Cari fratelli,
oggi siamo chiamati a contemplare il mistero dell’Ascensione del Signore.
Questo mistero, se considerato in sé, è certamente un modo concreto per svelare il significato profondo del mistero pasquale.
La simbologia che richiama (cielo-terra) distingue chiaramente due settori, quello umano e quello divino; quello spaziale e quello trascendente; quello storico e quello eterno.
La celebrazione di oggi è dunque un invito a non ridurre Cristo alla sua umanità, presenza vera, ma insufficiente a comprendere il mistero completo del Figlio di Dio.
Cristo è uomo perfetto, profeta, combattente per la giustizia e per l’amore.
Ma è anche al di sopra di ogni Principato.
Egli può superare lo spazio ed il tempo ed essere presente anche oggi, qui, in mezzo a noi, in queste persone.
Tre possono essere gli atteggiamenti di fronte al mistero: c’è quello dell’incredulità; quello dell’illusione e della incomprensione, che porta taluni ad attendere ancora un Messia; c’è infine l’adesione autentica, che lancia la persona verso la missione.
È questo l’unico vero sbocco dell’Ascensione.
Don Emilio