UNITA’ PASTORALE
S. Leonardo Confessore
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Sant’Antonio Abate
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“«Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti»” (Mc. 10, 42-44). Queste parole Gesù le rivolge agli apostoli rispondendo alla loro irritazione nei confronti di Giacomo e Giovanni. Essi erano risentiti per il fatto che i loro amici avessero preteso per loro dimenticandosi degli altri.
“«Tra voi -afferma Gesù- non è così»”. A che cosa Gesù si riferisce? Egli pensa alla sua comunità. Pensa alle relazioni vissute al suo interno. Relazioni che non devono essere come quelle che si creano fuori dove -afferma- “«i governanti delle nazioni dominano su di esse»”. All’interno della sua comunità ognuno deve considerarsi “servitore” dell’altro e l’eccellenza si misura su una disponibilità sempre pronta al servizio.
Questa parola dà spessore spirituale al nostro riconoscerci la comunità di Gesù. Una comunità in cui tutti sentono di essere a servizio gli uni degli altri. Quale servizio? Quello di un ascolto reciproco. Un servizio sostenuto dallo Spirito che si manifesta nella parola di Gesù ascoltata, meditata e custodita nel cuore.
L’esercizio dell’ascolto sarà l’impegno maggiore che chiederò, prima di tutti, ai membri dei Consigli Parrocchiali. Questo esercizio ci permetterà di “avanzare nel cammino di una conversione pastorale e missionaria, che non può lasciare -scriveva papa Francesco nella sua prima lettera enciclica- le cose come stanno”. La preoccupazione per le decisioni da prendere e per le iniziative da promuovere in un momento storico agitato da profondi cambiamenti non deve spingerci a trascurare di darci premura per una buona comunicazione tra noi.
Rivolgo, ancora, l’invito a cercare di individuare quelli che possono essere snodi strategici nella rete immaginaria che lega due comunità parrocchiali, chiamate dal Vescovo a costituire una “unità pastorale”. Perché una rete funzioni occorre che i soggetti coinvolti comunichino tra di loro.
Dove, come, e quando possiamo ascoltarci, parlarci e condividere quello che potrebbe essere un comune progetto pastorale?
AVVISI
Con la Commemorazione di tutti i fedeli defunti la Chiesa, già sollecita nel celebrare con le dovute lodi tutti i suoi figli che si allietano in cielo, si dà cura di intercedere presso Dio per le anime di tutti coloro che ci hanno preceduti nel segno della fede e si sono addormentati nella speranza della resurrezione.
· Dal mezzogiorno del 1° novembre a tutto il 2 novembre, una sola volta, si può conseguire l’indulgenza plenaria in suffragio dei defunti visitando una chiesa o il cimitero, confessandosi, comunicandosi e recitando il Credo e un Padre nostro secondo le intenzioni del Papa.
Buona settimana!