San Leonardo Confessore (Linarolo), 21 Settembre 2014
Carissimi Parrocchiani,
dopo la pausa estiva che ci ha dato occasione di osservare più da vicino, nei suoi particolari, la bella Icona della Vergine della Tenerezza, riprendiamo il tracciato del nostro cammino accostando la figura di Mosè.
È un altro sentiero di fede che insieme percorriamo, dopo quello di Abramo, di Giacobbe e di Giuseppe. Ognuno con la sua originalità e la sua ricchezza. La particolarità del sentiero di Mosè e che la sua vicenda è tutt’uno con una vicenda più grande: quella del nascente popolo di Israele, che non è altro che il germe di quella discendenza numerosa come le stelle che Dio aveva promesso ad Abramo e che, poi, puntualmente, aveva riconfermato agli altri patriarchi.
A partire da Mosè il popolo di Israele diventa il vero protagonista di tutta la storia successiva narrata dalla Bibbia. In questa storia non mancheranno significative figure di fede che, per la loro autorevolezza, si affiancheranno ai Patriarchi: pensiamo, ad esempio, al profeta Geremia, al sapiente Ben Sirach, allo stesso re Davide.
Eppure, d’ora in avanti, l’interlocutore fondamentale con Dio è il popolo di Israele. Dio dialoga con questo popolo che non può vantare meriti né di grandezza e di potenza; né di bravura e di fedeltà. La sua carta vincente è semplicemente quella di essere termine dell’amore preveniente, gratuito e fedele di Dio che lo ha scelto e lo ha privilegiato sugli altri popoli.
Riprendendo l’immagine iniziale del sentiero possiamo dire che i cammini di fede di Abramo, di Giacobbe, di Giuseppe e, ora, di Mosè sono indubbiamente sentieri importanti per elevarci verso la vetta della contemplazione di Dio. Tuttavia, la strada maestra è il filo rosso costituito da questo dialogo che Dio intesse con il popolo di Israele. Un filo che attraversa il solco della storia umana, la segna ed è emblematico per ogni cammino di fede.
La decisività di questo dialogo tra Dio e il popolo di Israele sta nel fatto che ha il suo punto di arrivo in Gesù che è il Verbo di Dio rivestito di umanità, la Parola eterna di Dio fatta carne. In quanto si realizza pienamente in lui l’incontro tra Dio e l’umanità, possiamo dire che in Gesù dialogo iniziato tra Dio e l’umanità rappresentata dal popolo di Israele raggiunge il suo scopo e il suo compimento.
Noi contempleremo questo dialogo seguendo i passi di Mosè, che è stato un vero padre per il popolo di Israele: grazie a lui Israele è nato come popolo di Dio, ha intrapreso una via di libertà, ha imparato a conoscere Dio.
Pertanto, in Mosè ci è offerta una finestra privilegiata per poter contemplare nella fede la storia che andiamo ad iniziare.
Don Luigi Pedrini