Foglio settimanale della Parrocchia
S. Leonardo Confessore
Tel. 0382 587113
Cell. 335 83 99422
sanleonardoevalle@gmail.com
Settimana dal 24 settembre al 1 ottobre 2023
Calendario Liturgico
Domenica 24(XXV T.O.):
ore 8.00: per la comunità
ore 9.30 (alla Motta): Roberto Moscheni
ore 11.00: Stefano Ventura e fam.
Lunedì 25:
ore 8.30: fam. Fiorani
Martedì 26: ore 16.30
Mercoledì 27:
ore 8.30
ore 20.45: Rosario e benedizione eucaristica
Giovedì 28:
ore 8.30: Guglielmo e genitori
ore 20.45: Rosario e benedizione eucaristica
Venerdì 29:
ore 8.30
ore 20.45: Rosario e benedizione eucaristica
Sabato 30:
ore 10.00 confessioni
ore 17.00: Pancrazio Zanini e Teresa Panigada
Domenica 1 ottobre (Madonna del Rosario):
ore 8.00: Marinella Canato
ore 9.30 (alla Motta): Luigi Cotta Ramusino
ore 11.00: Angela, Angelino, Severino e Carlo
Messaggio
Cari fratelli,
ormai nell’imminenza della nostra sagra, vi invito al triduo serale nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì per entrare nello spirito della festa, centrata sulla devozione a Maria Santissima. A Lei, che i nostri padri vollero come celeste patrona, va tutto il nostro amore e la nostra riconoscenza per le tante grazie che non cessa di riversare su di noi.
La parabola che oggi ci viene proposta, quella del padrone della vigna, ci vuole insegnare lo stile di Gesù, che non differisce da quello del padrone della vigna: esso non si basa sul merito o sulla stretta giustizia, quanto piuttosto sull’amore gratuito e generoso che dona e fa credito, anche a chi non ha diritti da accampare.
Siamo quindi invitati ad una generosità libera, simile a quella di Cristo, che si offre a peccatori, a malati e ignoranti nella manifestazione di un amore puro e totale. Non ci si deve aspettare riconoscenza o facile adesione. La frase finale della parabola, sul ribaltamento dei posti nel Regno, riflette anche la vera gerarchia secondo il vangelo: gli ultimi, i piccoli, sono al centro della salvezza.
Il passo di Isaia, nella filigrana del testo evangelico, è un canto del mistero dell’amore di Dio. Il Signore, nella sua infinita trascendenza, agisce secondo piani che la nostra piccola logica contesta. Il fidarsi di Dio comporta anche il rischio e l’attesa, l’oscurità e la domanda. La meta della fede è l’abbandono in Dio nello spirito della formula che è quasi una sigla paolina: “Per me il vivere è Cristo e morire un guadagno”. Riscoprire questo anelito, questa immersione in Dio, costituisce la grande via della mistica e della maturità spirituale
A tutti una buona settimana. Don Emilio