Foglio settimanale della Parrocchia
S. Leonardo Confessore
Tel. 0382 587113
Cell. 335 83 99422
sanleonardoevalle@gmail.com
Calendario Liturgico
Domenica 8(XXIII T.O.):
ore 8.00: per la comunità
ore 9.30 (alla Motta): Mario, Maddalena e Livio
ore 11.00: 40esimo anniversario di matrimonio Donatella e Gabriele
Lunedì 9:
ore 16.30
Martedì 10:
ore 16.30
Mercoledì 11:
ore 8.30
Giovedì 12:
ore 8.30
Venerdì 13:
ore 8.30
Sabato14:
ore 17.00: Roberto e Maria Perotti e famigliari defunti
Domenica 15(XXIII T.O.):
ore 8.00: Gino Necchio
ore 9.30 (a Vaccarizza): Festa di Vaccarizza
ore 11.00: Maria Bottoni
Messaggio
Cari fratelli,
Domenica prossima è la festa di Vaccarizza (Esaltazione della S. Croce) per il pregevole bassorilievo della chiesetta. Il programma potete conoscerlo dalle locandine pubblicate . Per questo la messa delle 9.30 anziché alla Motta è celebrata a Vaccarizza.
Le letture di oggi ci parlano di speranza. Il deserto dell’esistenza può fiorire sotto l’azione dell’amore di Dio. È una fioritura biologica dove ciechi e sordi sono guariti. L’impegno di Dio per l’uomo è anche fisico. Ed identico deve essere l’impegno del cristiano per l’uomo. Giacomo ci dice che in Dio è fondamentale l’attenzione per il povero: nell’Antico Testamento Dio stesso si definisce avvocato difensore dell’orfano, della vedova e di chi non ha alcun sostegno se non in Dio. Egli ha scelto i deboli e questa estrosa preferenza di Dio dobbiamo tutti condividerla.
Gesù apre gli orecchi ai sordi; ma accanto all’apertura fisica, cioè al risanamento, c’è l’apertura interiore, quella che è scandita dalla professione di fede, anche se ancora imperfetta, presente nel finale del Vangelo di oggi. Gesù con la sua solita reticenza, tipica del segreto messianico di Marco, ci invita ad un’apertura maggiore, ad una disponibilità sempre più ampia, ad una fede sempre più luminosa.
Nell’itinerario nostro dell’aprirsi alla fede non siamo soli né abbandonati alle nostre energie. La fiducia in Dio è fondamentale. Scrive Teilhard de Chardin: “Dio chino sulla creatura che sale fino a Lui, si affatica con tutte le sue forze per renderla felice e poi illuminarla. Come una madre che scruta la sua creatura, anche se i mie occhi non sanno ancora percepirlo. Non è forse necessaria tutta la durata dei secoli perché il nostro sguardo si apra alla luce?” (T. De Chardin: Come io credo).
A tutti una buona settimana.
Don Emilio