Cari fratelli,
siamo ormai vicini alla nostra Sagra della Madonna del Rosario.
Il programma religioso lo trovate affisso alla porta della Chiesa e sulle locandine disseminate un po’ dappertutto.
Ma ciò che importa è che ci prepariamo opportunamente a questo nostro incontro annuale con Maria.
Ed ora uno sguardo alle letture di oggi.
L’obbedienza nella donazione di sé è il modello che Paolo presenta ai fedeli, fissando i suoi occhi sul Cristo crocifisso.
Ad essa si oppone la falsa ed ipocrita obbedienza del figlio apparentemente ossequiente, ma in realtà ribelle; essa supera però anche l’obbedienza più faticosa ma reale del figlio apparentemente ribelle ma alla fine generoso.
L’obbedienza significa umiltà, vicinanza agli altri, eliminazione della vanagloria, del proprio interesse, del gusto del potere.
Il ministero cristiano in ogni suo livello e forma è soprattutto servizio.
E su questo punto ritornano più volte i documenti del Concilio Vaticano II.
Cristo venne per servire e si è fatto servo di tutti; Maria è la serva del Signore; i santi servirono Dio in ogni cosa (Lumen Gentium, n. 49).
La Chiesa deve servire tutti nella vocazione personale e sociale di ogni uomo; i pastori hanno ricevuto da Dio la missione della diaconia; i coniugi devono mutuamente servirsi; la comunità politica è (o dovrebbe) essere a servizio dell’uomo; ogni uomo è chiamato al servizio dell’intera comunità umana.
Ma la misura del valore autentico e nascosto di ogni persona, al di là delle apparenze, è solo nelle mani di Dio che vede il cuore.
Don Emilio