Carissimi Parrocchiani.
dopo la pausa delle Feste Natalizie riprendiamo il filo della vicenda di Davide. Si tratterebbe di seguire ora gli avvenimenti che vanno dalla sua venuta a corte fino al momento in cui comincia a regnare dopo la morte di Saul. Non avendo, però, la possibilità di entrare nel dettaglio di questo resoconto storico, ci limiteremo a fare due affondi trasversali con i quali prenderemo in considerazione prima la sua amicizia con Gionata e poi la sua testimonianza di umiltà. Vale, tuttavia, la pena richiamare, sia pure per accenni, l’intera sequenza degli avvenimenti così che possiamo situare meglio nel loro contesto le due focalizzazioni che faremo.
A partire dal capitolo 16 il racconto presenta Davide come colui che si affianca a Saul e dà inizio al cammino di ascesa che lo porterà a succedergli sul trono. Dunque, da una parte c’è Saul, il re che rifiutato da Dio che è ormai votato al declino; dall’altra c’è Davide, il re prescelto e consacrato nel segreto dal profeta Samuele. Proprio questo loro affiancarsi fa risaltare sempre più nitida, la figura di Davide come colui che possiede la statura del vero re.
Stando al testo che già abbiamo commentato, il primo incontro tra Saul e Davide sarebbe avvenuto in occasione della sua visita ai fratelli accampati nella valle del Terebinto. Tuttavia, il testo ha conservato anche un’altra tradizione secondo la quale Davide sarebbe stato chiamato a corte per le sue doti di musicista e così rallegrare con la sua cetra il cuore intristito del re Saul.
Nella descrizione sintetica della personalità di Davide offerta al versetto 18 del cap. 16 si dice che egli sa suonare ed è forte e coraggioso, abile nelle armi, saggio di parole, di bell’aspetto, e il Signore è con lui. Sta di fatto che Saul in seguito alla vittoria su Golia comincia a prendere Davide in seria considerazione: in quel giorno lo prese con sé e non lo lasciò tornare a casa di suo padre (1 Sam. 18,2); lo coinvolge nelle imprese militari e gli assegna un ruolo sempre più da protagonista. Il testo sottolinea che a Davide tutto riesce bene e che le sue imprese militari incontrano il gradimento del popolo, dei ministri di Saul e delle donne delle città di Israele.
Ma “come spesso avviene” – la sottolineatura è di Rossi de Gasperis – “proprio l’entusiasmo delle donne per qualcuno fa ingelosire e incupire un altro” (Prendi il libro, 120). Infatti, comincia ad affiorare nell’animo già malato di Saul il tarlo della gelosia che lo porta a intraprendere anche azioni sconsiderate contro Davide. Più di una volta inveisce contro di lui mentre sta suonando per confortarlo e cerca con la lancia di colpirlo a morte (cfr. 1 Sam 18,5-16; 19,9-10). Allo scopo di riuscire nel suo intento lo espone al pericolo in campo di battaglia perché abbia a soccombere sotto la mano dei Filistei.
Ma in tutte queste situazioni Davide riesce a sfuggire alla morte e, anzi, continua a passare, dal punto di vista militare, di successo in successo. Sotto il suo comando, si moltiplicano infatti le vittorie sui Filistei (cfr. 1 Sam 18,12.28-30; 19,8).
Così, attorno a Davide viene a crearsi una situazione contraddittoria: da una parte si trova a subire le ingiustizie di Saul; dall’altra, si diffonde anche un ambiente amico che nutre grande stima nei suoi confronti.
don Luigi Pedrini