterioso: anche se inferiore a quello di Cristo, è pur sempre il destino di un suo fratello e di un figlio adottivo di Dio.

Ogni genitore come autentico educatore dovrebbe adottare come motto quello del Battista: “bisogna che lui cresca ed io diminuisca”.

Autorità (dal latino augère, cioè aumentare) è prima di tutto far crescere.

Il ragazzo Gesù cresce in sapienza e grazia.

Egli diventa così il modello della crescita di ogni ragazzo nella dimensione umana e spirituale.

Genitori e figli sono i poli della struttura famigliare e sono il tessuto connettivo della storia di una famiglia.

Un’analisi dei loro rapporti reciproci sulla base delle annotazioni del Siracide e di Paolo può ricondurre nell’etica cristiana anche questo impegno umano fondamentale.

L’anziano è contemporaneamente dramma e speranza.

E infatti realisticamente indebolimento fisico, ma è anche segno vivo d’amore, profondità di intuizione, sapienza, e persino, come Simeone ed Anna, profezia.

L’inizio dell’anno è posto infine sotto il segno della benedizione efficace di Dio.

Le ore, i giorni, i mesi saranno così sotto il segno luminoso del volto di Dio, che irradia luce e pace.

Don Emilio

20 DICEMBRE 2020

Domenica 20 dicembre, IV di Avvento

Ore 08.00:   Fam. Ferrari Bianchi

Ore 09.30:   Piero e Giuseppina Grassi

Ore 11.00:   Marco Rovati

Ore 15.30:   Prima confessione

Lunedì 21 dicembre

Ore 16.30:   Grassi Marianna, sorelle, fratelli e genitori defunti

Martedì 22 dicembre

Ore 16.30:   Per i cristiani perseguitati

Mercoledì 23 dicembre

Ore 16.30:   Per tutti noi

Giovedì 24 dicembre 

Ore 16.30:   Loredana Lanati e Giovanni Gatti Comini

Venerdì 25 dicembre, S. Natale

Ore 08.00:   Susani Franco

Ore 09.30:   Per la comunità

Ore 11.oo:   Intenzione vivente e def. Adriana

Sabato 26 dicembre, S. Stefano

Ore 08.00:   Per i malati

Ore 09.30:   Stefano Rizzi

Ore 11.00:   Maria Luisa, Marina, Gino e Fanny

Domenica 27 dicembre, Sacra Famiglia

Ore 08.00:   Cisari Franco e fam.

Ore 09.30:   Floriano ed Anita

Ore 11.00:   Maria

20 DICEMBRE 2020

Cari fratelli,

le circostanze presenti ci impongono severe limitazioni nel nostro modo di vivere il Natale, non ultima l’anticipazione alle 20.30 della Messa della notte.

Per le confessioni è sempre possibile contattarmi, onde fissare eventuali appuntamenti.

Io sarò presente in chiesa lunedì e martedì prima o dopo la messa.

Mercoledì e giovedì sarò in sacrestia (o in casa) dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 16.00 alle 18.00: siamo tutti invitati a non creare affollamenti, per tutelare noi ed i nostri cari.

Tutte le letture che vengono proposte alla nostra meditazione per il S. Natale rivelano un sottile collegamento con la Pasqua.

Bisogna superare il troppo facile sentimentalismo natalizio, sostenuto dal folklore, dai consumi e dal candore della neve, dal notturno poetico alimentato spesso da quella che giustamente un autore chiama “melassa religiosa”.

Bisogna invece recuperare il Natale come inizio dell’incontro pasquale tra umanità e divinità, tra creatura e creatore.

La parola fondamentale è l’incarnazione, la nascita cioè di Cristo nella carne, nascita di ogni uomo come evento santo ed ancor più nascita di ogni credente “non da carne né da volere di uomo ma da Dio”.

Vita, persona e storia dell’uomo sono ora innervate di eternità, senza essere annientate in un panteismo disumano.

Giorno di consolazione dunque e radice di pace, di serenità, di apertura e di libertà.

A tutti il mio augurio.

Don Emilio

13 DICEMBRE 2020

Domenica 13 dicembre, III di Avvento

Ore 08.00:   Carlo e Luigia

Ore 09.30:   Carlo e Rachele

Ore 11.00:   Elsa Carbonini e Pietro Ghisi

Lunedì 14 dicembre

Ore 16.30:   Fratelli Carena

Martedì 15 dicembre

Ore 16.30:   Angelo, Anna e Giancarla

Mercoledì 16 dicembre

Ore 16.30:   Per la comunità

Giovedì 17 dicembre 

Ore 16.30:   Per i malati

Venerdì 18 dicembre

Ore 16.30:   Per il seminario

Sabato 19 dicembre

Ore 17.00:   Achille Marizzoli

Domenica 20 dicembre, IV di Avvento

Ore 08.00:   Fam. Ferrari Bianchi

Ore 09.30:   Piero e Giuseppina Grassi

Ore 11.00:   Marco Rovati

13 DICEMBRE 2020

Cari fratelli,

il Natale è ormai imminente e le letture di oggi sono centrate sulla presenza di Dio nella storia.

Con l’incarnazione il divino e l’umano, prima antitetici, si sono incontrati.

Ma non per uno scontro od una collisione, ma per un abbraccio.

Siamo dunque invitati a cercare Dio non in orizzonti nebulosi, non in speculazioni filosofiche, ma nella quotidianità della storia e nel volto dei fratelli nei quali Dio è presente.

Paolo esalta l’offerta della nostra carne, del nostro corpo.

Proprio come Maria, che offre la sua esistenza ed il suo corpo per l’ingresso di Dio nel mondo.

Il nostro essere può accogliere e trasfigurarsi in Dio.

Diceva un apologo rabbinico del ‘700: “Il fedele sta davanti a Dio come un povero che non ha mangiato da tre giorni; i suoi abiti sono logori e stracciati; e così egli appare davanti al re. Ha forse bisogno di dire cosa desidera? Così sta il fedele davanti a Dio: egli stesso è preghiera”. (I racconti dei Chassidim – M. Buber)

Dio non rifiuta la presenza nello spazio (il Tempio), ma predilige quella nel tempo: la comunità umana, la Chiesa fatta di pietre vive, la coscienza di ogni persona.

Paolo nell’agorà di Atene dirà: “Dio non abita in luoghi costruiti dalla mano dell’uomo” (At 17,24).

Abita invece nel tempio vivo che lui si è innalzato, e cioè l’uomo vivente.

Il Natale è anche un invito a riscoprire la nostra umanità, la nostra personalità e la nostra storia.

 È tempo di bilanci e di riflessioni: questo anno così travagliato, ricco di luci (poche) e di ombre (tante), sta per essere archiviato.

Quel bambino che nasce, fragile ed indifeso, ci aiuti a scoprire il senso vero della vita nel suo profondo significato.

Solamente facendo tesoro di questi tragici momenti, trascorsi in balia di una crudele pandemia, che sembra colpire alla radice il nostro stile di vita, usciremo da questo tunnel più forti e saggi di prima.

Don Emilio

06 DICEMBRE 2020

Domenica 06 dicembre, II di Avvento

Ore 08.00:   Fam. Ginardi

Ore 09.30:   Mario, Lina e Santina

Ore 11.00:   Felice e Carla Furiosi

Lunedì 07 dicembre

Ore 17.00 (prefestiva):   Achille, Aldo e Carlo

Martedì 08 dicembre, Immacolata Concezione

Ore 08.00:   Tina e Angelo Cassinelli

Ore 09.30:   Suore defunte

Ore 11.00:   Rodolfo Pescatori

Mercoledì 09 dicembre, San Siro

Ore 16.30

Giovedì 10 dicembre 

Ore 16.30

Venerdì 11 dicembre

Ore 16.30

Sabato 12 dicembre

Ore 17.00:   Carla Carena, Piera Castellani e Pieremilio Gennari

Domenica 13 dicembre, III di Avvento

Ore 08.00:   Carlo e Luigia

Ore 09.30:   Carlo e Rachele

Ore 11.00:   Elsa Carbonini e Pietro Ghisi

06 DICEMBRE 2020

Cari fratelli,

il deserto in cui sono posti Israele ed il Battista è un simbolo suggestivo dell’essenzialità: in quell’ambiente ostile si pensa solo all’acqua, al cibo ed alla pista da seguire, cioè agli elementi fondamentali dell’esistere; si eliminano le sovrastrutture e le banalità.

L’ Avvento è un invito al recupero della sostanza della fede.

La via per ritrovare questo deserto la dà il Battista: ascolto della Parola, conversione e rigore morale.

Senza l’impegno esistenziali si è solamente canne piegate al primo soffio di vento; non siamo case edificate sulla roccia.

La meta da raggiungere non è un uomo, pur grande, come il Battista ma Gesù, il Figlio di Dio.

L’ Avvento deve quindi essere una scoperta della purezza della fede.

Non in un Dio un po’ deforme, adattato alle nostre esigenze, ma nel Dio del Vangelo.

Accogliamo perciò questo invito ad approfondire la conoscenza della fede, per rendere ragione della speranza che è in noi.

Il filosofo tedesco E. Lessing scriveva: “Dammi Signore l’ansia e la ricerca della verità, finché la potrò contemplare in pienezza con Te”.

In questa settimana ci è offerta anche la contemplazione del mistero della Immacolata Concezione di Maria.

La figura di Maria totalmente consacrata a Dio ed all’amore in ogni istante del suo tempo, in ogni particella del suo essere, in ogni dinamismo della sua volontà è un appello ad un esame di coscienza della nostra storia.

Alla luce di questo modello di serva del Signore ogni fedele dovrebbe riandare a tutti gli attimi della propria vita per identificare le zone oscure, i peccati e gli ostacoli frapposti al progetto ideale di Dio.

Maria nella totalità e nella disponibilità della sua offerta ci offre un itinerario di fede, di speranza, di amore e di dedizione.

Don Emilio

29 NOVEMBRE 2020

Domenica 29 novembre, I di Avvento

Ore 08.00:   Luigi Angoli, Siro e Maria

Ore 09.30:   Deff. Fam. Scoccati e Vigoni

Ore 11.00:   Adriana

Lunedì 30 novembre

Ore 16.30

Martedì 01 dicembre

Ore 16.30:   Giovanna Callegari

Mercoledì 02 dicembre

Ore 16.30:   Camillo Perotti

Giovedì 03 dicembre 

Ore 16.30:   Mina

Venerdì 04 dicembre

Ore 16.30

Sabato 05 dicembre

Ore 17.00:   Renzo Oivati

Domenica 06 dicembre, II di Avvento

Ore 08.00:   Fam. Ginardi

Ore 09.30:   Mario, Lina e Santina

Ore 11.00:   Felice e Carla Furiosi

29 NOVEMBRE 2020

Cari fratelli,

iniziamo con oggi l’Avvento, periodo di quattro settimane che apre ogni anno il ciclo delle celebrazioni del mistero di Cristo.

Come gli altri tempi, ha una festa come punto di riferimento e dalla quale trae il suo preciso significato: il Natale di Gesù Cristo.

La festa del Natale risale alla prima metà del IV°secolo, ma solo nel VI°si è formato un tempo di preparazione ascetico-penitenziale che assumerà poi un carattere liturgico.

Al centro di questo periodo si trova l’adventus o venuta del Signore, quella storica nella carne e quella finale nella gloria.

Così la parola latina italianizzata passò a designare il periodo che precede il Natale.

Anche nella struttura attuale l’avvento conserva intatte le due caratteristiche: orientato nelle prime due settimane alla venuta gloriosa; nelle ultime concentrato sulla nascita storica, l’incarnazione del Verbo, del Figlio di Dio.

Il Vangelo ci fornisce questa chiara prospettiva.

Quindi l’Avvento non è la commemorazione della lunga attesa del popolo ebraico, proteso verso il Messia, né semplice preparazione del Natale, ma un tempo vissuto sotto il segno della venuta del Signore: della prima venuta storica, che inaugura il tempo della salvezza, e della seconda venuta, alla fine dei tempi, che ne sarà il compimento.

La prima è fondamento della seconda e la seconda il suo coronamento.

Due venute reali, due eventi strettamente connessi.

Tra la prima e la seconda venuta si colloca il tempo della Chiesa, che celebra l’unico mistero di Cristo, il Cristo che è venuto e che verrà, ma che viene anche nell’oggi nella sua costante manifestazione di Salvatore, raccordando così la venuta storica e quella finale.

La presenza o venuta sacramentale non si aggiunge alle due venute, ma le unisce: il Cristo che è nato, che è morto sulla croce ed è risorto, che è apparso e che apparirà, si fa presente nella celebrazione del mistero.

Don Emilio