19 Agosto 2012

San Leonardo Confessore (Linarolo), 19 Agosto 2012

Carissimi Parrocchiani,

dopo la pausa dovuta alle ferie estive, riprendiamo le fila del nostro discorso. Ci siamo già soffermati sul v. 2 del capitolo 37 della Genesi che offre un primo spiraglio sulla vita interna della famiglia di Giacobbe; ora, consideriamo i versetti successivi che riferiscono un ulteriore elemento di tensione capace di creare tra i figli di Giacobbe una dolorosa divisione.

 [3]Israele (= è il nuovo nome che Dio ha dato a Giacobbe) amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica dalle lunghe maniche.

 La tensione è generata dal fatto che Giuseppe è tra tutti il figlio più caro a Giacobbe, tanto da essere oggetto di un amore preferenziale da parte del padre.

Compare qui il tema della preferenza paterna che, peraltro, già abbiamo incontrato nei capitoli precedenti: pensiamo ad Abele ‘preferito’ da Dio rispetto a Caino; ad Esaù preferito da Isacco rispetto a Giacobbe. Dunque, qui riappare lo stesso tema: Giacobbe predilige Giuseppe tra tutti i suoi figli.

Il testo spiega anche la ragione: Giuseppe “era il figlio avuto in vecchiaia”. E’ una ragione che ha una sua plausibilità: effettivamente, l’esperienza attesta che il padre ha un rapporto speciale con il bambino che gli viene partorito in un tempo in cui la vita comincia a declinare. Tuttavia, questa spiegazione non soddisfa del tutto. Infatti, si potrebbe obiettare che per sé questo dovrebbe chiamare in causa, a maggior ragione, Beniamino, essendo l’ultimo figlio avuto da Giacobbe.

Il testo precisa, inoltre che l’amore preferenziale del padre si è reso manifesto in una distinzione significativa: mentre il resto dei fratelli indossava abiti da lavoro, Giuseppe indossava una veste con le maniche lunghe che gli arrivavano fino ai polsi e con l’orlo che giungeva fino ai piedi. Stando all’indicazione di alcuni testi biblici – come ad esempio 2 Sam. 13,18 – secondo i quali la veste lunga era l’abito proprio della principessa o comunque di una persona di alto grado, possiamo affermare che Giuseppe vestiva in casa sua come un principe. Dobbiamo aggiungere che questa veste fa qui, per la prima volta, la sua comparsa e svolgerà, all’interno di tutta la vicenda, un ruolo molto importante.

Dunque, Giacobbe fa questo regalo al figlio prediletto, un regalo che, chiaramente, tende a innalzare Giuseppe al di sopra degli altri fratelli, non senza ripercussioni al loro interno, come testimonia il versetto immediatamente successivo.

 [4]I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non potevano parlargli amichevolmente.

 Ma su questo versetto rifletteremo la prossima volta.

Don Luigi Pedrini