Carissimi Parrocchiani,
continuiamo a guardare a Mosè nell’ottica del servizio che ha svolto a favore degli israeliti. Oltre a prendersi cura delle loro necessità prime, quelle del mangiare e del bere, lo vediamo impegnato nella preghiera: Mosè prega per il suo popolo, si fa intercessore presso Dio.
La preghiera di intercessione è la caratteristica propria del credente che nello svolgimento del suo servizio avverte il bisogno di affidare il suo operato al Signore. In lui è viva la coscienza di dover mettere a frutto, senza riserve, i propri talenti, cioè di offrire i cinque pani e i due pesci che possiede. Ma è pure consapevole che il moltiplicarli perché tornino a beneficio di tutti e vadano a buon fine questo è opera di Dio: Lui è il vero agricoltore che fa fruttificare la nostra semente. Questa è la ragione per cui Mosè prega a favore del suo popolo.
In proposito è molto illuminante la scelta sorprendente di Mosè in occasione del combattimento contro Amalek. Così riferisce il libro dell’Esodo:
Amalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm. Mosè disse a Giosuè: “Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio”. Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle. Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk. Poiché Mosè sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo (Es 17,8-13).Questo episodio mostra Mosè come il grande intercessore per il suo popolo. Si può constatare leggendo il seguito della vicenda di Mosè che questo servizio di intercessione nella preghiera si ritrova in tutto lo svolgimento della sua missione. Egli intercede continuamente presso Dio: lo fa per gli israeliti, ma anche per singole persone: così ad esempio, intercede su sua richiesta per il faraone (cfr. ES. 12.32); prega per Aronne e Maria perché siano guariti dalla lebbra (cfr. Nm 12,11-16) e anche per se stesso (cfr. Nm 11,10-15).
Tutto questo sta a dire quanto Mosè si è coinvolto nella vita delle persone a lui affidate: in un certo senso sono diventate parte della sua vita e questo lo spinge a farsi garante per loro davanti a Dio.
Don Luigi Pedrini