Carissimi Parrocchiani,
come saprete nel prossimo ottobre il Papa Paolo VI verrà proclamato santo. Riporto qui tre testi che ho trovato molto illuminanti in riferimento al Vangelo di questa domenica 23° del tempo ordinario.
Nel primo testo Paolo VI rispondendo alla domanda: “Chi è Gesù?” scrive:
Gesù è il centro della storia e del mondo; Egli è Colui che ci conosce e ci ama; è il compagno e l’amico della nostra vita; è l’uomo del dolore e della speranza […] Come noi, e più di noi, Egli è stato piccolo, povero, umiliato, lavoratore, … Per noi, ha parlato, ha compiuto miracoli, ha fondato un regno nuovo è Gesù Cristo è il principio e la fine; è il segreto della storia; è la chiave dei nostri destini, è il mediatore, il ponte, fra la terra e il cielo. Egli è per antonomasia il Figlio dell’uomo, perché Egli è il Figlio di Dio, eterno, infinito; è il Figlio di Maria, la benedetta fra tutte le donne…
Sullo sfondo del secondo testo c’è invece la domanda: “Chi è Gesù per noi?”. La risposta che dà ruota attorno a un’affermazione ricorrente: “Tu ci sei necessario”.
O Cristo nostro unico Mediatore.
Tu ci sei necessario per venire in comunione con Dio Padre, per diventare con Te suoi figli adottivi, per essere rigenerati dallo Spirito Santo.
Tu ci sei necessario o solo vero Maestro delle verità recondite e indispensabili della vita.
Tu ci sei necessario, o Redentore nostro, per scoprire la nostra miseria morale e per guarirla
Tu ci sei necessario, o Fratello primogenito del genere umano, per ritrovare le vere ragioni della fraternità fra gli uomini.
Tu ci sei necessario, o grande Paziente dei nostri dolori, per conoscere il senso della sofferenza e per dare ad essa un valore d’espiazione e di redenzione.
Tu ci sei necessario, o vincitore della morte, per liberarci dalla disperazione e dalla negazione e per avere la certezza che non tradisce in eterno.
Tu ci sei necessario, o Cristo, per imparare l’amore vero e per camminare nella gioia e nella forza della tua carità la nostra via faticosa, fino all’incontro finale con Te amato, atteso, benedetto nei secoli.
Il terzo testo è una preghiera che si trova nei Diari giovanili scritta da Paolo VI nel 1931 quando era ancora un giovane prete di 33 anni. Esprime il desiderio di percorrere, senza riserve, la via di Cristo.
Io confido in Te / perché in nessuno posso confidare / e di me debbo diffidare.
Signore / come frenerò questo superbo desiderio di scienza / di gonfio sapere, di studio appassionato, / sì che Tu solo sia mia luce e mia intima pace?
Come imparerò l’impossibile preghiera/ preghiera immobile, fervida, / umile, generatrice d’azione?
Come imparerò l’impossibile umiltà, / umiltà vera che è il recipiente della carità, / umiltà necessaria che è la regola della via giusta, / umiltà soave senza di che l’azione è disordine / umiltà lontana da me più che le stelle del cielo?
Come imparerò a non lamentarmi mai, / ad essere caritatevole, / a stimare i miei fratelli, / ad amare gli antipatici, / a non giudicare alcuno?
Potrò io, non dico compiere l’eroismo / senza il quale non vi è santità, / ma compiere i più elementari sacrifici / con animo povero, con cuore puro, con perseveranza forte e serena?
Io vorrei tutto questo, / perché vorrei amarti.
Mio Dio, Padre, Infinitamente Padre, / lo voglio / perché confido ciecamente in Te.
Confido in Te, confido che Tu trionfi in me, Padre. Amen.
Don Luigi Pedrini