San Leonardo Confessore (Linarolo), 13 Ottobre 2013
Carissimi Parrocchiani,
dopo aver ricordato la libertà interiore con cui Gesù ha vissuto l’umiliazione di essere arrestato e fatto prigioniero, voglio ricordare che anche vicino a noi non manca la testimonianza di persone che, attingendo forza della fede, hanno vissuto con coraggio e speranza la dura prova del carcere.
Fra tante testimonianze, voglio ricordare quella di Francesco Nguyen Van Tuan, vescovo di Saigon, capitale del Viet Nam. Tutta ha avuto inizio il 23 aprile 1975 quando Paolo VI lo ha promosso arcivescovo coadiutore a Saigon. La nomina venne interpretata come espressione di un complotto di Roma contro il regime comunista e, per questo, il 15 maggio 1975 venne arrestato e portato in prigione. Nel ricordare quella dolorosa esperienza, il vescovo Van Tuan testimonia la forza della fede che gli ha permesso di trasformare quel cammino, umanamente, di sconfitta, in un cammino di speranza.
Gesù, ieri pomeriggio, festa di Maria Assunta, sono stato arrestato. Trasportato durante la notte da Saigon fino a Nhatrang quattrocentocinquanta chilometri di distanza in mezzo a due poliziotti,,ho cominciato l’esperienza di una vita di carcerato. Tanti sentimenti confusi nella mia testa: tristezza, paura, tensione, il mio cuore lacerato per essere allontanato dal mio popolo. Umiliato, ricordo le parole della Sacra Scrittura: ” E stato annoverato tra i malfattori ‑ et cum iniquis deputatus est” (Lc 2,37).
Ho attraversato in macchina le mie tre diocesi, Saigon, Phanthiet, Nhatrang: con tanto amore verso i miei fedeli, ma nessuno di loro sa che il loro Pastore sta passando, la prima tappa della sua Via crucis. Ma in questo mare di estrema amarezza, mi sento più che mai libero. Non ho niente con me, neanche un soldo, eccetto il mio rosario e la compagnia di Gesù e Maria.Sulla strada della prigionia ho pregato: “Tu sei il mio Dio e il mio tutto “. Gesù, ormai posso dire come san Paolo: “Io Francesco, a causa di Cristo, ora sono in prigione: ego Franciscus, vinctus Jesu Christi pro vobis” (Ef 3,1).
Nel buio della notte in mezzo a questo oceano di ansietà, d’incubo, piano piano mi risveglio: “Devo affrontare la realtà”.“ Sono in prigione, se aspetto il momento opportuno per fare qualcosa di veramente grande, quante volte nella vita mi si presenteranno simili occasioni? No, afferro le occasioni che si presentano ogni giorno, per compiere azioni ordinarie in un modo straordinario.
Gesù, io non aspetterò, vivo il momento presente, colmandolo di amore. La linea retta è fatta di milioni di piccoli punti uniti uno all’altro. Anche la mia vita è fatta di milioni di secondi
e di minuti uniti uno all’altro. Dispongo perfettamente ogni singolo punto e la linea sarà retta.
Vivo con perfezione ogni minuto e la vita sarà santa. Il cammino della speranza è lastricato di piccoli passi di speranxa. La vita di speranza è fatta di brevi minuti di speranza. Come tu, Gesù, che hai fatto sempre ciò che piace al Padre tuo.
Ogni minuto voglio dirti: Gesù, ti amo, la mia vita è sempre una “nuova ed eterna alleanza” con te. Ogni minuto voglio cantare con tutta la Chiesa: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo …
(F-X. Nguyen Van Tuan, Cinque pani e due pesci, San Paolo 1997, pp 16-18).