13 MARZO 2022

Cari fratelli,

le letture di oggi ci portano alla contemplazione delle grandi rivelazioni che Dio fa di sé stesso.

La rivelazione di Dio, anche se oscura e notturna, richiede però sempre un cuore attento ed aperto.

Abramo è colui che crede e questa è l’opera fondamentale che Dio gli accredita, cioè annota nel libro della vita.

La fede ci fa scoprire un Dio vicino, un Dio alleato, pronto ad impegnarsi per noi.

Dovremmo riscoprire il senso dell’alleanza e dell’amore di Dio, contro la facile tentazione della superficialità e della sterilità.

La rivelazione suprema di Dio è nel Figlio che, nella debolezza della sua umanità, apre in modo evidente il mistero della sua divinità nascosta.

La Quaresima ha al centro la trasfigurazione pasquale ed è perciò protesa verso la manifestazione del volto di Cristo.

Quel volto insanguinato e coronato di spine dovrebbe essere al centro del nostro sguardo e della nostra meditazione.

La rivelazione del mistero avviene ora nella vita di grazia e di fede, ma, ci ammonisce Paolo, sarà piena quando Cristo trasfigurerà il nostro corpo per conformarlo al suo corpo glorioso.

Dobbiamo perciò preparare ogni giorno il nostro corpo, cioè il nostro essere e la nostra vita ad essere simile al corpo di Cristo.

ln questi giorni cari fratelli avete dato una altissima prova di carità e di condivisione per la tragedia che ha colpito il popolo ucraino: sono arrivate offerte e beni al di là di ogni aspettativa, segno che la partecipazione alla sventura di quel popolo ha ferito veramente il cuore di tanti, anche in questi tempi in cui sembra prevalere un individualismo egoista ed indifferente.

È proprio questo lo spirito della Quaresima: il non chiudere gli occhi davanti al fratello bisognoso.

Non dimentichiamo le parole del cardinale Borromeo all’Innominato nei Promessi Sposi: “Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia”.

A tutti una buona settimana.

Don Emilio