Calendario Liturgico
Domenica 4 (II Avv.)
ore 8.00: per la comunità
ore 9.30 (a S. Damiano): Mario, Lina e Santina
ore 11.00: Carla e Felice Furiosi
Lunedì 5:
ore 16.30
Martedì 6:
ore 16.30
Mercoledì 7:
ore 17.00 (Prefestiva) per la comunità
Giovedì 8 (Immacolata):
ore 8.00: fam. Eginardi
ore 9.30 (a S. Damiano): Suore Pianzoline defunte
ore 11.00:Tina, Angelo e Giuseppina
Venerdì 9 (S. Siro):
ore 16.30
Sabato 10:
ore 17.00: per la comunità
Domenica 11 (III Avv.)
ore 8.00: per la comunità
ore 9.30 (a S. Damiano): Carlo e Rachele
ore 11.00: Luisa, Luigi, Rita e Virginio
Messaggio
Cari fratelli,
le letture di oggi ci dicono che la venuta del Messia è accompagnata da molti doni:
- il dono dello Spirito che trasforma l’uomo colmandolo di sapienza, di fortezza e di amore.
- Il dono della giustizia ispira poi decisioni eque per i poveri e gli oppressi.
- Il dono della pace ricompone il mondo diviso in un quadro armonico e felice.
- Il dono della perseveranza e consolazione, come dice Paolo, alimenta la speranza e l’attesa, pur in mezzo alle difficoltà della vita.
- Il dono dell’amore ci unisce in un solo animo ed una sola voce per accoglierci gli uni gli altri.
- Il dono della conversione infine ci introduce nel Regno dei cieli vicino.
Il Battista proclama lo stesso messaggio di Cristo: “Convertitevi: il Regno dei cieli è vicino!”. Il precursore ed il discepolo, cioè chiunque si riferisce a Cristo, devono essere fedeli alla sua parola.
Paolo infine ci ricorda che tutti sono chiamati da Cristo. Egli viene a salvare tutto l’uomo, nella sua totalità di carne e di spirito. Giovedì è anche la solennità dell’Immacolata Concezione. Questa festa ci ricorda la speciale predilezione di Dio verso Maria, unica creatura preservata dal peccato originale, cioè da quella contraddizione che mina il profondo della nostra anima. Essa è chiamata al dialogo di amore con Dio, ma c’è in lei qualcosa di oscuro e di ribelle che la spinge a rifiutarlo, facendo di se stessa il termine ed il fine di ogni amore. Maria, creatura eletta, ebbe il privilegio unico di essere esente da questa perversione del desiderio. Ella è il modello della totale e mai incrinata dedizione al progetto divino, dal primo all’ultimo istante della sua esistenza terrena.