San Leonardo Confessore (Linarolo), 05 Agosto 2012
Carissimi Parrocchiani,
abbiamo iniziato il mese di agosto, tempo tradizionalmente legato a qualche pausa di riposo che ci concediamo dopo un anno di attività. Ho pensato, allora, di lasciare provvisoriamente il commento alla vicenda di Giuseppe per fare qualche considerazione sul tempo delle ferie.
Ho letto che quest’anno il 50 % degli italiani rinuncerà ad andare in vacanza. Questo è, chiaramente, un sintomo della crisi in atto che si fa sentire pesantemente sul bilancio familiare.
Tuttavia, la rinuncia ad andare via non dovrebbe impedire di concedersi ugualmente un tempo di “vacanza”. Condivido pienamente quanto scrive Gian Domenica Bagatin, psicologo e psicoterapeuta a Trieste: “Vacanza è riposo, silenzio, meditazione. Più che momenti liberi, questi spazi sono un’esperienza in cui ciascuno di noi, nel ritmo frenetico del luogo di lavoro o nel momento del ripetersi dei gesti quotidiani, riesce a trovare il bandolo della propria esistenza, a immaginare e sognare nuovi paesaggi”. La vacanza è, dunque, quel momento che dovrebbe permettere di vivere le azioni quotidiane, spesso ripetitive e talvolta monotone, in modo non concitato e inquinato dalla preoccupazione del “fare”, ma “riposato”, con freschezza e creatività.
È possibile anche rimanendo nel proprio ambiente mettere in atto qualche piccolo accorgimento con cui darsi un altro passo che consenta di vivere il quotidiano in una dimensione più tranquilla, che aiuta a stare meglio con se stessi e, quindi, a capire meglio quello che si sta vivendo. Diceva Hetty Hillesum nel suo diario: “A volte siamo così distratti e sconvolti da ciò che ci capita che poi fatichiamo a ritrovarci. Eppure si deve. Non si può affondare in ciò che ci circonda”.
In questi giorni una persona amica mi ha mandato una riflessione sulle vacanze. Già il titolo è significativo: “Dieci consigli utili per una vacanza da cristiani”: vuole richiamare che anche in vacanza il cristiano porta con sé la sua identità. È tempo di stacco dalla vita usuale, ma non tempo di evasione e di disimpegno in rapporto a ciò che è costitutivo della nostra persona.
Tra questi dieci consigli mi sono ritrovato in particolare nell’invito a concedersi in questo tempo qualche buona lettura, mettendosi in ascolto anche di un libro che edifichi lo spirito; inoltre, l’invito a mettere in programma – se appena possibile – la visita ad una cattedrale o a un santuario; come pure, l’invito a non dimenticare il Signore in questo periodo in cui finalmente cade l’obiezione del “non ho tempo” che qualche volta affiora durante l’anno a motivo delle tante occupazioni. Pure degno di nota è la citazione del consiglio che don Bosco dava ai suoi ragazzi, un consiglio lapidario, ma per questo anche molto incisivo: “Stai allegro, divertiti, ma non peccare!”. E da ultimo ho trovato saggio il consiglio di avere attenzione anche per gli altri, specialmente per chi più ci è vicino. Se è vero che le ferie sono l’occasione per concedersi il meritato riposo, non per questo devono diventare un tempo in cui si pensa solo a se stessi. Ricordava giustamente san Josemaria Escrivà che “la santità e l’autentico desiderio di raggiungerla non si concede né soste, né vacanze”. In questo orizzonte a tutti l’augurio di “Buone Ferie”!
Don Luigi Pedrini