Cari fratelli,
le letture proposte oggi alla nostra meditazione sono un canto all’amore cristiano.
Si aprono con un monito, contenuto nel libro del Deuteronomio, che ci dice che l’amore è possibile.
Non è un sogno od un’evasione, né un assurdo umano.
La coscienza della facilità e della vicinanza dell’amore deve cancellare alibi troppo comodi.
Bisogna che qualcuno inizi a spezzare la catena dell’odio
L’amore proposto dalla celebre parabola di Luca è soggettivo, dinamico e teologico.
Soggettivo perché coinvolge il soggetto cristiano in un impegno totale e radicale.
Dinamico, perché si esprime in azioni ed opere, si attua con intelligenza e passione e valica ostacoli ed obiezioni.
Teologico, perché con l’amore si adempie all’impegno fondamentale per il Regno comportandosi come Dio ed ottenendo la piena comunione con lui (la vita eterna).
La radice di ogni amore è l’amore divino svelato nella creazione e nella redenzione, ci dice Paolo.
La ragione profonda dell’Incarnazione non si trova nell’uomo, ma in Dio, nel suo desiderio di divenire uomo e di fare dell’umanità una manifestazione di Dio, cioè luogo prediletto della sua presenza.
L’amore di Dio è teso verso il massimo della comunione.
Dio ha creato il mondo per esservi Uomo e perché l’uomo diventi simile a Lui per grazia, partecipe delle condizioni della vita divina: immortalità e casta integrità dell’essere.
Don Emilio