2 Ottobre 2016

Carissimi Parrocchiani,

dopo aver riferito su come è avvenuta la morte di Mosè, apriamo un confronto con la morte di Gesù per cogliere somiglianze e diversità.

Un primo particolare che crea affinità è il contesto di solitudine che caratterizza sia la morte di Mosè, sia la morte di Gesù. Anche Gesù, come Mosè, è morto ‘solo’ come annota Marco nel suo Vangelo “tutti, abbandonatolo, fuggirono” (Mc 14,50).

L’affinità però si accompagna a una profonda differenza tra queste due solitudini: la solitudine di Mosè è in un certo senso ‘voluta’ perché di sua volontà si allontana dal popolo; la solitudine di Gesù, invece, è un fatto doloroso a cui va incontro e che Egli accetta: non lui si è separato dagli altri, ma al contrario gli altri, i discepoli, per paura lo lasciano solo nel momento in cui necessita di un maggiore aiuto.

La seconda affinità la riconosciamo nello spirito di obbedienza con cui sia Mosè, sia Gesù sono andati incontro alla morte. Mosè si allontana dal popolo in obbedienza al comando di Dio; Gesù intraprende il viaggio verso Gerusalemme e si consegna ai capi religiosi di Israele che stanno tramando contro di Lui in pieno ossequio alla volontà del Padre. Lo rimarca bene san Paolo nella lettera ai Filippesi, nel famoso inno cristologico.afferma che Gesù si è fatto obbediente fino alla morte e alla morte di croce (Fil 2,8) Anche Gesù, come Mosè, si è consegnato pienamente, senza riserve alla volontà di Dio.

Una terzo particolare che accomuna la morte di Mosè e quella di Gesù è la sofferenza.

La sofferenza che vive Mosé non è solo quella che accompagna normalmente il momento del trapasso da questa vita; non è solo quella della solitudine; è anche quella di non aver potuto realizzare fino in fondo il desiderio di entrare nella Terra promessa: egli può contemplarla dall’alto del monte, ma è impedito a entrarvi. Proprio quella terra che appartiene a lui come a nessun altro, che era diventata ormai parte della sua vita e la ragione della sua missione, non gli viene concessa.

Anche Gesù ha vissuto qualcosa di analogo: egli ha sempre vissuto per i discepoli, per loro ha dato tutto se stesso; sono diventati parte della sua stessa vita; eppure, alla fine della vita, ha vissuto la grande sofferenza di perdere tutto, di vedersi rifiutato proprio da coloro che aveva chiamato a seguirlo più da vicino.

Dunque, varie somiglianze avvicinano la morte di Mosè a quella di Gesù; tuttavia, si deve dire che la morte di Gesù è stata ancora più dolorosa e umiliante per il fatto che in essa ha avuto molta parte la cattiveria degli uomini.

 Don Luigi Pedrini