Cari fratelli,
inizia con mercoledì il periodo quaresimale, in preparazione del grande triduo Pasquale, centro e fulcro della nostra fede.
Tempo in cui siamo chiamati a ritornare all’essenziale, per riscoprire le radici del nostro essere cristiani.
Cristo, che nella sua vita fece sempre quello che insegnò, prima di dare inizio al suo ministero, trascorse quaranta giorni nella preghiera e nel digiuno.
Inaugurò poi la sua missione pubblica con un messaggio colmo di gioia: “Il Regno di Dio è vicino”.
Ma aggiunse subito: “Fate penitenza e credete al Vangelo”.
Si può dire che queste parole sono il compendio di tutta la vita cristiana.
Non si può accedere al Regno di Cristo se non attraverso la conversione, cioè attraverso quell’intimo e totale cambiamento dell’uomo, dei suoi pensieri, giudizi, modi di vivere.
Questo rinnovamento si attua nell’uomo alla luce della santità e dell’amore di Dio, che a noi si sono manifestate e comunicate nella pienezza del Figlio.
Ricordo che il mercoledì delle Ceneri ed il venerdì Santo sono giorni di astinenza e digiuno, mentre tutti i venerdì sono giorni di astinenza dalle carni.
Al digiuno sono tenuti tutti coloro che, in buona salute, abbiano un’età compresa tra i 18 ed i 65 anni. Per rispettarlo basta consumare una cena frugale.
La penitenza quaresimale vuol essere un invito a stabilire una scala di valori e si attua, secondo il costante invito dei Padri della Chiesa, nella triade espressa dalle parole: preghiera, carità e digiuno.
Papa Leone Magno, nella sua opera “Invito a Penitenza”, la riassume in questo modo: “preghiamo, digiuniamo, amiamo”.
Nel giorno delle Ceneri, ci sarà appunto durante la messa l’imposizione delle ceneri, quale segno penitenziale.
Mentre il venerdì, alla sera, ripercorreremo la via della croce con il pio esercizio della Via Crucis.
Don Emilio