Calendario Liturgico
Calendario Liturgico
- Domenica 4(XXXIII T.O.):
- ore 8.00: Carmela
- ore 9.30 (alla Motta): fam. Lanterna e Medici
- ore 11.00:Carla e Felice Furiosi
- Lunedì 5:
ore 8.30: intenzione Carlo ed Anna - Martedì 6:
ore 8.30 - Mercoledì 7:
ore 8.30 - Giovedì 8:
ore 8.30: Natività di Maria - Venerdì 9:
ore 8.30 - Sabato 10:
ore 17.00: Pietro Bersani - Domenica 11(XXXIV T.O.):
- ore 8.00: per la comunità
- ore 9.30 (alla Motta): Mario, Maddalena e Livio
- ore 11.00: Luigi Cattaneo
Messaggio
Cari fratelli, l’umanità profonda di Paolo, il suo affetto, la sua delicatezza d’animo diven-tano già di per sé un appello a vivere l’esperienza cristiana non solo a livello razionale, ma con tutto l’essere dell’uomo, che è fatto di intelligenza, volontà, sentimento, passione ed azione.
Questa profonda partecipazione si concentra su un caso umano, quello dello schiavo, sul quale il cristianesimo ha operato un intervento decisivo. L’impegno cristiano in difesa della dignità dell’uomo dovrebbe essere preminente. Ogni uomo è figlio di Dio. Sua immagine, fratello in Cristo, salvato e destinato alla comunione piena con l’eterno. Paolo non suggerisce una soluzione paternalistica ma radicale: lo schiavo sarà d’ora in avanti come un fratello e come tale dovrà essere riaccolto e non come un fuggitivo.
In questa luce si comprende la proposta biblica sui veri valori. Non è la posizione sociale, né il benessere economico, né il prestigio la meta da raggiungere, ma la sapienza, cioè la piena realizzazione dell’uomo in tutte le sue dimensioni e capacità (I lettura). “Insegnaci Signore a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore” (Salmo responso-riale). È questa la vera sapienza alla quale ci chiama il Signore.
Questa sapienza, che sa farci vedere la strada vera ed i valori autentici, è celebrata anche nel Vangelo di oggi. Esso raccoglie uno dei temi fondamentali della predicazione di Gesù: occorre con intelligenza e volontà optare per la grande decisione, quella per il Regno. Le scuse, le attenuanti, le mezze misure, le superficialità, spezzano il legame col Cristo, la cui proposta è radicale ed esigente: “chiunque non rinuncia a tutti i suoi avere, chi non porta la propria croce, chi non mette in gioco anche la sua vita, non può essere mio discepolo”.
A tutti una buona settimana.
Don Emilio