Cari fratelli,
è Pasqua, la Pasqua del Signore.
La proclamazione dell’angelo “è risorto” esprime la fede della Chiesa nel Cristo vivente ed operante nella storia, dopo la sua morte.
Quell’evento, la cui fenomenologia ci sfugge, perché nessuno è stato testimone diretto, segna la nostra vita di salvati.
Le prime testimoni indirette della risurrezione sono le donne, persone inabilitate nel mondo orientale a testimoniare in sede giuridica.
Non si può quindi pensare ad un’invenzione della Chiesa delle origini, ma ad un dato inserito nella stessa trama di quegli eventi straordinari manifestatisi all’alba di quel primo giorno della settimana.
Evento trascendente, la Pasqua del Signore ha lasciato segni nella storia e nel mondo.
Non è più la Pasqua mosaica, antico rito di passaggio, divenuto memoriale della fuga dall’Egitto, ma un evento nuovo la cui portata è incredibile e stupefacente ad un tempo, per l’enorme valenza che investe ciascuno di noi: il Dio che si riveste di carne mortale e si sacrifica volontariamente sull’altare della croce e che, risorgendo, ci chiama tutti a con dividere la sua vita divina.
Domenica prossima sarà tra di noi il vescovo per il sacramento della Confermazione a nove nostri ragazzi: è un momento importante per la nostra comunità che vede crescere i suoi ragazzi e li accompagna nel loro cammino di fede.
Con mercoledì prossimo inizierò la benedizione pasquale delle famiglie al pomeriggio cominciando da Vaccarizza.
A tutti caloroso augurio di una santa Pasqua.
Don Emilio