Cari fratelli,
nella liturgia di oggi possiamo percepire il clima ormai natalizio che promana dalle letture proposte alla nostra attenzione.
Michea esclama: “Da Betlemme uscirà il dominatore di Israele”.
Nel salmo 80 si invoca: “Pastore d’Israele, vieni in nostro soccorso, volgiti e visita questa vigna”.
Nella lettera agli Ebrei Cristo esclama: “Ecco io vengo o Dio per fare la tua volontà”.
Ed Elisabetta domanda a Maria: “A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?”.
Si celebra dunque una venuta gioiosa, l’ingresso di Dio nella nostra storia e nella nostra carne.
È lo stupore sempre nuovo dell’incontro con l’infinito e l’eterno.
Scrive il poeta indiano Tagore (non cristiano): “Mi hai fatto senza fine: questa è la tua volontà. Questo fragile vaso tu continuamente riempi di vita sempre nuova. In questo piccolo flauto di canna hai soffiato melodie eternamente nuove. Quando mi sfiorano le tue mani immortali questo piccolo cuore si perde in una gioia senza confini. In queste piccole mani scendono i tuoi doni infiniti. Passano le età e tu continui a versare e ancora c’è spazio per riempire”.
Dio si fa corpo e storia ponendo nella fragilità della nostra natura un germe di immortalità.
Noi col nostro corpo e la nostra storia dobbiamo muoverci verso di Lui per far nascere l’abbraccio della riconciliazione tra cielo e terra.
Venerdì vigilia di Natale è giornata dedicata tradizionalmente al sacramento della Riconciliazione.
Io sarò a disposizione per tutto il giorno.
Dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 16.00 alle 18.00 mi troverete in Chiesa.
Sarò comunque presente in casa per chi avesse altre necessità.
A tutti una buona settimana e un Buon Natale.
Don Emilio