San Leonardo Confessore (Linarolo), 15 Settembre 2013
Carissimi Parrocchiani,
avendo davanti a noi il quadro della situazione dolorosa in cui Giuseppe è venuto a trovarsi e avendo anche una percezione di quali sentimenti possono aver invaso il suo animo, vogliamo ora riflettere su di lui a partire da due domande. In primo luogo, ci chiediamo: che cosa avrebbe potuto fare Giuseppe? e, in secondo luogo: che cosa, in realtà, ha fatto Giuseppe?
Alla luce di quanto poeticamente scriveva al riguardo Thomas Mann, non ci è difficile immaginare quelle che avrebbero potuto essere le sue reazioni.
Anzitutto, Giuseppe avrebbe potuto mettersi nell’atteggiamento della vittima e cominciare ad accusare tutto e tutti. Lamentando il fatto di essere stato completamente dimenticato, avrebbe potuto prendersela con il mondo che non è giusto o anche con la gente che è malvagia ed ingrata. In sostanza, egli poteva dare libero sfogo ai sentimenti di delusione, di amarezza, di rivalsa interiore, fino a coltivare anche sogni di vendetta: “Quando uscirò di qui, so io come far pagare quello che ho sofferto…”.
Un’altra reazione poteva essere quella di colpevolizzarsi cominciando a dire: “Ecco, mi sono comportato da ingenuo, da sciocco, non ho imparato nulla dalla vita, ho sbagliato tutto, e il primo sbaglio è stato di accettare la tunica da mio padre; poi, di aver raccontato i sogni e, poi, di aver accettato di andare in cerca dei miei fratelli …”.
Una terza reazione poteva essere quella di congetturare sul da farsi per dimostrare palesemente la sua innocenza: poteva considerare di scrivere una lettera al faraone raccontando le cose come erano andate realmente; oppure, di scrivere lettere a casa, alla sua famiglia, al padre Giacobbe…
Un’ultima reazione possiamo ancora ipotizzare: quella di rifiutare il cibo. Non è un’ipotesi evanescente, come si potrebbe pensare. Accade, talvolta, che una persona, o per l’amarezza che le invade il cuore o per l’umiliazione che ha subito, abbia l’impressione di avere davanti una strada sbarrata che le impedisce qualsiasi barlume di speranza e finisce per lasciarsi andare: così, pian piano, comincia a morire dentro…
In realtà, che cosa ha fatto Giuseppe? Giuseppe non ha seguito nessuna di queste strade. Alla luce di quanto riferisce il testo biblico e di come si è, poi, evoluta la vicenda, possiamo affermare che le scelte di Giuseppe sono state molto differenti.
Ma di questo parleremo la prossima settimana.
Don Luigi Pedrini