Carissimi Parrocchiani,
continuiamo il racconto dell’esilio di Davide. Nonostante la benevolenza da lui dimostrata sempre nei confronti di Saul, non ottiene dal re che una temporanea tregua delle sue ostilità. Infatti, Saul dopo una momentanea tregua ritornava nel suo animo malato a nutrire pensieri di ostilità nei confronti di Davide che si trova così a dover prolungare il suo esilio.
È un tempo di grande prova nel quale Davide sperimenta tutto il dolore di vedersi estromesso dalla sua patria, dalla terra promessa: si trova a vivere in una terra dove Jahwé non è riconosciuto e domina l’idolatria.
Sono anni segnati anche da un susseguirsi di chiaroscuri che che mettono in luce la grandezza di Davide sia sotto il profilo dell’uomo ricco di umanità; sia sotto il profilo dell’uomo esperto di strategie militari; sia sotto il profilo dell’uomo che crede e si affida Dio.
Sotto il profilo dell’uomo ricco di umanità va ricordato il suo incontro con Abigail (Cfr. 1 Sam 25,1-41) la moglie di Nabal, uomo tanto ricco quanto stolto. Infatti si dimostra profondamente ingrato nei confronti di Davide: nonostante i tanti benefici che ha ricevuto da Davide e dai suoi uomini per tutto il tempo che gli è vissuto accanto, si rifiuta di dare la provvigione di cibo che Davide gli chiede per sfamare quanti sono al suo servizio. Davanti a questo comportamento stolto e arrogante Davide si indispettisce e si muove con i suoi uomini contro di lui con l’intenzione di assalirlo e ottenere con la forza quello che non gli concede per gratitudine.
A questo punto, però, il racconto riferisce l’intervento di Abigail, moglie di Nabal che va incontro a Davide, gli parla, lo induce ad abbandonare il proposito di farsi giustizia e a far prevalere la misericordia nei confronti della sua famiglia. Abigail intercede offrendo a Davide generosi donativi, parla con saggezza e con profondo rispetto e Davide si lascia volentieri disarmare dalla generosità e dalla sapienza di questa donna. Mette da parte con molta umiltà il proposito maturato dal puntiglio di voler dare una lezione a Nabal e accoglie prontamente e benevolmente la richiesta di Abigail lodando Dio di averla ispirata a venire da lui:
Davide disse ad Abigàil: “Benedetto il Signore, Dio d’Israele, che ti ha mandato oggi incontro a me. 33Benedetto il tuo senno e benedetta tu che sei riuscita a impedirmi oggi di giungere al sangue e di farmi giustizia da me. 34Viva sempre il Signore, Dio d’Israele, che mi ha impedito di farti del male”. 35Davide prese poi dalle mani di lei quanto gli aveva portato e le disse: “Torna a casa in pace. Vedi: ho ascoltato la tua voce e ho rasserenato il tuo volto” (1 Sam 25,32-35).
Nabal muore di lì a poco e Davide aggiungerà Abigail ad Achinoam di Izreel, la moglie che aveva preso dopo che aveva dovuto abbandonare Mical la figlia di Saul.
don Luigi Pedrini