2 Giugno 2013

San Leonardo Confessore (Linarolo), 02 Giugno 2013

Carissimi Parrocchiani,

prima di andare oltre l’amara delusione vissuta da Giuseppe di vedersi dimenticato da una persona che aveva reputata come un vero amico, voglio sostare ancora per qualche considerazione in merito.

Una prima considerazione: abbiamo visto che Giuseppe, anche in prigione, ha agito bene; tuttavia, questa rettitudine di comportamento non gli ha ottenuto la liberazione sperata. Il coppiere, una volta ottenuta la liberazione, dimentica Giuseppe nel buio della prigione.

Questo triste particolare viene a dirci che l’uomo, facilmente, dimentica chi gli ha fatto del bene. Quando si è nella necessità, allora, si desidera trovare qualcuno da cui ricevere aiuto. Una volta ottenuto quello che si cercava, ci si scorda quasi subito del bene ricevuto e anche di colui che è venuto in nostro soccorso.

In questo contesto, forse possiamo meglio comprendere le parole di Gesù, quando esorta a fare del bene gratuitamente, senza cercare la ricompensa dagli uomini:

[1] State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. [2] Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. [3] Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, [4] perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà (Mt 6,1-4).

 Il motivo per cui Gesù dà questo consiglio non è tanto per mettersi al riparo dall’amara delusione di non essere ricambiati, ma perché è il bene stesso che richiede la gratuità. Un bene fatto in vista del ringraziamento o del contraccambio, assomiglia più ad un investimento, ad un commercio piuttosto che a un dono. In ogni caso, non è il riflesso di quel bene vero che Dio opera per noi e che ha il marchio della gratuità: “Se fate del bene a chi a sua volta potrà farvi del bene, che cosa fate di straordinario?” (Lc 6,33-34).

Per questo la tradizione cristiana, sulla scorta delle parole di Gesù, è unanime nel consigliare di fare il bene in modo nascosto.

 Don Luigi Pedrini