Carissimi Parrocchiani,
concludevo la settimana scorsa dicendo che attorno a Davide, nonostante l’atteggiamento di ostilità che Saul viene assumendo nei suoi confronti, viene a crearsi un ambiente amico dove ci sono persone che palesemente gli dimostrano stima e affetto.
Tra queste non possiamo passare sotto silenzio almeno due persone: anzitutto, Mical, la figlia minore di Saul. Il padre si accorge che il cuore della figlia si è legato a Davide e, assecondando il suo desiderio, gliela promette in sposa. La promessa viene adempiuta in seguito a una impresa militare contro i Filistei nella quale Davide riporta una schiacciante vittoria (Cfr. 1 Sam 18,20-30). Mical, poi, sarà determinante per l’incolumità di Davide. Sarà proprio lei ad aiutarlo a sfuggire all’ennesimo tentativo del padre di ucciderlo. Si legge al riguardo nel testo biblico: Saul mandò messaggeri alla casa di Davide per sorvegliarlo e ucciderlo il mattino dopo. Mical, sua moglie, avvertì Davide dicendo: “Se non metti in salvo la tua vita questa notte, domani sarai ucciso”. 12Mical calò Davide dalla finestra e quegli partì di corsa e si salvò (1 Sam 19,11-12).
In secondo luogo, va ricordato Gionata, il figlio maggiore di Saul, l’erede legittimo al trono, che instaura una profonda amicizia con Davide. Questa amicizia è come un tassello luminoso che viene a incastonarsi nella situazione contraddittoria che viene a crearsi attorno a Davide nel vedersi sempre più allontanato e guardato con sospetto dal re, che ora è diventato anche suo suocero. Il testo afferma che la vita di Giònata s’era legata alla vita di Davide, e Giònata lo amò come se stesso (1 Sam 18,1b).
In effetti, questa amicizia, suggellata quasi in modo sacramentale attraverso un patto di impegno reciproco e con il dono che Gionata fa all’amico della sua armatura e della sua veste, sarà pure decisiva per la salvezza di Davide. In diverse occasioni, infatti, Gionata interverrà a difendere l’amico presso il padre.
Gionata muore molto giovane mentre combatte fianco a fianco di Saul. Quantunque non condividesse l’ostilità che il padre nutriva nei confronti di Davide, tuttavia gli è stato sempre vicino fino a morire con lui sul campo di battaglia.
Quando Davide si troverà a intessere per l’amico l’elogio funebre, ricorderà espressamente il dono di questa amicizia del tutto disinteressata e la qualificherà “preziosa più che amore di donna” (2 Sam 1,26). Scrive in proposito Rossi de Gasperis: “Solo chi non conosce, e non ha mai conosciuto, il legame sereno e infrangibile, che un purissimo amore di amicizia può stabilire tra due persone, […], può essere indotto a sospettare tra Gionata e Davide un rapporto men che puro. I due versetti che raccontano l’addio dei due giovani, il loro abbracciarsi e baciarsi nel pianto, prima di separarsi, nel nome del Signore, valgono più di un lungo trattato filosofico sull’amicizia” (cfr. 1 Sam 23,15-18).
don Luigi Pedrini