Cari fratelli,
il lezionario di oggi ci propone una splendida catechesi sulla preghiera, dalla quale possiamo estrarre i punti essenziali:
- la preghiera è l’anima dell’esistenza di Gesù, come ce lo presenta Luca;
- la preghiera deve essere coraggiosa, spontanea, sincera, personale, come quella di Abramo o come quella dell’amico importuno;
- la preghiera si preoccupa di un tu a cui si indirizza, ma non cancella il noi, il presente e la prassi;
- la preghiera è perciò contemplazione pura di Dio, abbandono mistico, esperienza di infinito;
- la preghiera è anche carica per l’azione, per l’impegno umano e per l’intera esistenza; liberata da scorie sentimentalistiche o dalle incrostazioni dell’abitudine e della monotonia;
- la preghiera cristiana ha il suo vertice nell’Abbà-Padre Nostro, centro della preghiera liturgica, verso cui deve convergere ogni devozione personale;
- la preghiera cristiana è un intreccio di Dio che parla in noi, dell’uomo che lo interpella e lo ascolta e della comunità che in noi si esprime e che a noi chiede aiuto;
- la preghiera cristiana suppone dunque l’ascolto della Parola e l’adesione gioiosa e personale. Come diceva S. Gerolamo: “Leggi? È lo sposo che ti parla. Preghi? Sei tu che parli allo sposo”.
Don Emilio