Cari fratelli,
le circostanze presenti ci impongono severe limitazioni nel nostro modo di vivere il Natale, non ultima l’anticipazione alle 20.30 della Messa della notte.
Per le confessioni è sempre possibile contattarmi, onde fissare eventuali appuntamenti.
Io sarò presente in chiesa lunedì e martedì prima o dopo la messa.
Mercoledì e giovedì sarò in sacrestia (o in casa) dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 16.00 alle 18.00: siamo tutti invitati a non creare affollamenti, per tutelare noi ed i nostri cari.
Tutte le letture che vengono proposte alla nostra meditazione per il S. Natale rivelano un sottile collegamento con la Pasqua.
Bisogna superare il troppo facile sentimentalismo natalizio, sostenuto dal folklore, dai consumi e dal candore della neve, dal notturno poetico alimentato spesso da quella che giustamente un autore chiama “melassa religiosa”.
Bisogna invece recuperare il Natale come inizio dell’incontro pasquale tra umanità e divinità, tra creatura e creatore.
La parola fondamentale è l’incarnazione, la nascita cioè di Cristo nella carne, nascita di ogni uomo come evento santo ed ancor più nascita di ogni credente “non da carne né da volere di uomo ma da Dio”.
Vita, persona e storia dell’uomo sono ora innervate di eternità, senza essere annientate in un panteismo disumano.
Giorno di consolazione dunque e radice di pace, di serenità, di apertura e di libertà.
A tutti il mio augurio.
Don Emilio