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Avvisi – 17 Maggio 2015

  • Domenica 17 c.m. ore 9.30: Incontro per gli animatori del GREST. Alle ore 10.00: catechismo dei ragazzi. Dopo la S. Messa segue il pranzo per chi ha dato l’iscrizione. Nel pomeriggio, alle ore 15.15: catechismo per i ragazzi di 1° Elementare e incontro per i loro genitori.
  • Invito i ragazzi che intendono partecipare al GREST a consegnare entro il mese l’iscrizione.
  • Continuiamo il mese di maggio con la preghiera serale. In particolare ricordo che giovedì saremo nelle vie in zona “Roggia Becca”. Inizieremo in Via Libertà, quindi Via Cavour, Via Allende, per concludere in Via Roggia Becca. Venerdì sera, invece, saremo in zona “Strada Bassa”: inizieremo in Via Roma davanti alla Casa Famiglia e concluderemo in Strada Bassa zona parchetto.
  • Martedì 19 c.m., dopo la preghiera, Prove di canto.
  • Sabato prossimo andremo in pellegrinaggio a Piona e a Pasturo. Ci sono ancora posti disponibili.
  • Dopo le SS. Messe sono in vendita le torte il cui ricavato va a favore delle spese di rifacimento del sagrato. Ringrazio le persone che hanno contribuito a preparare le torte. In salone è allestita anche una pesca di giocattoli per ragazzi.

17 Maggio 2015

Carissimi Parrocchiani,

abbiamo visto le difficoltà di Mosè di fronte alla chiamata di Dio. Alla fine, però, accetta, si affida e decide di ritornare in Egitto. Va dal suocero e lo informa: “Lascia che io parta e torni dai miei fratelli che sono in Egitto, per vedere se sono ancora vivi!” (4,18).

Così, a distanza di quarant’anni, dopo un tentativo andato a vuoto, riprende la ricerca dei suoi fratelli. Eppure, quale differenza tra questa ricerca e la prima. Allora si trattava di un intervento generoso frutto della sua iniziativa, un po’ ingenuo, forse anche un po’ presuntuoso, fatto da un giovane, pieno di energie. Adesso, invece, è la missione che egli, uomo maturo e anziano, affronta solo perché Dio gliela affida.

Ed ecco le sorprese che Dio gli riserva. Anzitutto, l’incontro con il fratello di sangue, Aronne. Tutto si svolge secondo quanto Dio aveva preannunciato: egli sta venendoti incontro. Ti vedrà e gioirà in cuor suo. Tu gli parlerai e metterai sulla sua bocca le parole da dire e io sarò con te e con lui mentre parlate e vi suggerirò quello che dovrete fare. Parlerà lui al popolo per te” (Es. 4,14-16). E così avviene: (Aronne) andò e incontrò (Mosè) al monte di Dio e lo baciò. 28Mosè riferì ad Aronne tutte le parole con le quali il Signore lo aveva inviato e tutti i segni con i quali l’aveva accreditato. 29Mosè e Aronne andarono e radunarono tutti gli anziani degli Israeliti. 30Aronne parlò al popolo, riferendo tutte le parole che il Signore aveva detto a Mosè (Es. 4,27-30) Dunque, Dio improvvisamente, in modo inaspettato, mette al fianco di Mosè un ‘fratello’: sarà il suo sostegno e gli permetterà di superare qualunque imbarazzo.

Una seconda sorpresa Dio riserva a Mosè ed è l’incontro con i fratelli. Il testo riferisce che la reazione del popolo di Israele alle parole che Aronne pronuncia in nome di Mosè è stata del tutto positiva: Il popolo credette (Es 4,31). Anzi, si precisa che gli israeliti, quando udirono che il Signore aveva visitato gli Israeliti e che aveva visto la loro afflizione, essi si inginocchiarono e si prostrarono (Es 4,31). Contrariamente a quello che Mosè aveva temuto (“non mi crederanno”, Es 4,1)) il popolo credette. Dunque, Mosè deve ricredersi e riconoscere che Dio lo ha preceduto e ha già arato il terreno ancora prima che abbia ad iniziare la sua missione. Questo precedere è una caratteristica tipica dell’agire di Dio: la sua iniziativa viene prima della nostra opera, come rimarca bene P. Stancari nel suo commento:

 (Mosè) non ha ancora cominciato il suo viaggio verso i suoi fratelli, che già questi – nella persona di Aronne – gli muovono incontro. Mosè si trova ancora presso il “monte di Dio”; ed in quello stesso luogo lo raggiungono i suoi fratelli, che scambiano con lui il “bacio” dell’amicizia e della pace. Man mano che l’impegno missionario di Mosè andrà prendendo corpo nei fatti, in riferimento alle situazioni concrete, egli sarà costretto a constatare di essere ogni giorno scavalcato dall’iniziativa di Dio che lo previene. Per chi è veramente chiamato al servizio dei propri fratelli, tutto accade come a gente sorpresa da un dono: quando forse ci sta predisponendo a qualche grande impresa apostolica ecco che ci accorgiamo, pieni di meraviglia, che i nostri fratelli sono già accanto a noi, […] uniti a noi dalla comunione che il Signore dona agli uomini, chiamati ad un’unica salvezza (P. Stancari, Lettura spirituale dell’Esodo, p. 49).

Don Luigi Pedrini

CALENDARIO MESE DI DI MAGGIO 2015

Ore 20.45

1 venerdì              Rosario nel cortile della casa parrocchiale
3 domenica         Rosario nel cortile della casa parrocchiale
4 Lunedì              In chiesa: rosario e benedizione
5 martedì             Rosario pellegrinante a Vaccarizza
6 mercoledi          In chiesa: rosario e benedizione
7 giovedì              Rosario pellegrinante in via Case Nuove, Cavour, Idrometro Puccini.
8 venerdì              Rosario pellegrinante a Motta San Damiano
10 domenica       Rosario nel cortile della casa parrocchiale
11 Lunedì            In chiesa: rosario e benedizione
12 martedì           Rosario pellegrinante in via Frat.lli Cervi, Via Lombardia, Via  Bergamo, Via Milano.
13 mercoledi        In chiesa: rosario e benedizione
14 giovedì            Rosario pellegrinante in via Cairoli, via Cavallotti, Via Volta
15 venerdì            Rosario vicariale a Certosa
17 domenica       Rosario nel cortile della casa parrocchiale
18 Lunedì            In chiesa: rosario e benedizione
19 martedì           In chiesa: rosario e benedizione
20 mercoledi        In chiesa: rosario e benedizione
21 giovedì            Rosario pellegrinante in Via Libertà, Allende, Roggia Becca
22 venerdì            Rosario pellegrinante in “Strada Bassa”
24 domenica       Rosario nel cortile della casa parrocchiale
25 Lunedì            In chiesa: rosario e Lectio divina.
26 martedì           Rosario pellegrinante in Via Cremona, Via Pavia, Via Varese.
27 mercoledi        In chiesa: rosario e benedizione e Consacrazione a Maria.
28 giovedì            Rosario pellegrinante in Via Nobili terminando all’Asilo
29 venerdì            Conclusione con la Preghiera solenne delle Lodi di Maria  “AKATISTOS”

 


Cari Genitori,

in occasione della conclusione dell’anno catechistico fissato per domenica 17 c.m. vi invito a partecipare, insieme ai ragazzi alla S. Messa delle ore11.00.

Inoltre, è possibile pranzare insieme nel salone parrocchiale. L’offerta è libera. Può essere una bella occasione di condivisione fraterna e, per me, anche per ringraziarvi della vostra disponibilità nell’opera educativa dei nostri ragazzi.

Per ragioni  organizzative vi invito a compilare il modulo sottostante e a restituirlo ai catechisti o in oratorio domenica prossima.

Con gratitudine porgo il più cordiale saluto.

Don Luigi Pedrini

 

Avvisi – 03 Maggio 2015

AVVISI IN GENERALE

  •  In questa domenica ricorre la giornata di sensibilizzazione per il sostegno economico della Chiesa cattolica.
  • Ho concluso la benedizione delle case e delle famiglie. A benedire le fabbriche verrò più avanti. Ringrazio per la vostra accoglienza e anche per la vostra generosità.
  • Per gli appuntamenti del Mese di Maggio si veda il foglio.
  • A partire da sabato prossimo, dato che saranno sostanzialmente conclusi i lavori di rifacimento del sagrato, riprenderemo le celebrazioni qui in Chiesa.
  • Domenica 10 c.m., alle ore 11.00, ci sarà la s. Messa di Prima Comunione.
  • In occasione del saluto di Mons. Giudici alla Diocesi e dell’entra del nuovo Vescovo sarà ripetuta in Diocesi la lettura continuata di tutta la Bibbia. Inizierà e si concluderà in Duomo. Per un’intera giornata si svolgerà nel nostro vicariato e precisamente nella chiesa parrocchiale di Belgioioso. Dal centro organizzativo chiedono persone disponibili per la lettura (dieci minuti). Concretamente si tratterebbe di trovare la disponibilità di una ventina di lettori.
    Chi si sente dia a me il nominativo entro Domenica 17 maggio.

 

INCONTRI DI CATECHESI

 

  • Domenica 3 maggio, alle ore 10.00: Incontro con gli animatori del GREST.
  • Domenica 10 c.m., alle ore 10.00: catechismo di 5° Elementare. Alle 15.15: catechismo per i ragazzi di 2° e 3° elementare e incontro per i loro genitori.
  • Domenica 17 c.m.: alle ore 10.00. ultima domenica di catechismo. Possibilità per i ragazzi e i genitori di pranzare in salone: l’iscrizione va riconsegnata in parrocchia (ai catechisti o in oratorio) entro domenica 10 maggio.
  • Domenica 17 c.m. ci sarà anche una “pesca” favolosa di giocattoli per i ragazzi.

03 Maggio 2015

Carissimi Parrocchiani,

abbiamo visto la scorsa settimana le obiezioni che Mosè solleva riguardo alla missione alla quale Dio lo chiama e anche i segni con cui lo invita a non temere e ad affidarsi.

Le obiezioni di Mosè – il rischio di non essere ascoltato dagli israeliti o dal faraone, come pure la difficoltà dovuta alla sua scarsa capacità comunicativa (la tradizione rabbinica sostiene che Mosè difettasse di balbuzie) – se da una parte hanno indubbiamente una loro pertinenza, dall’altra lasciano intravedere sullo sfondo la difficoltà fondamentale insita in ogni vocazione. Si tratta della sproporzione tra la propria persona e la missione a cui si è chiamati, percepita questa come qualcosa di troppo gravoso, superiore alle proprie forze.

È una costante che si ritrova in tutti i racconti di vocazione. La ragione di tale sproporzione è semplice: Dio rivolge la sua chiamata, ma questa non cambia l’umanità della persona chiamata, non le dà un’attrezzatura straordinaria che la equipaggia di una forza sovrumana di resistenza;s l’uomo, davanti alla chiamata del Signore, rimane sempre con la sua povertà di parola, di pensieri, di forze.

La vocazione richiede, dunque, l’andare oltre se stessi per riporre interamente in Dio la propria fiducia.

Pensiamo ad Abramo, la cui speranza riposava interamente sulla promessa di Dio. Proprio questa speranza gli ha permesso di perseverare lottando contro un presente che sembrava smentire in modo palese le sue aspettative.

Pensiamo a Maria: la maternità con la quale è diventata la madre del Messia è stata il frutto della fede, cioè di quell’andare oltre se stessa per riporre interamente la sua speranza e fiducia nella parola di Colui al quale “nulla è impossibile” (Lc 1,37).

Ritornando a Mosè, l’unica risorsa sulla quale egli può contare – e Dio continuamente glielo ricorda come garanzia – è la parola di Dio: Non sono forse io, il Signore? Ora va’! Io sarò con la tua bocca e ti insegnerò quello che dovrai dire (Es 3,12).

Grazie a questa parola Mosè potrà riportare vittoria sul senso di inadeguatezza che lo opprime e che vorrebbe metterlo in fuga, come pure sulle resistenze che incontrerà sia da parte del faraone, sia da parte dagli israeliti.

Don Luigi Pedrini

26 Aprile 2015

Carissimi Parrocchiani,

lasciamo il capitolo 3 ci mettiamo in ascolto del capitolo 4 dell’Esodo. È un testo che possiamo definire di ‘transizione’: svolge cioè la funzione di collegamento tra il racconto della vocazione di Mosè (cap. 3) e quello del suo primo incontro con il faraone (cap. 5). Apparentemente sembra una pagina di secondaria importanza sulla quale si potrebbe sorvolare e passare oltre; in realtà non è così. Come insegnano bene i Vangeli, i testi di questo genere (si pensi ad esempio ai cosiddetti ‘sommari’) sono molto importanti perché focalizzano alcune idee di fondo, riassumono quello che è stato detto prima e preparano i successivi sviluppi narrativi. Così anche in questo capitolo: ricompaiono i temi già accennati precedentemente (gli ebrei schiavi in Egitto, Mosè nella situazione di profugo, la sua vocazione e missione) e sono anticipati gli avvenimenti successivi (le piaghe, l’emergere della figura di Aronne, il profilarsi dello scontro con il faraone).

Da parte nostra ci mettiamo in ascolto di questo testo sempre secondo l’angolatura che abbiamo scelto: quella del cammino di fede di Mosè.

Il capitolo si apre con le obiezioni che Mosè solleva nei confronti della missione che Dio vuole affidargli. La prima obiezione riguarda l’indifferenza e l’incredulità che potrebbe incontrare nei suoi fratelli, gli israeliti: “Ecco, non mi crederanno, non daranno ascolto alla mia voce, ma diranno: “Non ti è apparso il Signore!””. La risposta di Dio è molto puntuale: Il Signore gli disse: “Che cosa hai in mano?”. Rispose: “Un bastone”. Riprese: “Gettalo a terra!”. Lo gettò a terra e il bastone diventò un serpente, davanti al quale Mosè si mise a fuggire. Il Signore disse a Mosè: “Stendi la mano e prendilo per la coda!”. Stese la mano, lo prese e diventò di nuovo un bastone nella sua mano. “Questo perché credano che ti è apparso il Signore, Dio dei loro padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe”. Il Signore gli disse ancora: “Introduci la mano nel seno!”. Egli si mise in seno la mano e poi la ritirò: ecco, la sua mano era diventata lebbrosa, bianca come la neve. Egli disse: “Rimetti la mano nel seno!”. Rimise in seno la mano e la tirò fuori: ecco, era tornata come il resto della sua carne. “Dunque se non ti credono e non danno retta alla voce del primo segno, crederanno alla voce del secondo! Se non crederanno neppure a questi due segni e non daranno ascolto alla tua voce, prenderai acqua del Nilo e la verserai sulla terra asciutta: l’acqua che avrai preso dal Nilo diventerà sangue sulla terra asciutta”. Come si vede, Dio ha già predisposto tutto, ha pure previsto come Mosé dovrà far fronte alle resistenze da parte del faraone e degli egiziani.

La seconda obiezione fa leva, invece, sulla sua modesta capacità comunicativa:. Disse al Signore: “Perdona, Signore, io non sono un buon parlatore; non lo sono stato né ieri né ieri l’altro e neppure da quando tu hai cominciato a parlare al tuo servo, ma sono impacciato di bocca e di lingua”. Anche qui la risposta del Signore è precisa: Il Signore replicò: “Chi ha dato una bocca all’uomo o chi lo rende muto o sordo, veggente o cieco? Non sono forse io, il Signore? 12Ora va’! Io sarò con la tua bocca e ti insegnerò quello che dovrai dire”. Dunque, Dio provvederà anche a questo: sarà lui a mettere sulla sua bocca le parole appropriate e a dargli la forza necessaria. Mosè, però, non è ancora del tutto convinto e la tentazione di tirarsi indietro è forte, al punto che arriva a dire: “Perdona, Signore, manda chi vuoi mandare!.  Dio, però, non si lascia scoraggiare e insiste…

Don Luigi Pedrini

Avvisi – 19 Aprile 2015

  • Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì riprendo la benedizione delle case e delle famiglie (Via Via Resistenza, Via Nobili, … vie della zona “Posta”). Arriverà per tempo l’avviso.
  • Martedì 14 c.m., ore 21.00: Prove di canto
  • Continuano i lavori per il sagrato.
    Domenica prossima darò un po’ di ragguaglio sui tempi e sulle spese.
    La celebrazione eucaristica in questi giorni sarà nel salone parrocchiale.
  • Sono disponibili sulle mensole i moduli di iscrizione per il GREST sia per gli animatori sia per i ragazzi.
  • Sabato 23 maggio faremo il pellegrinaggio all’abbazia di Piona sul lago di Como e a Pasturo.
    La quota di partecipazione è 35,00 E è comprensiva del viaggio e del pranzo. L’iscrizione va data entro domenica 17 maggio presso l’edicola alla Sig.ra Anna.
  • Ringrazio per l’offerta raccolta a favore della Caritas che è stata di 385,00 E e per la Terra Santa che è stata di 145,00 E. In settimana ho consegnato anche gli alimenti raccolti in Quaresima alla Casa di accoglienza di Belgioioso.
INCONTRI DI CATECHESI
  • Domenica 19 aprile: ore 10,00 catechismo dei ragazzi di 4 e 5 Elementare; nel pomeriggio alle ore 15.15, catechismo dei ragazzi di 1°, 2°, 3° elementare e incontro per i genitori.
  • Venerdì 17 ore 21.00: Catechismo per i ragazzi di 1 Media.
  • Domenica 26 c.m: ore 10.00, catechismo dei ragazzi di 2 e 3 Elementare; nel pomeriggio, alle ore 15.15, catechismo dei ragazzi di 4 e 5 elementare e incontro per i genitori.
  • Ricordo fin da ora che Lunedì 27 c.m. faremo l’incontro sulle opere di misericordia spirituale: “Sopportare pazientemente le persone moleste”; “Pregare Dio per i vivi e per i morti”.

19 Aprile 2015

Carissimi Parrocchiani,

concludo il commento a questa seconda fase della vita di Mosè con una citazione che traggo da La vita di Mosè di san Gregorio di Nissa.

La sua riflessione di carattere spirituale vuole offrire qualche luce anche per il nostro cammino di fede. Ed ecco la sua prima considerazione. Riferendosi alla vita appartata di Mosè nel deserto, scrive: Allorché vivremo solitari, senza dover venire alle mani con gli avversari, senza dover essere arbitri di litigi, ma in unione di pensiero e di sentimenti con i pastori che condividono la nostra vita; quando tutti i moti del nostro spirito saranno unificati sotto la guida della ragione, come un gregge condotto dal suo pastore; quando potremo godere di questa vita tranquilla e senza lotte, la verità risplenderà su di noi e illuminerà con i suoi raggi gli occhi del nostro spirito.

San Gregorio afferma che quando troviamo, dopo un periodo intenso di attività, un tempo per fermarci, vissuto in pace con gli altri (in unione di pensiero e di sentimenti) e con noi stessi (unificati tutti i moti interiori) allora la verità trova spazio in noi e illumina interamente la nostra esistenza: anche noi come Mosè diventiamo spettatori di un roveto che brucia senza consumarsi.

La seconda considerazione riguarda proprio il fatto del roveto ardente che san Gregorio legge come un segno anticipatore del mistero dell’Incarnazione. Il segno umile del roveto è attraversato da un fuoco che arde e non consuma. Ugualmente nel mistero dell’incarnazione: Dio che è luce si è abbassato fino ad assumere la nostra natura umana; nel grembo di Maria si è manifestato nella carne.

Il roveto richiama anche l’umile condizione della natura umana che Dio ha voluto assumere. Non ha voluto venire in mezzo a noi con lo splendore della sua gloria, ma rivestendosi della nostra carne mortale. La luce di Dio – scrive san Gregorio – non risplende di qualche luce stellare – il suo splendore rischierebbe allora di essere confuso con quello di una materia celeste – e tuttavia, pur provenendo da un semplice roveto terreno, supera con i suoi raggi gli astri del cielo. Dunque, questa luce promana da una umanità che è in tutto come la nostra: veramente Dio si è fatto uomo; eppure, questa luce che risplende in un uomo come noi è ben superiore a ogni essere celeste, perché è la luce del Figlio di Dio fatto uomo. Anche il fatto del fuoco che arde senza consumare il roveto rimanda al mistero dell’Incarnazione. È quanto è accaduto nel mistero del parto verginale: il fuoco della divinità, che nascendo ha illuminato il mondo, ha lasciato intatto il roveto che lo ha accolto, e il parto non ha fatto sfiorire la verginità di Maria.

Ed ecco gli insegnamenti che ricava per il nostro cammino spirituale. Anzitutto, questo episodio insegna ciò che dobbiamo fare per rimanere sotto i suoi raggi. Perché la luce del roveto possa illuminare sempre la nostra vita dobbiamo custodire la pace con gli altri e con noi stessi, coltivando una vita virtuosa; in secondo luogo, ci esorta ad accostarci al mistero di Dio in atteggiamento di umiltà: infatti, non possiamo correre con i calzari ai piedi verso il luogo elevato dove si manifesta la luce della verità; … prima dobbiamo spogliare i piedi dell’anima del rivestimento di pelli morte e terrene di cui la nostra natura è stata rivestita, all’inizio, quando per avere disobbedito al comando divino, siano rimasti nudi (da: La vita di Mosé, di Gregorio di Nissa, II,19-22)

Don Luigi Pedrini

Avvisi – 12 Aprile 2015

  • L’offerta di questa domenica va a favore della Caritas Parrocchiale.
  • Lunedì, mercoledì, Giovedì, venerdì riprendo la benedizione delle case e delle famiglie (Via Galileo Galilei, Via Case Nuove, Idrometro, Puccini, Cavour, Allende, Libertà, Roggia Becca). Arriverà per tempo l’avviso.
  • Martedì 14 c.m., ore 21.00: Prove di canto
  • Mercoledì 15 c.m.: Consiglio Pastorale.
  • Avvio del rifacimento del sagrato. La santa Messa sabato e domenica sarà nel salone parrocchiale.
  • Sono disponibili sulle mensole i moduli di iscrizione per gli animatori del GREST
INCONTRI DI CATECHESI
  • Domenica 12 c.m., ore 10.00: Catechismo dei ragazzi.
  • Venerdì 17 ore 21.00: Catechismo per i ragazzi di 1 Media.
  • Domenica 19 marzo, ore 15.15, catechismo dei ragazzi di 1°, 2°, 3° elementare e incontro per i genitori.
ADORAZIONE EUCARISTICA E CONFESSIONI
  1. Giovedì ore 21.00: Esposizione eucaristica.
    Segue la recita dei Vespri.
    Quindi, la preghiera personale.
    Alle ore 21.45: recita di Compieta e reposizione.
  2. Venerdì ore 15.30: Esposizione. Ore 15,55: Rosario. Ore 16.20: Benedizione e reposizione.
  3. Sabato ore 10.00-11.30: Confessioni.

12 Aprile 2015

Carissimi Parrocchiani,

riprendendo le fila della vicenda di Mosè dopo le feste pasquali, mi trattengo ancora sulla seconda fase della vita di Mosè – la sua permanenza nel deserto che va dalla fuga dall’Egitto fino all’episodio misterioso del roveto che brucia senza consumarsi – per mettere in luce anche in questo caso alcune prefigurazioni della vita di Gesù. In particolare, possiamo ricordare due parallelismi illuminanti sia la vita di Mosè, sia la vita di Gesù.

Il primo lo cogliamo tra la vita che Mosè trascorre a Madian (quarant’anni) dopo la ‘fiammata rivoluzionaria’ con cui pensava di cambiare la sorte del suo popolo e la vita ordinaria che Gesù trascorre a Nazaret dopo l’episodio folgorante del pellegrinaggio a Gerusalemme nel quale ha aperto uno squarcio sulla sua identità di Figlio di Dio: “Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio’” (Lc 2,49).

Mosé, dopo quella fiammata, si immerge nella vita ordinaria: si sposa, ha dei figli, si dedica al suo lavoro di pastore. In una parola, entra nella normalità della vita comune a tutti noi. Ugualmente Gesù, dopo l’episodio del pellegrinaggio a Gerusalemme conosce una vita di nascondimento, ritorna a Nazaret dove, sottomesso a Maria e a Giuseppe, vive in famiglia la sua vita come qualunque altro figlio.

Mosè esce dal nascondimento nel deserto nel momento in cui Dio gli si rivela sul monte Sinai e gli affida la missione di salvezza per il suo popolo; Gesù lascia il nascondimento di Nazaret nel momento in cui il Padre in occasione del Battesimo lo proclama pubblicamente come il Figlio amato: da quel momento intraprende la sua missione pubblica.

Così accade anche a noi. Se la nostra vita è stata riscattata dal grigiore di un cammino che procede a vuoto, senza meta, lo dobbiamo all’iniziativa di Dio che è venuto in cerca di noi e nel Battesimo, il nostro ‘Sinai’, ci ha coinvolto nel suo disegno di grazia. Da allora siamo entrati in una vita nuova, avvincente, sulle orme di Mosè, di Gesù…

Il secondo parallelismo lo cogliamo nel silenzio che caratterizza sia la seconda fase della vita di Mosè, sia gli anni che Gesù trascorre a Nazaret. Quale mistero! Nella vita di Mosè quarant’anni di deserto, di lontananza e di distacco dal popolo oppresso in Egitto, prima di iniziare la sua missione; nella vita di Gesù trent’anni di silenzio prima di quei tre anni di ministero che hanno cambiato per sempre la storia umana.

Tutto questo rivela il modo di agire proprio di Dio: nel suo disegno di grazia le cose maturano nel silenzio, nell’ombra. A un certo momento, però, la sua iniziativa si fa manifesta e, allora, tutto incomincia come nuovo, tutto sembra erompere improvviso. E in realtà, nulla è improvvisato. Accade come per il seme di frumento che matura in estate e, tuttavia, ha attraversato tutte le stagioni traendo beneficio dal vento, dalla pioggia, dal freddo, dal sole, dall’opera umana che ha lavorato per lui.

E così Dio fa con noi: davvero la sua opera nei nostri confronti – come è stata per Mosè e per Gesù – è partita da molto lontano…

Don Luigi Pedrini