Carissimi Parrocchiani,
prima di inoltrarci sul sentiero del re Davide e utile aprire una parentesi storica per far luce su come sono andate le cose dopo la morte di Mosè. Precisamente si tratta di vedere in quale modo è avvenuto l’insediamento degli Israeliti nella Terra Promessa e come si è arrivati all’istituzione della monarchia nella quale viene in primo piano la figura del re.
Consideriamo, anzitutto, l’insediamento nella Terra Promessa. Abbiamo concluso il sentiero di Mosè riferendo che al patriarca, sul finire della sua vita, è concesso di contemplare dall’alto del monte Nebo tutta la terra che Dio, secondo la promessa fatta ad Abramo, ha destinato al popolo di Israele: la terra di Canaan che si estende dal deserto del Negheb fino alle pendici del monte Hermon, il monte da cui nasce il fiume Giordano che attraversa interamente la Terra Promessa e conclude la sua corsa sfociando nel Mar Morto.
Gli avvenimenti relativi alla conquista della terra e al primo insediamento degli Israeliti sono narrati da due libri dell’Antico Testamento: il libro di Giosuè e il libro dei Giudici.
Entrambi raccontano come gli Israeliti sono arrivati a stabilirsi nella Terra di Canaan; tuttavia, il modo con cui si pongono di fronte all’intera vicenda è molto differente.
Nella prospettiva del libro di Giosuè la conquista della terra è avvenuta in un tempo piuttosto breve con una sorta di guerra-lampo grazie alla quale Israele si è imposto decisamente sulle popolazioni cananee: il libro ha il tono di un’epopea celebrativa dell’impresa compiuta da Giosuè.
Nella prospettiva del libro dei Giudici le cose sarebbero andate, invece, in modo molto diverso: l’insediamento nella Terra Promessa è avvenuto in un arco di tempo prolungato, gli Israeliti hanno fatto fatica ad avere la meglio sugli abitanti del luogo e, anzi, per un certo tempo hanno dovuto convivere con loro non senza subire angherie e umiliazioni. Il libro dei Giudici racconta, dunque, gli avvenimenti con uno sguardo più realistico.
Anticipiarno fin da ora che non è conveniente domandarsi chi ha ragione e neppure di insinuare che i due libri siano in contraddizione fra loro. Si tratta di due prospettive diverse. La finalità perseguita nel narrare questi avvenimenti è diversa. È invece conveniente spendere una parola sul resoconto storico offerto da entrambi. Lo faremo cominciando dal Libro di Giosuè.
Don Luigi Pedrini