Carissimi Parrocchiani,
stiamo riferendo una seconda prova di amicizia gratuita e fedele di Gionata nei confronti di Davide. I due amici hanno avuto un primo dialogo che ha permesso a Davide di mettere al corrente l’amico delle intenzioni omicide che Saul nutre verso di lui.
A questo punto si apre una seconda scena. I due amici vanno in aperta campagna e insieme concordano la strategia da mettere in atto. Gionata dovrà accertarsi di quali siano le reali intenzioni del padre: se i suoi sentimenti sono pacifici, allora rassicurerà Davide ed egli potrà tornare tranquillamente a corte; se invece sono malevoli, allora glielo farà sapere e a quel punto non gli resterà altro da fare che fuggire e darsi alla macchia.
Nella messa a punto di questa strategia sono particolarmente degne di nota alcune parole di Gionata in quanto assumono un carattere profetico sul destino futuro di Davide quale re di Israele e testimoniano inoltre una fiducia nei confronti dell’amico che va al di là della morte.
14Fin quando sarò in vita, usa verso di me la benevolenza del Signore. Se sarò morto, 15non ritirare mai la tua benevolenza dalla mia casa; neppure quando il Signore avrà eliminato dalla terra ogni uomo nemico di Davide, 16non sia eliminato il nome di Giònata dalla casa di Davide: il Signore ne chiederà conto ai nemici di Davide”. 17Giònata volle ancora far giurare Davide, perché gli voleva bene e lo amava come se stesso (1 Sam 20,14-17).
La terza scena ha come protagonisti Gionata e Saul e si svolge nel contesto di un pranzo. Il re fa notare al figlio che Davide per il secondo giorno consecutivo è assente dalla mensa e per questo gli chiede spiegazioni. Gionata giustifica l’assenza dell’amico riferendo quanto aveva concordato con lui. Saul però si rende conto che il figlio sta prendendo le difese dell’amico, va su tutte le furie e pronuncia parole taglienti sia nei confronti di Davide sia nei confronti di Gionata: “Figlio di una scostumata, non so io forse che tu preferisci il figlio di Iesse, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre? 31Perché fino a quando vivrà il figlio di Iesse sulla terra, non avrai sicurezza né tu né il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo qui da me, perché merita la morte”. E alla replica di Gionata: “Perché deve morire? Che cosa ha fatto?”, Saul reagisce in modo violento palesando che il proposito di nuocere a Davide ha messo radici in modo irreversibile nel suo cuore: Saul afferrò la lancia contro di lui per colpirlo e Giònata capì che suo padre aveva ormai deciso di uccidere Davide.
La quarta scena vede nuovamente protagonisti Davide e Gionata. Attraverso il segnale pattuito, Gionata mette al corrente l’amico delle reali intenzioni del padre nei suoi confronti. Quindi, dopo aver rimandato in città il ragazzo che aveva al suo servizio, rimasto solo, può finalmente incontrare Davide. Il testo riferisce che Davide, subito dopo la partenza del ragazzo, si alzò da dietro la collinetta, cadde con la faccia a terra e si prostrò tre volte, poi si baciarono l’un l’altro e piansero insieme, finché Davide si fece forza. 42E Giònata disse a Davide: “Va’ in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore in questi termini: «Il Signore sia tra me e te, tra la mia discendenza e la tua discendenza per sempre»”.
Don Luigi Pedrini