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17 Settembre 2017

  • In questa domenica sono presenti fra noi come gli altri anni i ragazzi di Chernobyl come pure le famiglie che li stanno ospitando. Parteciperanno alla S. Messa delle ore 11.00; pranzeranno in parrocchia. Alle tre offriranno uno spettacolo in salone al quale siamo tutti invitati.
  • Nel pomeriggio alle ore 15.00 in chiesa c’è il battesimo di Alice Taglietti.
  • Sulle mensole in fondo alla chiesa un foglio per i genitori dei ragazzi del catechismo di 1° Elementare e di 2° Elementare. Va compilato per iscrivere i loro figli al catechismo. Il catechismo inizierà domenica 8 ottobre.
  • Domenica prossima 1 ottobre per noi è la Sagra della Madonna del Rosario.
    In tutte le case dovrebbe essere arrivato il programma dettagliato.
    In particolare ricordo che nei giorni di mercoledì, giovedì, venerdì alla sera alle ore 21.00 faremo un triduo di preparazione. Mercoledì e giovedì pregheremo con la una preghiera particolare a Maria intitolata “Via vitae” che ripercorre i viaggi di Maria con un breve commento di Giovanni Paolo II.
    Venerdì dopo un breve momento di preparazione ci sarà la possibilità di confessarsi.
  • Martedì ore 21.00: Prove di canto.
  • Ricordo fin d’ora che giovedì 5 ottobre è fissata la riunione dei membri della Caritas Parrocchiale

17 Settembre 2017

Domenica 24 settembre, XXV DEL TEMPO ORDINARIO
7.30: Def. Luisa e Mario
9.30: Def. Mario, Maddalena e Livio
11.00: Def. Alessandro Cucchi, Piera Protti, Angela Giuseppina Cattaneo.
15.00: Battesimo di Alice Taglietti

Lunedì 25 settembre, Feria
8.30: Def. Pancrazio Zanini e Teresa

Martedì 26 settembre, Feria
8.30: Per le anime del Purgatorio

Mercoledì 27 settembre, S. Vincenzo De Paoli, sacerdote, Memoria
8.30: Def. Nicola Orlandi, Lina e Filomena

Giovedì 28 settembre, B. Bernardino da Feltre, sacerdote
8.30: Def. Gugliemo e Gen. Def.

Venerdì 29 settembre, Ss. Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele
8.30: Pro Populo

Sabato 30 settembre, S. Girolamo, sacerdote e dottore ella Chiesa
16.30: Def. Pietro Santagostino e Gen. Def.

Domenica 1 ottobre, MADONNA DEL ROSARIO, SOLENNITÀ
7.30: Def. Stefania Metti
9.30: Def. Fam. Pelle
11.00: Pro Populo – 50° di matrimonio di Vittorio e Angela Bianchi

17 Settembre 2017

Carissimi Parrocchiani,

prima di proseguire nel racconto della vicenda di Davide, ritorniamo a guardare alla sua elezione per fare qualche considerazione che possa illuminare anche il nostro cammino di fede.
L’episodio mette in luce un elemento che è fondamentale in ogni itinerario spirituale ed è l’iniziativa di Dio: Davide con sorpresa scopre che proprio lui, il più piccolo, il meno adatto è scelto da Dio, amato da Lui e ritenuto idoneo per una missione che mai avrebbe immaginato.
Ritroviamo così nella vicenda di Davide un elemento che abbiamo trovato nei sentieri biblici che abbiamo già percorso. Nella vicenda di Abramo l’iniziativa di Dio si configura come chiamata ad uscire dalla propria terra unitamente alla promessa di un popolo benedetto che nascerà da lui; nella vicenda di Giacobbe come offerta di benedizione perché impari a non fondarsi sulle proprie risorse ma sulla fedeltà di Dio; nella vicenda di Giuseppe come offerta di un disegno di salvezza che va a beneficio di tutta la sua famiglia; nella vita di Mosè come chiamata a liberare il suo popolo che è schiavo in Egitto. Alla luce di questi accenni ci rendiamo conto che i modi, i tempi, i contenuti dell’iniziativa di Dio variano da persona a persona e, tuttavia, ha sempre la caratteristica della gratuità e della libertà: è Dio che gratuitamente e liberamente sceglie chi vuole perché stia con Lui e per affidargli una missione.
Davide giovinetto accoglie dunque l’iniziativa di Dio e da questo momento diventa la luce interiore che rischiara tutti i passi del suo cammino di fede. Si può dire che questa accoglienza costituisce quello che sant’Ignazio di Loyola chiama Principio e Fondamento riferendosi a quella ‘roccia’ sulla quale si costruisce interamente la vita di un uomo credente.
A conferma di questo possiamo richiamare due testi della Scrittura: il primo testo, composto dallo stesso Davide, è il salmo 18. Nella versione riportata nel secondo libro di Samuele (cfr. 22,2ss.) questo salmo inizia così: “Il Signore è la mia roccia, la mia fortezza e il mio liberatore è il mio Dio”. Sono parole con le quali Davide riconosce chiaramente l’azione di grazia di Dio nei suoi confronti. Questa consapevolezza di essere amato da Dio costituisce il principio e il fondamento della sua vita.
L’altro testo si trova pure nel secondo libro di Samuele. A differenza del primo qui non è Davide che parla di sé, ma è Dio che tramite il profeta Natan ricorda a Davide che tutta la sua vita è stata segnata dalla benevolenza che gli ha usato. Una benevolenza che come ha segnato il suo passato sarà decisiva anche per il suo destino futuro: Ora dunque dirai al mio servo Davide: Così dice il Signore degli eserciti: “Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. 9Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra.
Tutto questo e illuminante anche per la nostra vita. Ciascuno di noi può ripensare all’iniziativa di grazia di Dio nei suoi confronti per la quale può dire: “Dio mi ha scelto e mi ha amato. Se sono quello che sono lo devo alla benevolenza di Dio. Se non mi avesse chiamato, oggi non sarei qui. Può accadere qualunque cosa nella mia vita, potrei perdere tutto e tuttavia resta vero che Dio mi ama e che su questo fondamento posso sempre ricostruire tutto”

Don Luigi Pedrini

10 Settembre 2017

Carissimi Parrocchiani,
sostiamo ancora sull’episodio dell’elezione per aggiungere una seconda considerazione a quella già fatta a proposito dell’iniziativa di grazia che ha segnato la vita di Davide. La considerazione riguarda il particolare della ‘piccolezza’ di Davide: egli è il piccolo nella casa di Iesse; talmente piccolo che nessuno sospetta che sia proprio lui il designato alla consacrazione.
Torna, dunque, a fare la sua comparsa questa dimensione già apparsa nella presentazione di altri personaggi biblici prima di Davide. In precedenza Abele, il mite viene preferito al primogenito Caino; Giacobbe, il sedentario, passa davanti all’inquieto Esaù; Gedeone, il più piccolo in casa sua e appartenente alla più piccola tribù di Israele, quella di Manasse, viene scelto per liberare gli Israeliti dalle razzie dei madianiti. Più avanti Geremia troppo giovane per essere esperto nel parlare viene scelto quale portavoce di Dio.
Ci troviamo, pertanto, di fronte a una costante dell’agire di Dio: Egli ama servirsi del debole per fare, attraverso di lui, cose grandi che confondono i forti.
Questo stile misterioso di Dio giunge alla sua pienezza nel Nuovo Testamento. Lo incontriamo in Maria la piccola sulla quale si posa lo sguardo di Dio; poi, in Gesù che nasce come Davide nella piccola Betlemme e che percorre la via della piccolezza fino all’insignificanza di una morte infamante vissuta nell’abbandono.
Così la nota sulla piccolezza di Davide ci stimola ad aprire la contemplazione su Gesù. In realtà diversi tratti della vicenda di Davide sollecitano a fare questo passaggio. Oltre alla dimensione della piccolezza possiamo infatti ricordare un’altra dimensione che appare con chiarezza nell’elezione di Davide e che pure si ritrova in Gesù: è quella della segretezza/discrezione. La consacrazione di Davide avviene nel segreto di una casa e rimane celata fino a quando comincia a regnare dopo la morte di Saul. Qualcosa di simile si ritrova anche nella vita di Gesù. È Divo Barsotti a richiamare l’attenzione su questo aspetto nel suo commento biblico. Scrive:

Nella scelta di Dio si riconosce come Dio compia tutto in segreto. L’azione di Dio si svolge su un piano di silenzio e di umiltà. E tanto più questa scelta di Dio si dimostra efficace, quanto più maturerà nell’umiltà e nel silenzio i suoi eletti. Così anche Gesù. Trent’anni! Per due anni e mezzo che Gesù ha vissuto la sua missione pubblica! Per questi due anni e mezzo la preparazione di trent’anni e forse più e in questo tempo Dio sembra assente, sembra disinteressarsi del suo popolo: egli è venuto, si è fatto uomo, si è fatto nostro fratello, ma vive a Nazareth sconosciuto a tutti. Non dobbiamo avere fretta con Dio. Una delle virtù che dobbiamo esercitare di più è la pazienza, sopportare il silenzio di Dio, fidarsi di Dio anche se tace, anche se è lontano. Nella vita spirituale quante volte ci sembrerà che Dio neppure esista, ci sentiremo soli, inutili, sentiremo che la nostra vita precipita nel vuoto. Pazienza, umiltà e assoluta dimenticanza di sé: questo è il primo insegnamento che il Signore ci dà” (p. 124).

Don Luigi Pedrini

Agosto 2017

  • Lunedì 28 c.m. ricorre la Festa di sant’Agostino, compatrono della Diocesi. Celebrazioni solenni in san Pietro in Ciel d’Oro. Alla sera alle 18.30 Pontificale presieduto dal Card. Parolin.
  • Con questo sabato, primo di settembre la S. Messa ritorna nel pomeriggio alle 16.30, mentre al mattino a partire dalle 10.00 sono disponibile per le confessioni.

27 Agosto 2017

Domenica 27 agosto, XXI DEL TEMPO ORDINARIO

7.30:                Def. Maria e Vincenzo
9.30:                Def. Giancarlo e Odilia
11.00:              Def. Cerutti

Lunedì 28 agosto, S. AGOSTINO, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA, PROTETTORE PARTICOLARE DELLA CITTÀ E DELLA DIOCESI, Festa

8.30:                Def. Rosa Pedrazzini e Pierino

Martedì 29 agosto, Martirio di san Giovanni Battista, Memoria

8.30:                Def. Ester Perotti

Mercoledì 30 agosto, Feria

8.30:                Def. Angela e Renato

Giovedì 31 agosto, S. Bartolomeo, apostolo

8.30:                Def. Giuseppe Susani e Carla

 

Venerdì 1 settembre, Feria

8.30:                Def. Luigi e Teresa Manera

 

Sabato 2 settembre, S. Maria in sabato

10.00-11.30:    Confessioni

16.30:              Def. Fam. Comodi

 

 

Domenica 3 settembre, XXII DEL TEMPO ORDINARIO   

7.30:                Def. Stefania Metti
9.30:                Def. Fam. Lanterna e Medici
11.00:              Def. Maria Angela Carmela Giovanni Giuseppe

27 Agosto 2017

Carissimi Parrocchiani,

ci introduciamo alla figura di Davide considerando gli eventi relativi alla sua elezione e consacrazione. Tutto inizia con un rimprovero che Dio muove al profeta Samuele: “Fino a quando piangerai su Saul, mentre io l’ho ripudiato perché non regni su Israele? Riempi d’olio il tuo corno e parti. Ti mando da Iesse il Betlemmita, perché mi sono scelto tra i suoi figli un re” (1 Sam 16,1).

            Dunque, Samuele deve smettere di piangere su quanto è accaduto e mettersi invece in cammino verso Betlemme per consacrare il successore di Saul: lo troverà tra i figli di Iesse.

La missione di cui Samuele è investito è alquanto delicata: si tratta di consacrare un nuovo re, mentre Saul è ancora in vita. Un’azione rischiosa, fatta all’insaputa di un re che è già turbato: infatti, Saul sa bene che il suo potere è in pericolo dal momento che Dio l’ha rigettato come re e ha deciso di sostituirlo. Si comprende allora l’obiezione di Samuele: “Come posso andare? Saul lo verrà a sapere e mi ucciderà” (1 Sam v. 2).

Davanti alla paura manifestata dal profeta Dio indica la via d’uscita: “Prenderai con te una giovenca e dirai: “Sono venuto per sacrificare al Signore”. 3Inviterai quindi Iesse al sacrificio. Allora io ti farò conoscere quello che dovrai fare e ungerai per me colui che io ti dirò” (1 Sam v. 3).

Dunque, Samuele non avrà il problema di passare inosservato: si muoverà in modo scoperto. A chi gli chiederà conto della sua visita a Betlemme risponderà di essere venuto per compiere un sacrificio al Signore. E così rincuorato dalla risposta di Dio, si mette in cammino.

Possiamo notare in questa risposta la voluta accentuazione dell’iniziativa di Dio. Lo rivela la ripetizione del pronome personale “io” che per sé non sarebbe richiesta dal punto di vista grammaticale. L’intenzione è di evidenziare che c’è un disegno di Dio su questo giovane prescelto e che Samuele non deve fare altro che rendersi disponibile perché vada a compimento.

In questo modo Samuele si trova suo malgrado a dover ripetere per la seconda volta una cerimonia di consacrazione regale che non avrebbe mai voluto fare. La prima volta perché non voleva che ci fosse un re, e ora, la seconda volta, perché il re che non voleva di fatto c’è e ora consacrare un altro che dovrà sostituirlo potrebbe diventare un serio pericolo qualora la cosa venisse allo scoperto.

Samuele obbedisce, ma nel suo cuore porta un misto di trepidazione e di reticenza. E non è il solo. Anche gli anziani di Betlemme, sorpresi per la sua venuta, gli vanno incontro e gli manifestano la loro preoccupazione. Gli chiedono: “È pacifica la tua venuta?” (1 Sam v. 4b). Gli anziani di Israele sono a conoscenza della rottura che è avvenuta tra lui e il re e questa visita a Betlemme del giudice di Israele fatta senza alcun preavviso suscita in loro qualche apprensione.

Samuele però li rassicura: “È pacifica. Sono venuto per sacrificare al Signore” (1 Sam v. 5) e li invita a partecipare al rito. Con loro, invita pure Iesse e i suoi figli. Ma mentre è in casa di Iesse per formalizzare l’invito procede all’attuazione di quanto il Signore gli ha comandato. Ma di questo riferiremo la prossima settimana.

Don Luigi Pedrini

7 Maggio 2017

  • Domenica 7 c.m, ore 10.00: catechismo dei ragazzi.
  • Continuiamo alla sera gli appuntamenti del mese di maggio secondo il calendario indicato. In particolare ricordo che questa settimana nel Rosario pellegrinante saremo martedì in Via Valle e in Via Primo Maggio. Luogo di partenza poco dopo il Comune all’altezza del n. 6 di Via Valle. Venerdì recuperiamo il Rosario pellegrinante che non si è potuto fare giovedì scorso per il maltempo. Pertanto saremo in via Case Nuove, Cavour, Allende, Roggia Becca. La partenza all’inizio di via Case nuove.
  • Sabato 13 c.m. è la festa di Maria Vergine di Fatima di cui ricorre quest’anno il centenario delle apparizioni. Segnalo due appuntamenti: giovedì come vicariato siamo invitati in Cattedrale per il Rosario con il Vescovo e la consacrazione a Maria. Sabato sera alle ore 21.00 c’è la solenne celebrazione in Duomo presieduta dal Vescovo.
  • Lunedì, Martedì, mercoledì vengo per la benedizione delle case: sarò nelle vie che si trovano nella zona della Posta. Ad ogni modo arriverà prima l’avviso.

7 Maggio 2017

Domenica 7 maggio, IV DI PASQUA, Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni

7.30:                Def. Stefania Metti
9.30:                Def. Gabriella, Maddalena, Tina e Angela
11.00:              Def. Rosa e Silvio Perotti

Lunedì 8 maggio, Feria del tempo di Pasqua

8.30:                Def. Pietro e Luigina e Fam. Def.

Martedì 9 maggio, Feria del tempo di Pasqua

8.30:                Def. Lorenza

Mercoledì 10 maggio, S. Benedetta Cambiagio Frassinello, religiosa, memoria  

8.30:                Def. Angela Bisoni e Sr. Orsoline Defunte

Giovedì 11 maggio, Feria del tempo di Pasqua

8.30:                Def. Giuseppe e Giuseppina

Venerdì 12 maggio, Feria del tempo di Pasqua

8.30:                Def. Def. Fam. Carena e Bianchi

Sabato 13 maggio, Feria del tempo di Pasqua – Beata Vergine Maria di Fatima

16.30:              Def. Angelo Marenghi e Angela Tedeschi

Domenica 14 maggio, V DI PASQUA

7.30:                Def. Mario Boggiani e Margherita e Figli Def.
9.30:                Def. Gabriella, Maddalena, Tina e Angela
11.00:              Per int. Off.

7 Maggio 2017

Carissimi Parrocchiani,

concludevo la settimana scorsa affermando che è importante leggere la Scrittura con spirito di discernimento: una cosa è il messaggio che vuole trasmettere, altro il linguaggio di cui si serve che è segnato dalla cultura del tempo e sconta sempre il limite proprio di ogni strumento umano.

Davanti a questa osservazione forse a noi viene da obiettare: Come è possibile? Non abbiamo noi a che fare con la Parola di Dio? Come tale, non va presa alla lettera?

In realtà, seguire questa strada è ingenuo perché non tiene conto che Dio si rivela servendosi di mezzi umani, in questo caso delle nostre parole. Quantunque contengano il messaggio di Dio, restano tuttavia mezzi limitati e fragili.

Si può dire che per il linguaggio della Bibbia vale quello che san Paolo dice del cristiano che nella sua fragile umanità porta in sé la presenza di Dio grazie al dono dello Spirito Santo. Assomiglia a un vaso di creta che contiene in sé un tesoro molto prezioso.

La Scrittura è questo vaso di creta nel quale Dio ha riversato il tesoro della Rivelazione. Per noi si tratta di non fermarsi all’esterno, alla scorza, ma di saper andare oltre e cogliere grazie a questo umile strumento umano l’autentico volto di Dio.

Ritornando alle affermazioni ‘problematiche’ del libro di Giosuè che sembrano offrire un volto guerresco di Dio è estremamente importante non fermarsi al linguaggio umano e discernere in quel linguaggio la verità che Dio vuole offrire di se stesso.

Senza questo lavoro di discernimento si può arrivare, a partire da queste affermazioni, a teorizzare la legittimità di ‘guerre sante’, guerre che vengono intraprese in nome di Dio.

Ma questo sarebbe frutto di una lettura fuorviante dei testi biblici. Come scrive Rossi De Gasperis: “Chi ancora oggi, in buona fede pensa di mettere la propria violenza sotto il nome di Dio, sia egli un israeliano, un cristiano o un islamico, forse fa ancora sincere opere di fede, ma è fermo a quell’intelligenza e quell’esegesi primitiva, semplicistica e fondamentalistica, della storia umana, che ispira ed è ispirata dal libro di Giosué.”

Non dobbiamo, poi, dimenticare che anche la Scrittura, pur essendo la via maestra che Dio ci ha donato per rivelare il suo volto, non toglie il velo sul mistero di Dio. Infatti, per quanto ci sia concesso di comprendere chi è Dio non lo comprenderemo mai abbastanza al punto da eliminare il mistero: il vero Dio è sempre al di là dei nostri concetti umani.

Giustamente annota ancora Rossi de Gasperis: “Un lungo cammino ci è necessario per comprendere che Dio non semplicemente un ‘non violento’, ma che la sua violenza non è come la nostra. È la violenza della sua unicità che lo rende instancabilmente fedele, della sua benedizione e dell’amore, del bene da diffondere, da restaurare, da far trionfare con i mezzi del perdono, della riconciliazione e della pace” (p. 130).

Sono perfettamente in linea con queste considerazioni quanto diceva nei giorni scorsi Papa Francesco nell’omelia tenuta il 29 aprile in occasione della sua visita apostolica in Egitto. Ricordando che la “la fede vera è quella che ci rende più caritatevoli, più misericordiosi, più onesti e più umani” spiegava che “l’unico estremismo ammesso per i credenti è quello della carità! Qualsiasi altro estremismo non viene da Dio e non piace a Lui!”.

Don Luigi Pedrini