Carissimi Parrocchiani,
dopo la lunga pausa dovuta ad alcuni importanti appuntamenti parrocchiali, ritorniamo alla vicenda di Mosè.
L’uscita dall’Egitto e l’attraversamento del Mar Rosso hanno costituito per gli Israeliti la loro nascita come popolo di Dio: sono usciti da una terra di schiavitù; hanno intrapreso un cammino di libertà; ma, soprattutto, hanno scoperto un Dio misericordioso che aveva a cuore la loro vita.
Il libro dell’Esodo riferisce che Mosè, subito dopo l’attraversamento del mare, ha elevato a Dio un canto di lode e di ringraziamento. Si trova al capitolo 15 ed è una delle più antiche preghiere bibliche. Vi si scorge il canto del credente che avendo scommesso tutto sul Signore si è visto aprire davanti, in modo inatteso, la strada verso la meta desiderata.
Voglio cantare in onore del Signore: / perché ha mirabilmente trionfato, ha gettato in mare / cavallo e cavaliere (v 1)
La preghiera si apre con la lode entusiasta per Dio che ha sconfitto l’esercito del faraone, che pur sembrava invincibile. Incutevano paura i suoi cavalli che correvano veloci e i suoi cavalieri bene armati: eppure, il Signore ha trionfato su di loro.
Mia forza e mio canto è il Signore, / egli mi ha salvato.
È il mio Dio e lo voglio lodare, / è il Dio di mio padre / e lo voglio esaltare! (v 2)
Tutte le forze avverse che terrorizzavano – quelle esterne: i carri del faraone e il suo esercito; quelle interne: i pensieri deprimenti che volevano far credere che il cammino intrapreso fosse insensato e senza via d’uscita – sono naufragate nelle acque del Mar Rosso.
Gli abissi li ricoprirono, / sprofondarono come pietra.
La sorpresa per gli israeliti è che tutto questo è avvenuto non per le loro forze, ma per una sorprendente iniziativa ‘dall’Alto’ della quale essi sono stati semplicemente spettatori.
La tua destra, Signore, / terribile per la potenza, la tua destra, Signore, / annienta il nemico.
Anche noi possiamo unirci agli israeliti con questo canto. Essi “battezzati in Mosè” cantavano la salvezza ottenuta dal faraone; noi “battezzati in Cristo” cantiamo la salvezza donataci dal Signore e per la quale ciascuno di noi può dire: “Davvero il Signore ha combattuto per me, si è fatto carico della mia vita. Io mi sono affidato a Lui ed Egli mi ha condotto al porto della salvezza”.
Don Luigi Pedrini